Si è levata una generale indignazione verso certe partite all'italiana... che sembrerebbero però più alla "boliviana", degne quindi di una repubblica sudamericana. Queste sconcertanti situazioni di iniquità a scena aperta, questi abusi legalizzati hanno stancato.
Per il bene del calcio e dell'immagine dell'Italia, questa volta bisognerebbe andare fino in fondo, aprire un'indagine sportiva e non solo, scardinando una cultura mafiosa che ci denigra e ridicolizza agli occhi del mondo: c'erano 140 paesi collegati per Inter-Juve... che figura!!!

La partita tra Inter e Juve, la più importante della stagione, è andata a perpetrare un furto "emozionale" a danno di milioni di persone. Si potrebbe però dire che "in fondo è solo una partita", "che sono altre le cose che contano". E' vero, dico io, ma quella partita è anche il simbolo di un paese dove i poteri forti usurpano, in maniera legalizzata, chi è più debole; di un paese in cui la speranza nella giustizia comune lascia il passo alla logica del sotterfugio individuale ed individualistico: tutti contro tutti, in una jungla in cui la civiltà è solo un'ingannevole apparenza.

Per il bene di tutti, questa volta si vada fino in fondo: si risarciscano i danneggiati e si sanzionino i ladri, gli usurpatori, così come vuole una autentica situazione di civiltà, quella vera, non quella di facciata dall'anima marcia. Si inizi dal calcio, nella sua banalità di gioco, per passare poi alle situazioni di sostanza.

Ridiamo vita alla speranza degli italiani di vivere in un paese autenticamente civile.