Dopo la vittoria contro l'Inter in casa, l'Udinese ha iniziato a vacillare. Contro il Verona conoscerà l'ultima sua vittoria da un mese a questa parte e arrivata poi sul filo del rasoio, in veneto, nell'ultimo minuto di recupero.
Poi, una desolante perdita di punti, salvo la rimonta quasi riuscita contro l'Atalanta ed un pareggio accettabile contro la Lazio, due sconfitte consecutive, Monza, che significherà eliminazione dalla Coppa Italia, Torino, partita brutta, fallosa, che comporterà la prima sconfitta in casa in campionato in questa stagione dei friulani, un pareggio contro la Cremonese ed una sconfitta evitata contro un  Lecce venuto ad Udine a giocarsela.
L'Udinese non sa più vincere ed è da un mese esatto che non vince più.
Dalla partita contro l'Atalanta a quella contro il Lecce su 15 punti a disposizione ne ha portati a casa 4! E qui c'è tutta la problematica di una squadra diventata forse prevedibile, che viene ingabbiata, che fatica a segnare, che sbaglia anche goal clamorosi e che viene colpita in contropiede con facilità. L'Udinese che si è vista in campo fino  al secondo tempo contro l'Atalanta, non c'è più. L'allenatore dice che non è una questione di pile scariche, che potrebbe forse essere mancanza di lucidità nei momenti chiave. Ma basta vedere quanto accaduto contro il Lecce, ultima partita in casa in questo 2022 dell'Udinese, orrendo il primo tempo, squadra inesistente e che avrebbe meritato di andare sotto di due goal. I tifosi lentamente qualche fischio lo hanno fatto, anche se va detto che lo stadio Friuli è una grande famiglia ed ha sostenuto sempre la squadra anche in questi momenti non facili.
Come è giusto che sia, anche se l'incazzatura è comprensibile perchè in un campionato di medio livello come il nostro si ha a portata di mano obiettivi importanti, che vanno oltre la salvezza, che si chiamano Europa League o Champion, che significano tanti milioni nelle casse dei friulani e rilancio internazionale dopo un decennio grigio. L'incantesimo Udinese ha comportato una squadra che ha assaporato la vetta, che ha fatto sognare, che ha conquistato nuovi tifosi, che vengono da fuori regione anche a vedersi l'Udinese per tifare Udinese e non altre squadre come accadeva di norma, incantesimo ha significato stadio sempre pieno praticamente e vendite dei prodotti Udinese alla grande. Incantesimo ha significato che una piccola finalmente poteva mettere in discussione il regime delle solite note e affiancarsi alla Dea, oramai realtà consolidata nel nostro calcio.

Questo incantesimo sembra che si stia rompendo, molti tifosi delusi iniziano a ridimensionare le aspettative, eppure con la sosta in arrivo e ancora sei punti a disposizione, anche se contro due squadre difficili e fuori casa, l'Udinese dovrà cercare di portare più punti possibili per rilanciarsi in un girone di ritorno, con una classifica corta, a dir poco infuocato che significa nuovo campionato dove dei rinforzi saranno necessari, dall'attacco, alla difesa, perchè l'obiettivo europeo è alla portata di mano di questi ragazzi ma senza rinforzi non si va in Europa. Basta poco per rompere l'incantesimo, ma basta poco anche per mantenerlo in vita.
L'Udinese si trova ad un bivio decisivo per il suo futuro.