Se sono vere le motivazioni pubblicate da autorevoli fonti, la UEFA è stata ineccepibile.

Il Milan aveva sforato il 1° parametro FPF per il periodo 2014-17, il break even, quindi meritava una sanzione. Questa sanzione poteva essere patteggiata (il settlement agreement è un patteggiamento della sanzione), ma tale soluzione richiedeva che fosse assicurato il going concern o continuità aziendale per il relativo periodo di tempo. Ciò però richiedeva una proprietà che desse garanzie di affidabilità, di credibility, cosa che non era assicurata né da YongHong Li né (per la sua natura di fondo speculativo, poco incline ai discorsi di medio-lungo periodo) dal Fondo Elliott.

Tutto sommato il massimo organismo europeo ha avuto la mano leggera, in quanto non ha voluto cancellare il Milan dalla storia del calcio che conta, imponendogli sanzioni pecuniaria o paletti particolarmente rigidi.

La dirigenza milanista, campione mondiale di cascata dal pero, continua a mostrarsi stupita, sostenendo che la sanzione è ingiusta in quanto nel periodo 2014-17 la proprietà era un'altra. E questo sarebbe di per sé un motivo per accompagnarla alla porta. Sì, perché prima di acquisire una società si mette in atto la due diligence che, alla fin fine è un di cui specifico del più generale concetto di "farsi parte diligente". Insomma, prima di mettere in piedi l'operazione leggi i bilanci, no? E informati anche su quale normativa di settore (FIGC e UEFA) troverai nell'attività che devi condurre!

In ogni caso in UEFA non si sono commossi più di tanto alle fantasiose voci di soci di minoranza e di prestigiosi personaggi che vorrebbero prendere il Milan ma... oh miseriaccia... non ci riescono mai. eh! Sfortunelli...

Nessuna società, a differenza del Milan degli ultimi 30 anni, è mai stata al centro nella storia di trattative fiume per l'acquisto di giocatori che alla fine si riducono gli stipendi (ma fatemi il piacere!), come di contrattazioni al cardiopalmo, più mediatiche o virtuali che altro, per la cessione delle azioni (e chi dice il contrario vuol dire non ha capito un sacro tubazzo di ciò che accade da tempo).

In UEFA non si sono commossi per Ricketts, Commisso, Robin Li, Jack Ma, Qui Quo Qua, Bibì e Bibò e il Capitan Coccoricò. Non si sono commossi per i mancati pagamenti di YongHong Li.  Se ne sono fregati altamente e hanno fatto bene, perché la loro relativa benevolenza è stata dettata solo dalla voglia di non affossare del tutto una squadra che fa parte delle tradizioni calcistiche del continente.

Sì, bamboli, decisioni UEFA a parte, al Milan la situazione è ancora tale e quale a una settimana fa.

Certo, mi aspetto e aspettatevi anche voi di tutto, ovvero che YongHong Li tiri fuori dal cilindro i 32 milioni di euro, come che il Milan vada a Elliott o a Commisso. Chiedetevi solo come mai le altre società vengano vendute con un comunicato-stampa e il Milan vada avanti a telenovele mediatiche.
Chiedetevelo e... tanti auguri, ma risparmiatemi solo, ve ne prego, la frase: "Il Milan ha bisogno di essere ceduto". Ok? Sentitamente ringrazio.