Dopo i deludenti pareggi con Torino e Bologna, con in mezzo l'eliminazione dall'Europa League ad opera dei greci dell'Olympiakos, e la sconfitta di misura con la Fiorentina Rino Gattuso è tornato prepotentemente in discussione. 

I tifosi che nonostante l'affetto per il Gattuso-giocatore non esitano a chiedere la testa del Gattuso-allenatore sono sempre più numerosi.

Al tecnico calabrese vengono  imputate la sterilità del gioco offensivo, la scarsa personalità che mettono in campo i suoi uomini, anche contro avversari teoricamente inferiori, e la mancanza di coraggio nel non sostituire Higuain e Calhanoglu decisamente deludenti. Senza dimenticare il "caso Montolivo".

La Società ha confermato Gattuso, quantomeno sino alla sosta post-natalizia, ma senza prese di posizione pubbliche ed ufficiali a sostegno dell'allenatore.

Ciò a detta di molti, tifosi comuni come addetti ai lavori, sarebbe un chiaro segnale di come il destino di Rino sia ormai segnato e di come la sosta servirà per preparare la successione e far svolgere il richiamo di preparazione al nuovo allenatore.

Già il nuovo allenatore. I nomi che circolano sono diversi e vanno dall'evergreen Antonio Conte, profilo però assai costoso e poco propenso a subentrare in corsa, al grande ex Roberto Donadoni, che invece verrebbe di corsa ma a condizione di essere un "allenatore a progetto" e non un semplice traghettatore, a Francesco Guidolin, particolarmente gradito al presidente Scaroni.

Fra gli stranieri l'unico con qualche chance di successo sembra essere l'ex  padre-padrone dell'Arsenal Arsene Wenger, sponsorizzato da Gordon Singer, da anni residente a Londra e tifoso dell'Arsenal.

Io non impazzisco per Wenger, tecnico non più giovanissimo ed abituato ad una gestione della squadra molto accentratrice.

A mio avviso il profilo ideale sarebbe Leonardo Jardim, tecnico emergente, dai costi ancora più che sostenibili, grintoso e bravo a gestire gruppi giovani, senza contare la già esistente sinergia con Geoffrey Moncada, anche lui ex Monaco, appena arrivato al Milan come capo dello scouting.

Tuttavia, dal momento che Jardim non viene minimamente preso in considerazione,  ritengo che Wenger ora come ora rappresentanti comunque il male minore o meglio l'unica possibilità di una vera svolta.

Purtroppo molti tifosi ed anche addetti ai lavori sembrano non capire che il Milan per risorgere ha bisogno di ritrovare un respiro internazionale, che gli anni della decadenza berlusconiana e del "ital-Milan" devono diventare solo un ricordo.

Che italianità spesso non fa rima con qualità e che é meglio essere primi con 10 stranieri su 11 in campo che noni con 10 italiani su 11. 

La Juve, squadra notoriamente italianofila, da quando ha capito ciò ha svoltato di brutto.

Per cui dico sì a Wenger no al Made in Italy.