Da istruttore di settore giovanile, vi racconto un anno di scuola calcio veramente da dimenticare.

Iniziai con tanti buoni propositi l'anno e grande entusiasmo nel provare a trasmettere la mia passione per il calcio, far divertire i bambini e perchè no a farli crescere anche dal punto di vista calciastico. Però come dice il proverbio "il buongiorno si vede dal mattino" e difatti al primo giorno di scuola calcio ad accogliere e dividere i bambini nelle varie categorie si presentò qualcuno in veste di responsabile che non sapeva minimamente cosa fare. Così tra ragazzi nuovi e ragazzi dell'anno prima, si formò un gruppo di primi calci con molti bambini che per età appartenevano alla categoria infereriore dei piccoli amici, e un gruppo pulcini con ragazzi che per età appartenevano alla categoria primi calci. E qui si intromisero i genitori  chiedendo che i loro figli fossero allenati da un mister rispetto ad un altro e che fossero spostati da una categoria diversa da quella prescelta, insomma il caos.

Iniziò la stagione del conflitto tra mister, che volevano seguire le linee guida della FIGC e le loro regole, e i genitori, che volevano fare quello che gli passava per la testa (entrare in campo e prendere a botte il proprio figlio ad esempio).

La società dov'era in tutto questo? Inesistente o perlomeno troppo morbida alle richieste dei genitori, priva di regole da seguire. Parliamoci chiaro società=presidente perchè è lui la figura che comanda in questi settori giovanili dilentattistichi, e le altre figure, semmai ci fossero, seguono ciò che gli impone. Siccome molti presidenti di queste piccole realtà sono abituati ad un calcio vecchio e retrogrado, non investono nel settore giovanile per migliorarlo e per vedere fiorire talenti, magari da vendere o un giorno veder giocare in prima squadra, ma spendono soldi per pagare giocatori della prima squadra (parliamo di categorie quali promozione ed eccellenza).

A mio parere tutto ciò è sbagliato perchè quando sperperi soldi che entrano dalla scuola calcio per pagare giocatori di prima squadra in queste categorie, che futuro avrà la tua società? Nessuno. La verità è questa: queste società andranno scomparendo perchè i genitori non porteranno più i propri figli, preferendo società molto più organizzate e all'avanguardia. Inoltre quando queste piccole realtà non riescono a portare dei giovani validi cresciuti nel proprio settore giovanile in prima squadra, hanno fallito.

La stagione volge al termine e l'arrivo dei tornei sancisce il punto esclamativo. Cosa deve fare il mister? Seguire la propria linea nel far divertire i ragazzi e far giocare tutti? O pensare al risultato è provare a vincere qualche torneo? Qualunque sia la risposta per i genitori è sbagliata.

Se scegliessi, com'è accaduto, di far giocare tutti rimanendo indifferente al risultato, la reazione dei genitori è questa: "che società è questa!" "Che figure facciamo!" "Lo porto dove si vince a mio figlio!" 

Quando però al torneo seguente il mister cercò di far fare bella figura alla società, quindi con qualche bambino che giocò meno rispetto a qualche altro, i genitori persero le staffe. Assistii ad una scena incredibile nel quale un genitore durante la partita di un torneo, entrò in campo prendendosi suo figlio ed esclamando: "Mio figlio qui non lo vedi più, lo porto da un'altra parte!" Rimasi esterrefatto, cose da pazzi pensai. Che esempio diamo a questi ragazzi? Il motivo di tutto questo è che il figlio aveva giocato meno rispetto a qualche altro. 

Allora cara FIGC i corsi per gli allenatori vanno bene, ma quando comincerete ad educare presidenti e genitori?