Di quello che il Verona sta facendo in questa stagione ne hanno parlato tutti ed è stato detto tutto. Si è però discusso poco su come il Verona si è costruito e come si costruirà. Dobbiamo quindi tornare indietro di qualche anno, fino all'estate del 2014, quando il patron Setti metteva nelle mani del Ds Sogliano 25 milioni di euro, ottenuti dalla cessione di Iturbe alla Roma. In quella sessione di mercato, seppur la spina dorsale in campo rimase la stessa dell'anno precedente, arrivarono in riva all'Adige ben 17 nuovi giocatori, tra cui Rafa Marquez e Javier Saviola, campioni assoluti ma che non rispettarono le aspettative, di certo l'età e le ultime annate potevano far in modo che Verona fosse una delle ultime tappe della loro longeva e gloriosa carriera. Quell'anno il Verona si salvò abbastanza tranquillamente, ma con qualche preoccupazione in più rispetto all'anno precedente, probabilmente dovuta al fatto che non c'era una stabilità nei titolari e si vedevano in campo ogni volta giocatori diversi. L'anno successivo fu disastroso, con l'esonero di Mandorlini, forse uno degli allenatori più amati dai tifosi, a metà stagione mentre a luglio ci fu la separazione dal Ds Sogliano e infine arrivò la retrocessione dopo tre stagioni in A.

Noi tifosi demmo le colpe principalmente a Setti, tutt'oggi malvisto, visto solo come figura di rappresentazione della società a livello burocratico e invece erano Sogliano e Mandorlini i veri artefici delle operazioni di mercato e del buon rendimento della squadra che, senza due linee guida stabili ed esperte, nelle stagioni successive, complici anche delle scelte di mercato non accurate, ottenne un'immediata promozione in Serie A, non mancarono le difficoltà, culminata con un'altra retrocessione l'anno seguente e un'altra immediata promozione, stavolta si sudò ancora di più essendo stati promossi come vincitori dei playoff e aver chiuso un campionato che, per le aspettative iniziali, poté essere definito disastroso.
L'ultima promozione, ottenuta l'anno scorso, diede modo al neo Ds D'amico di gettare le basi per un futuro promettente sebbene il gruppo della scorsa stagione è stato quasi totalmente sembrato l'estate passata. Rimasero solo il portiere Silvestri, i difensori Dawidowicz e Faraoni, il centrocampista Zaccagni, la punta Di Carmine e l'eterno Pazzini, oltre ad altri giocatori distanti dai riflettori dei protagonisti. Per preparare la squadra a lottare per la salvezza, arrivarono giocatori esperti che già conoscevano bene la serie A e soprattutto che avevano già avuto rapporti con il mister, Ivan Juric, in cerca di riscatto dopo le ombrose parentesi di Genova, insieme ad alcune scommesse di D'amico e qualche giovane della primavera.

Arriviamo quindi ad oggi, quando le scommesse Amrabat e Rrahmani del Ds hanno fruttato 35 milioni di euro dalle loro vendite a gennaio, per nostra fortuna ci sono stati lasciati in prestito fino al termine della stagione, mentre altri 25 milioni circa dovrebbero arrivare dalla cessione Marash Kumbulla, talento cristallino del vivaio gialloblu che secondo i media è molto vicino all'Inter, per un totale di 60 milioni di euro circa.
A questo punto gli scenari sono due, investire su tanti giocatori dal buon prospetto allungando di molto la rosa o, specie dovesse arrivare una storica qualificazione in Europa League, su giocatori già formati in serie A e magari qualche giocatore scartato delle big, arriveranno in ogni caso altri colpi alla Rrahmani di Tony D'Amico, come anticipato da Fabrizio Romano (il quale ringrazio per aver risposto alla mia curiosità).
Da monitorare la situazione di Ivan Juric, che già in estate disse: "Prima penso a salvare il Verona, poi si vedrà". Non sono stati sondati altri allenatori dalla società fino ad oggi, convinti di continuare con Juric senza particolari problemi, speriamo che vada così, soprattutto per non rischiare di perdere lo stile che ci ha contraddistinto quest'anno più che il tasso tecnico della rosa, visto che in estate eravamo i canditati numeri 1 per la retrocessione e poi è successo quel che è successo.

Analizzando ruolo per ruolo come migliorare il Verona, si può tranquillamente saltare la porta dove Marco Silvestri, grazie ad un rendimento elevatissimo e costante, è stato incoronato da grandi ex gialloblu e non solo, come futura bandiera del contesto Verona, come pilastro della squadra che verrà, ma anche come simbolo per i tifosi, un po' ad imitare Rafael. Come secondo quest'anno a luglio arrivò Radunovic in prestito, si riuscisse a trattenerlo potrebbe essere una buona mossa mentre per aumentare l'ingresso in prima squadra di giovani il ruolo di terzo portiere, se non addirittura di secondo, potrebbe essere ricoperto da loro. Rimane sempre anche Alessandro Berardi come "tappabuchi".

Nella difesa a 3 ci sarà una rivoluzione, ceduti Rrahmani e molto probabilmente Kumbulla, dovranno essere presi giocatori in grado di farne le veci senza far emergere rimpianti ma prima verrà riscattato Gunter dal Genoa per 4 milioni di euro, nonostante non abbia offerto sempre prestazioni all'altezza, è un pupillo di Juric che lo vorrà con sé.
Altro giocatore del Grifone che potrebbe arrivare a Verona è Biraschi, cercato anche dal Torino, che però è molto legato alla squadra rossoblù ma, in caso di retrocessione dei genoani e l'aver già lavorato molto con Juric, sono delle variabili che potrebbero far smuovere la trattativa verso un lieto fine.
Nel caso in cui Biraschi dovesse vestire granata, si potrebbe andare a pescare nella sovrabbondanza difensiva che andrebbe a crearsi nel Torino, con almeno uno tra Lyanco, Bremer, Djidji e Bonifazi in vendita.
A gennaio si era parlato di un interessamento per Cetin della Roma, contatti che potrebbero essere riallacciati e magari anche espansi visto che in uscita da Trigoria c'è Juan Jesus, dal canto suo però dovrebbe ridursi notevolmente l'ingaggio, motivo per cui non ha lasciato la capitale nella scorsa sessione di mercato. Stimolanti anche i nomi di Cistana, mostratosi alla serie A e alla nazionale maggiore solo da quest'anno, ha già fatto vedere aspetti interessanti di sé e con Juric potrebbe maturare definitivamente e anche quelli di Ceccherini, che probabilmente lascerà Firenze a luglio e Caceres, sarebbe un ritorno, seppur quest'ultimo abbia la fiducia di mister e società Viola oppure Troost-Ekong, pilastro della difesa dell'Udinese, ma che di fronte ad un'offerta abbastanza importante potrebbe partire, stessa discorso vale per Gagliolo e Iacoponi del Parma. Come comprimario dei titolari anche Vicari della Spal non farebbe certo male, dopo i tanti anni a Ferrara e una discreta esperienza nella massima serie, potrebbe essere arrivato il momento di cambiare aria e Mattia Gabbia, giovane promessa del vivaio del Milan, un anno di prestito in serie A gli farebbe bene.

Per quanto riguarda le corsie laterali, a sinistra non ci dovrebbero essere sorprese, con la quasi sicura conferma di Lazovic titolare e Dimarco che, coinvolto nell'affare Kumbulla o meno, ha chance di rimanere. Sul lato opposto tutto gira intorno alla volontà di Faraoni e della società, che al momento non c'è, di interrompere i rapporti per un'altra plusvalenza intorno ai 10 milioni di euro, per lui si parlava di Lazio e se dovesse veramente andare a Roma, il viaggio opposto lo potrebbe fare Marusic, che diventerebbe la terza scelta nei biancocelesti e la prima da noi, per un scambio quasi alla pari. I piani di riserva potrebbero essere rappresentati da Calabria e Conti, almeno uno in uscita da Milan e quest'ultimo tornerebbe a giocare come quando era all'Atalanta, i quali pero andrebbero a costare leggermente di più. Per il ruolo di riserva potrebbe entrare in gioco l'intuito di D'amico nel scovare talenti in giro per l'Europa e a tal merito alcuni giocatori molto promettenti sono Frimpong del Celtic, Dodò dello Shakhtar Donetsk, Gummy del Lech Poznan, Hefti del San Gallo e Jaba del PAOK Salonicco.

Parlando degli interni di centrocampo possiamo allargare il discorso fino alle mezze punte o trequartisti, vista la grande intercambiabilità dei giocatori. Partendo dal presupposto che non sarà possibile trovare un altro giocatore che faccia quello che fa Amrabat e che il modo di giocare di Juric comporta propensioni offensive dei centrali di difesa, a fare coppia con Veloso l'ideale sarebbe un giocatore bravo in fase di interdizione e che faccia filtro, in altre parole un mediano e il lusso in questa zona è rappresentato da Gagliardini, che molto probabilmente lascerà l'Inter, ma il suo acquisto comporterebbe un dispendio notevole per il Verona, detto che se non ci dovessimo qualificare per l'Europa League sarebbe difficile portare giocatori come lui in squadra, ma in caso contrario anche Milan Badelj rappresenterebbe un'occasione interessante. Più economico sarebbe Lukic del Torino oppure, anche se non rispecchia in pieno le caratteristiche, Bourabia del Sassuolo così come Bisoli del Brescia. Rimane spinosa la questione legata a Pessina dato che, anche se noi lo riscattassimo, l'Atalanta lo potrebbe contro riscattare e rivendere per una cifra ben più alta ma, se le offerte non dovessero arrivare e la volontà attualmente è quella di rimanere a Verona, sarebbe possibile trattenerlo in questa maniera o in un'altra, ovvero organizzarsi con la futura squadra di Pessina, che dovrebbe essere un top club come la Roma o il Napoli, per averlo in prestito un altro anno ed evitare che scaldi la panchina, altrimenti lo si riscatterà e se l'Atalanta lo vorrà a tutti i costi riacquistare e vendere nuovamente, almeno si sarà fatta una plusvalenza di mezzo milione di euro. Rimangono Zaccagni e Borini ed è stato riscattato Verre dalla Sampdoria per 2 milioni, a differenza di Eysseric, mentre potrebbe essere interessante intavolare una trattativa con il Napoli per tentare di avere Elmas in prestito per dargli modo di maturare definitivamente, cosa che ora come ora a Napoli non può fare.
Per ampliare il pacchetto di "fantasisti" sono intriganti i profili di Saponara e Di Francesco, entrambi in uscita dai rispettivi club e che quando erano in forma hanno dimostrato di poter dare il loro contributo. Un ritorno in riva all'Adige ma sull'altra sponda potrebbe essere il viaggio intrapreso da Birsa o Castro, pupilli dell'ex allenatore Maran e ora fuori dal piano tecnico, certo il lungo passato da beniamini del Chievo potrebbe intromettersi a rovinare tutto. Sull'aspetto della valorizzazione dei giovani si potrebbe parlare col Torino per dare modo ad Edera di avere, forse, l'ultima chance in serie A e a Millico per esplodere, esattamente quello che non ha fatto fino ad oggi Agudelo a Firenze, arrivato con grandi aspettative ha visto poco il campo e un prestito sarebbe una buona soluzione. Infine da tenere sott'occhio Selim Amallah, 23enne che possiamo definire, tenendoci larghi, nuovo Amrabat, per nazionalità e campionato di provenienza ma non certo per caratteristiche, lui è molto più offensivo, lo dimostrano i 7 gol e 5 assist con la maglia dello Standard Liegi quest'anno condite da 7 ammonizioni, sinonimo di grande grinta e spirito di sacrificio.

Concludiamo quindi con i centravanti, sicuro del posto di leader sia in campo quando gioca ma soprattutto fuori Giampaolo Pazzini e con lui dovrebbe essere confermato Di Carmine, che dimostrato di poter essere una validissima alternativa, manca però un numero 9 di peso, un rapace d'area di rigore ma che sappia anche giocare con  e per la squadra  vista la presenza, oltre ai due già citati prima, del solo Stepinski che, per quanto a me lui piaccia già dai tempi del Nantes, non penso possa avere una seconda possibilità, rimane poi Eddie Salcedo che spero vivamente riusciremo a riprendere dall'Inter, a titolo definitivo o anche in prestito. I papabili per il ruolo di prima punta titolare, a mio avviso, potrebbero essere Gianluca Lapadula, alti e bassi a Lecce e un rapporto scremato con Preziosi, Donnarumma e Torregrossa hanno dimostrato di poter dire benissimo la loro anche in serie A mentre sono in cerca di riscatto Lasagna, nonostante sia il capitano dell'Udinese da troppi anni non incide in Friuli e di fronte ad una buona offerta potrebbe partire, così come è quasi sicuro che capiterà ad almeno uno tra Nestorovski e Teodorczyk, che non hanno fatto bene come con Palermo e Anderlecht. Non ha fatto benissimo nella sua seconda esperienza a Sassuolo Defrel e nemmeno il ritorno a Genova ha rivitalizzato uno scomparso Destro, ad entrambi un'esperienza totalmente nuova potrebbe far bene, stesso discorso vale per Santander, ha perso il posto da titolare e da gennaio pure quello di primo sostituto, porterebbe anche esperienza internazionale, mentre i top, per le disponibilità economiche del Verona, sono Inglese, se si ha la certezza di una condizione fisica stabile con rischi ridotti al minimo di ricadute per gli innumerevoli infortuni di questi due anni e infine Cornelius, ora al Parma ma di proprietà dell'Atalanta, quest'anno ha fatto vedere i colpi ai tempi del Copenaghen che gli valsero la chiamata dei Bergamaschi.

Spero vivamente che la società possa portare a termine degli acquisti indirizzati su questi binari ma soprattutto spero e speriamo poter rivedere in campo al più presto il nostro amato calcio.