Il primato è sempre più vicino, ma ancora di strada da fare ve ne è rispetto agli inglesi, il cui modello calcistico in parte è d'ispirazione anche per quello italiano. Nel nostro campionato risultano il 58% di giocatori stranieri, su 552 giocatori totali, 320 sono stranieri. Tra gli 11 più cari in SerieA ci sarebbero solo tre italiani, Donnarumma, Florenzi e Chiesa. La premier ha il 64% di stranieri, il Portogallo il 63%, la Francia il 46%, nella Liga sono solo il 40%,in Bundesliga il 52%. La SerieA, il terzo campionato con più "stranieri" tra quelli che contano, in Europa. Rispetto al 2018, la percentuale è in crescita di quattro punti.

Si è più o meno nella media degli ultimi anni comunque, ma la direzione 60% di stranieri in SerieA è oramai una realtà a portata di mano con tutte le conseguenze che ne derivano.  Non è tanto una questione di prima gli italiani o di qualsiasi altra nazionalità, ma un ragionamento di sistema. Perchè se il mercato continua a parlare solo la lingua straniera significa che si continueranno a prendere sempre stranieri e a puntare sempre meno su chi cresce nei nostri vivai. Si darà sempre meno spazio agli italiani e le conseguenze poi le vediamo con la Nazionale. Per la prima volta dopo 60 anni non abbiamo giocato un Mondiale. E la ruota sembra non voler proprio cambiare direzione. 

Un cane che si morda la coda, questo è quello che sta accadendo. Non stupiamoci se presto si arriverà a pretendere di mettere delle quote di "italiani" nelle squadre di SerieA.