In concomitanza della pausa per le Nazionali, è possibile fare una panoramica sul campionato di Serie B in vista del rush finale.

Premesso che l’equilibrio estremo del torneo può provocare sbalzi improvvisi quasi da una parte all’altra e tutto potrebbe essere facilmente smentito, sembrano essersi delineate a grandi linee le squadre che battaglieranno per i diversi obiettivi.

- VOLATA PROMOZIONE DIRETTA: tra quelle in lizza, appare come grande favorita, non solo per la promozione, ma per la vittoria finale del torneo, il Brescia.

La Leonessa, trascinata da un Donnarumma da categoria superiore, si è issata in vetta al campionato e sta tenendo forte la prima posizione dagli assalti della numerosa concorrenza.

Stavolta, però, sembra essere assolutamente pronta per ritornare a calcare i palcoscenici della massima categoria.

Subito dopo, si profila un duello tutto del Sud tra Palermo e Lecce per il secondo pass: i rosanero erano candidati alla promozione diretta già in agosto e stanno confermando sul campo le aspettative; sorprendente, invece, il cammino dei giallorossi (che ieri hanno travolto 7-0 al Via del Mare un Ascoli irriconoscibile), neopromossi dopo anni infernali in Serie C e adesso trascinati da un entusiasmo travolgente e anche da un gioco spumeggiante, forse il più bello dell’intera cadetteria.

Insieme alle prime tre della classe, altrettante possono sognare il volo diretto, ma sembrano destinate ad affrontare la lotteria dei play-off per motivi diversi: il Pescara è una squadra che gioca un buon calcio e può essere la mina vagante, soprattutto nel post-season, in quanto non sembra avere quella continuità per il salto diretto.

Più delicata la situazione a Verona e a Benevento: nella città scaligera le ambizioni estive erano quelle di disputare un campionato di vertice e, nonostante la posizione di classifica consenta ancora di avere il traguardo promozione a portata di mano, il gioco non ha mai impressionato e anche il popolo gialloblù appare scontento dalla guida di Grosso.

Per il Benevento, meno pressioni dalla piazza ma troppe frenate.

L’organico costruito in sede di mercato autorizzava a sperare in qualcosa di più a questo punto della stagione, ribadendo il fatto che anche lo Stregone rimane in piena corsa vista la risicata distanza tra le prime 6.

-ZONA PLAY-OFF: tre team a lottare per gli ultimi due posti play-off disponibili.

Lotta serrata in quanto nessuna sembra spiccare più delle altre e sembrano equivalersi: il Perugia è sempre stato costantemente in orbita play-off, senza mai avere lo spunto per puntare a scalare ulteriori posizioni; il Cittadella, partito alla grande, ha poi ridimensionato gli obiettivi ma meriterebbe questo premio per la costanza di rendimento negli ultimi anni (parte sempre sfavorita e poi offre sempre dei campionati dignitosi); infine lo Spezia, che potrebbe sfilare il posto alle prime due contendenti e tentare la scalata a fine regular season.

Più defilate Cosenza e Salernitana, in bilico tra il Paradiso e l’Inferno: i lupi neopromossi sono stati una rivelazione assoluta.

Partiti quasi con la condanna ad una pronta retrocessione, grazie ad una città affamata di calcio e ad un mercato invernale importante, sono riusciti ad assestarsi e ad avere una posizione tranquilla.

La squadra di Lotito, invece, ha un po’ deluso: avrebbe potuto togliersi qualche soddisfazione maggiore, ma la sensazione è che ormai possa chiudere non oltre la metà classifica.

-ZONA RETROCESSIONE: la zona calda della categoria è accesa tanto quanto la lotta per l’Olimpo della A.

Le delusioni più grandi sono state senza dubbio Crotone e Foggia: i calabresi hanno clamorosamente toppato una stagione che i pronostici la davano per assoluta protagonista; i pugliesi, invece, nonostante la penalizzazione avrebbero potuto dare da filo da torcere e occupare posizioni migliori.

Gli organici superiori al resto delle concorrenti invischiate nella lotta hanno ormai poca importanza: sarà bagarre serrata sino all’ultimo e dovranno sudare una salvezza che non è affatto semplice.

L’Ascoli ha subito un durissimo colpo e adesso dovrà compattare l’ambiente per evitare tracolli psicologici; Cremonese e Venezia sembravano partite con altre missioni ma stanno perdendo colpi (non a caso i lagunari si sono affidati all’esperienza di Serse Cosmi); umore opposto per il Livorno, che è la squadra più in forma del momento e potrebbe strappare una salvezza che appariva un miraggio alla fine del girone d’andata.

Difficile davvero prevedere chi retrocederà e chi andrà alla terribile doppia sfida play-out.

Padova e Carpi appaiono invece le squadre maggiormente in difficoltà e a rischio Serie C (non a caso occupano le ultime due posizioni in graduatoria): se per gli emiliani già in agosto i sentori erano quelli di un campionato tremendamente in salita, più stupore sta destando l’andamento dei veneti, anche alla luce di un mercato di gennaio importante.

Ma, come per la parte superiore della classifica, la distanza ridotta di punti induce tutte a sperare e tutte a stare sull’attenti perché, oggettivamente, nulla sembra scontato.

Ci aspettano due mesi di fuoco per definire la classifica finale, in attesa che dall’anno prossimo si torni a vivere una B con numero di squadre pari (dovrebbero essere 20 a partire) e, come si augurano in molti, con l’introduzione del VAR, per un campionato che non può più farne a meno, in rispetto delle grandi tifoserie e società che lottano e sognano traguardi importanti.