Passano gli anni e le squadre cambiano il proprio organico, ma ci sono sempre stati quei giocatori "intoccabili", gli incedibili, che ogni stagione hanno indossato gli stessi colori. Ci sono sempre stati, ma non ci sono più, o per lo meno sempre si stia andando in questa direzione.

La Roma ci ha insegnato che non importa chi tu sia, non importa se ti chiami Francesco Totti o Daniele de Rossi: se non fai più parte dei piani della società devi prendere le tue cose e andartene, senza troppi convenevoli. Daltronde l'aveva fatto anche la Juventus con il proprio uomo simbolo, Alex Del Piero, e ti tifosi con gli anni se ne sono fatti una ragione (forse). 

Allo stesso tempo, però, sembra mancare anche nei giovani quel senso di attaccamento alla maglia, quell'unione che dava la forza, la grinta per lottare e raggiungere degli obiettivi importanti. Nessuno vuole più essere l'uomo simbolo di un qualcosa di più grande; ognuno è il simbolo di se stesso. I capitani non esistono più, le fasce cambiano da un braccio all'altro nel giro di una stagione. Chi baciava una maglia ieri ne bacerà un'altra domani, sostenendo di averla sempre tifata.

Sarò un nostalgico, ma a me quel calcio romantico manca e non poco.