La Serie A 2021-2022 sta iniziando a prendere forma con il valzer delle panchine in atto che sta ridefinendo i progetti tecnici dei venti club della massima serie.
Un anno fa furono pochi i club che decisero di cambiare la guida tecnica (anche per il poco tempo a disposizione visto lo slittamento del campionato causa pandemia) e chi cambiò fu poi costretto a rivedere la propria scelta esonerando l’allenatore (penalizzato quindi dal poco tempo). Ora, invece, quasi tutte le squadre hanno deciso di cambiare (chi per nuove esigenze, chi costretto dalle scelte degli attuali mister) regalandoci quindi un prossimo campionato di Serie A sulla carta molto intrigante e che vedrà grandi ritorni e giovani rampanti alla guida dei club.

L’addio più sorprendente (ma non tanto inaspettato) è quello di Conte, che dopo aver riportato lo Scudetto nella Milano nerazzurra ha deciso di interrompere il suo cammino alla guida dell’Inter. Troppo grande, infatti, il divario tra le richieste del tecnico salentino e il progetto di ridimensionamento proposto dalla proprietà nerazzurra che ha portato alla rescissione consensuale del contratto. In attesa di sapere il futuro lavorativo di Conte (Real Madrid e Tottenham in pole position), l’Inter ha deciso di ripartire da Simone Inzaghi, tecnico scelto dopo ore febbrili e complicate da Marotta. Le difficoltà per arrivare ad Allegri, sommate ai pochi nomi disponibili sul mercato, hanno portato il dirigente nerazzurro a forzare la mano con l’allenatore della Lazio, che in poche ore è passato dalla firma sul prolungamento con Lotito all’inaspettato dietrofront accettando la proposta dell’Inter. Sulla carta la scelta di Inzaghi è la più ovvia e giusta per i nerazzurri che potranno così dare seguito al progetto tecnico e tattico iniziato da Conte due anni fa. In più, dopo Allegri e Conte, il tecnico piacentino è il più vincente degli ultimi anni in Italia (grazie alla conquista della Coppa Italia e della Supercoppa), oltre ad essere spesso indicato come uno dei migliori allenatori da pubblico e critica grazie al gioco impostato alla Lazio. Caratteristiche, queste, che rendono di conseguenza Inzaghi il miglior nome possibile per il dopo Conte.

Se l’Inter sceglie la via nuova, torna invece sui propri passi la Juventus che dopo due anni dall’addio richiama Massimiliano Allegri alla sua guida. Fallito il progetto Pirlo, Allegri torna sulla panchina bianconera forte dei risultati che hanno contraddistinto i suoi cinque anni sotto la mole (e delle complicate annate successive) e che gli hanno permesso di tornare da vincente a Torino (soprattutto alla luce dell’addio di Paratici che tanto spinse sulla rivoluzione tecnica due anni fa). Contratto di quattro anni (nove milioni) e ruolo quasi da manager per Allegri che dovrà ricostruire la rosa e creare la squadra perfetta per puntare alla Champions (vero e grande obiettivo per il popolo bianconero). Alla zona Champions dovranno invece puntare Napoli e Roma che per tornare nell’Europa che conta hanno deciso di affidarsi a due profili che ben conoscono le zone nobili della classifica. Dopo i convulsi ultimi novanta minuti di campionato, il Napoli ha dato il benservito a Gattuso (cosa che probabilmente sarebbe avvenuta anche in caso di piazzamento Champions) e ha deciso di ripartire da Spalletti (contratto biennale per lui), tecnico desideroso di tornare in panchina dopo aver passato due anni fermo ai box. Allenatore esperto e preparato, Spalletti ha spesso centrato l’obiettivo richiesto dalla proprietà (vedi il ritorno a Roma e il biennio all’Inter) e esaltato i giocatori a sua disposizione. Restano, però, dei dubbi sulla compatibilità tra tecnico e presidente: sia De Laurentiis che Spalletti hanno caratteri forti e poco gestibili, se sapranno convivere allora il progetto degli azzurri potrà ripartire su basi solide, altrimenti il rischio di un’altra stagione complicata potrebbe diventare realtà.
Da un portoghese ad un altro, invece, per la Roma, che dopo il biennio Fonseca è pronta ad accogliere a Trigoria Josè Mourinho. Il ritorno dello Special One in Italia è un vero e proprio colpo messo a segno dalla nuova proprietà americana visto il carisma e la personalità dell’allenatore. Per Mourinho Roma potrebbe rappresentare la piazza giusta per riprendere un po’ di quello smalto perso nell’ultimo periodo (soprattutto tra Manchester e Tottenham) e per dimostrare di essere ancora uno dei tecnici più bravi al mondo. Vincere a Roma, poi, risalterebbe ancora di più la bravura del tecnico, visto che ormai da anni manca un titolo nella parte giallorossa della Capitale.
Se la Roma ha già iniziato a programmare il proprio futuro, più nebulosa è al momento la situazione dei cugini biancocelesti, colpiti dall’addio (quasi) inaspettato di Inzaghi. Per ridare slancio al progetto tecnico, Lotito è pronto a puntare su uno dei tecnici più apprezzati degli ultimi anni: Maurizio Sarri. Voglioso di ripartire dopo la non facile avventura alla Juventus, Sarri potrebbe essere l’uomo giusto per ridare slancio ai biancocelesti (soprattutto alla luce del sesto posto conquistato quest’anno) anche se il suo arrivo dovrebbe prevedere più di un cambio dal punto di vista tattico con conseguente rivoluzione della rosa (cosa questa che non sarebbe nei piani di Lotito da sempre attento all’ottimizzazione dei costi e restio alle cessioni poco remunerative). Sullo sfondo restano le candidature di Mihajlovic (che tornerebbe più che volentieri alla Lazio), Mazzarri (che potrebbe dare la giusta continuità dal punto di vista tattico) e Italiano (finito nella lista di molti club dopo la bellissima annata allo Spezia). Attenzione, poi, anche alle piste estere che portano a Villas-Boas (reduce dalle dimissioni al Marsiglia) e Galtier (vincitore della Ligue 1 alla guida del Lille).

Dopo tre anni cambierà guida tecnica anche il Sassuolo, che dovrà trovare il giusto erede di De Zerbi diventato nel frattempo il nuovo allenatore dello Shakhtar Donetsk. Nella lista dei dirigenti neroverdi ci sono sia profili giovani che allenatori più esperti in cerca di riscatto. Tra le nuove promesse il preferito è Italiano ma occhio anche alle candidature di Zanetti e Dionisi (entrambi reduci dalle promozioni in Serie A) e Pirlo (che potrebbe così ottenere un’ulteriore chance di misurarsi con la massima serie ma in un ambiente più facile rispetto a quello della Juve), mentre tra i profili più navigati attenzione ai nomi di Giampaolo, Di Francesco (sarebbe un ritorno) e Montella, tutti accomunati dalla voglia di riscatto rispetto alle ultime stagioni.

Tra le squadre alla ricerca di una nuova guida tecnica ci sono anche Verona e Sampdoria. I veneti, dopo l’addio di Juric, vorrebbero affidare la squadra ad Italiano (che tornerebbe a vestire la maglia scaligera dopo le oltre duecento presenze messe a referto da calciatore) ma viste le difficoltà ad arrivare al giovane tecnico, sta prendendo sempre più quota l’idea Tudor, reduce dall’avventura nello staff tecnico di Pirlo alla Juventus. In casa Samp, invece, bisogna fare i conti con l’addio di Ranieri (poco convinto dal progetto di Ferrero) e con le diverse correnti di pensiero nate all’interno della società: da una parte alcuni spingono per un ritorno di uno tra Giampaolo, Iachini e Mazzarri, mentre dall’altra piace e non poco la candidatura di D’Aversa.

Ad Udine potrebbero separarsi le strade di Gotti e dei bianconeri, con la proprietà dei Pozzo sempre più intrigata da Zanetti, mentre a Bologna in caso di addio di Mihajlovic (sempre più difficile) potrebbe prendere corpo proprio la candidatura di Gotti. Naturalmente attenzione al futuro dello Spezia che per ora non avrebbe preso in considerazione alcun nome oltre a quello di Italiano con il quale si vorrebbe programmare il futuro (anche alla luce del cambiamento di proprietà con la nuova società americana più che colpita dalle doti dell’attuale tecnico).
Vita nuova già certificata per Torino e Fiorentina: i granata ripartiranno da Juric (pronto a confrontarsi con una piazza più ambiziosa di Verona),mentre Commisso ha scelto Gattuso come guida della rinascita viola.
Continueranno con le rispettive guide tecniche, invece, l’Atalanta (Gasperini diventa così il tecnico più longevo sulla stessa panchina dell’attuale Serie A ),il Milan (si parla anche di rinnovo per Pioli), il Cagliari (convinto dall’ottimo finale di stagione di Semplici) e il Genoa (a meno di clamorosi ripensamenti da parte di Preziosi su Ballardini).
Tra le neopromosse sicura la posizione di Castori alla Salernitana (in attesa sempre della vendita da parte di Lotito), mentre appare ancora incerta la posizione di Dionisi all’Empoli e di Zanetti al Venezia. Dionisi potrebbe infatti finire nel mirino di Verona e Sampdoria, mentre Zanetti è sempre più pressato dall’Udinese.