Mancano 9 giornate alla fine del campionato, ma non per tutti... Bologna-Inter, Atalanta-Torino e addirittura due partite che vedono impegnata sia la Salernitana che l'Udinese: la prima deve recuperare in casa contro il Venezia, la seconda a Firenze, oltre che il confronto diretto di Udine.
Non ricordo neppure nelle stagioni tormentate da nebbia e neve di essere mai arrivati a primavera con questa zavorra di partite da recuperare; una disorganizzazione assolutamente inaccettabile da qualunque punto di vista la si guardi.
Innanzitutto, queste partite sono saltate -udite udite- per intervento di un organismo del tutto estraneo alla FIGC, vale a dire le ASL., sul (pessimo) esempio della ASL della Campania, che nella scorsa stagione aveva già creato un (grave) precedente per la partita Juventus-Napoli, in questa stagione gli interventi -in nome della pandemia Covid- si sono moltiplicati.
E già qui è lecito porsi una domanda: ma visto che esisteva un precedente, non era possibile assumere degli accordi preventivi per mettersi al riparo dal ripetersi di queste intrusioni delle ASL? Ovviamente sì!
Anzi, la FIGC in realtà lo ha fatto e credeva di aver risolto il problema: poveri noi... assumendo accordi con esponenti del Governo e principalmente con i Ministeri della Salute (Speranza, ahimè vana...) e dello Sport (Vezzali), si è creduto che le ASL si astenessero dall'intervenire sul Calcio, dimenticando che precedenti poteri decisionali quello stesso Governo li aveva concessi alle ASL, instaurando un vero e proprio conflitto di competenze.
La battaglia -in tema di salute- era persa in partenza; costringere i Club alla disobbedienza civile era una barzelletta, minacciarli di perdere a tavolino se non si presentavano in campo era impercorribile anche per gli autonomi giudici sportivi, che devono sì giudicare in ambito sportivo, ma prima di tutto sono Giudici (nel vero senso della parola, trattandosi di magistrati o comunque ex) e tutt'altro che fessi.

A questo punto è chiaro che NON SI POTEVA EVITARE DI SALTARE LE PARTITE. Peccato però che -accertato e metabolizzato il caso di FORZA MAGGIORE- si sia ignorata una piccola, ma DETERMINANTE per la soluzione del problema, clausola regolamentare CHE IMPONEVA L'EFFETTUAZIONE DEI RECUPERI ALLA PRIMA DATA DISPONIBILE, quindi il più presto possibile.
Questa clausola ci dice DUE cose: 1) il legislatore muove dal convincimento che la regolarità del Campionato impone la parità delle partite da conseguire al più presto; 2) Va determinata una data disponibile, ERGO L'ESAME VA FATTO PER SINGOLA PARTITA, PENA NON POTER DETERMINARE UNA DATA COMUNE PER IL CONTEMPORANEO RECUPERO DI TUTTE LE PARTITE.
Colpevolmente e consapevolmente la FIGC non solo ignorava (nel senso di trascurare) la clausola, ma faceva di peggio, accettava la presentazione di ricorsi da parte del club avverso contro la mancata effettuazione della partita...

Calma interisti, datemi tempo... So perfettamente che il club nerazzurro ha impugnato la mancata omologazione della partita in casa del Bologna non per la sua mancata effettuazione, ma per vizi di forma della distinta calciatori da presentare... nel caso di EFFETTUAZIONE DELLA PARTITA!
Dai... siamo seri. Che il ricorso fosse stato RESPINTO lo sapevano TUTTI, prima durante e dopo la sua presentazione; che la presentazione dell'atto impedisse di fissare una data per il recupero della partita è in realtà il movente dei dirigenti interisti, che evidentemente volevano evitare alla squadra un supplemento di fatica, aggiungendo a un calendario pregno di partite anche la trasferta di Bologna.
Ma attenzione: prevedere il futuro è quanto di più difficile si possa essere capaci di fare, anche per uno stimato dirigente come Marotta... Forse l'INTER vincerà, ma di sicuro in quei giorni in cui avrebbe dovuto giocare la partita, andava assai meglio di quanto dimostri adesso che il recupero di certo si avvicina...

Detto questo, non si spiega perché le altre partite da recuperare, e che hanno importantissimi risvolti sulla lotta per la salvezza, non si siano ancora disputate, nonostante l'assenza di ricorsi, ad eccezione di Salernitana-Venezia, per la quale comunque la parte giuridica si è conclusa in settimana.
Nel MONDO DEI CALCIATORI PROFESSIONISTI GOVERNANO DIRIGENTI DILETTANTI.
Gianluigi DONNARUMMA è il capro espiatorio dell'eliminazione della sua squadra negli ottavi di finali della CL; gli si imputa un grave errore che ha consentito al Real Madrid di pareggiare la partita, prima di segnare altre due reti e quindi qualificarsi.
La mia personale opinione non è comunque riferita all'episodio in sé, che parte della critica considera peraltro determinato da un fallo subito, ma più in generale alla mancata crescita dell'uomo e del professionista dopo il suo debutto di baby fenomeno.
Il ragazzo (ancora molto giovane) ha esordito che era ancora bambino: ancora più imberbe rispetto all'età anagrafica; le prime pagine dei giornali, i fans, i social, i soldi, c'era quanto bastava per ingannare chiunque... un mondo dorato, il mondo che esiste solo nelle favole.
Gli errori tecnici, forse addirittura i limiti tecnici, passavano in secondo piano, se non sotto silenzio, davanti ai prodigi che i critici magnificavano ad ogni prestazione; se il ragazzo si tuffava era un "volo", se parava era un "miracolo", se respingeva un rigore era "incredibile". Se invece c'era uno sbaglio "crescerà, ha ampi margini".
Invece no; l'aria intorno era viziata e non bastavano la "protezione" di molti compagni "scafati"; piano piano il suo carattere si forgiava intorno al contorno e ciò che immetteva nel "professionismo" non bastava più a fargli elevare le prestazioni.

Lui, uscito dalla bambagia, si è trovato nelle difficoltà; ha dovuto decidere della sua vita sulla base dei consigli di chi ignorava i suoi sentimenti, le sue necessità. Il processo di maturazione che ritardava ad avviarsi: lo vedevano grande e grosso e hanno ignorato il "bimbo" che in realtà era.
Lo hanno mal consigliato, lo hanno costretto a scelte sbagliate: tanti soldi sì, ma a che prezzo...
Io sono un tifoso milanista e i milanisti non lo amano.
I
o, tifoso rossonero, provo molto dispiacere... per l'uomo, ma non rimpiango il portiere.

In barba a tutti i regolamenti, la Salernitana aveva cominciato il Campionato di Serie A avendo come proprietario quel Lotito che da anni aveva analogo requisito con la SS.Lazio, cosa vietatissima come ovvio che fosse.
C'è voluto un intero girone di andata perchè si concludesse con l'acquisizione della Iervolino Pegaso della squadra campana la palese irregolarità; ma un intero girone significa che per 19 partite gli amaranto hanno affrontato avversari che non avrebbero potuto e dovuto affrontare in quella situazione.
Non può passare sotto silenzio che questa situazione è stata tollerata e che costituisce un gravissimo precedente. Attenzione, non ho dubbi in merito alla liceità del risultato sportivo delle partite che hanno visto protagonista la Salernitana, ma trovo ingiustificabile aver bypassato il regolamento calcistico e soprattutto che nessun intervento sia stato preso per evitare che ciò accadesse.
Domani potrebbe accadere di nuovo e non vedo come -dopo essere stati tolleranti per 6 mesi con Lotito- ci si possa dimostrare intolleranti verso chiunque altro...