Quando ricomincia il campionato? Ma soprattutto, come si concluderà la stagione?
Sono questi gli interrogativi che da giorni dominano nella testa dei vari dirigenti e che al momento non hanno ancora una risposta.
Le soluzioni sul tavolo della Lega sono sempre le stesse: concludere qui la stagione (senza assegnare il titolo ma solo le posizioni europee, cristallizzando la classifica all'ultima giornata svolta), ripartire giocando in estate inoltrata (utilizzando anche i mesi di settembre e ottobre se necessario) oppure concludere la stagione con la formula dei play-off e play-out.

La soluzione più logica imporrebbe la conclusione del campionato che mai come quest'anno stava regalando sorprese ed emozioni ai tifosi: una corsa al titolo più viva che mai tra Juventus, Lazio ed Inter, lo spettacolo dell'Atalanta capace di stupire non solo in Italia ma anche in Europa ed in lotta con la nuova Roma di Fonseca per il quarto posto, la sfida per un posto in Europa League tra le big del campionato come Napoli e Milan e le sorprese Bologna, Parma, Verona e Cagliari.
Una lotta per la salvezza che vedeva coinvolte squadre come Sampdoria, Genoa e Torino. Insomma dopo anni di classifiche già chiuse a febbraio ritrovarsi con una stagione del genere e non concluderla sarebbe proprio un peccato.
Ma quando concluderla? L'ipotesi di ripartire il tre maggio appare, ormai, quasi impossibile visto che prima di tornare in campo le squadre dovrebbero svolgere almeno due settimane di allenamento per tornare un minimo in forma. Ecco che lo spostamento degli Europei potrebbe permettere una ripartenza a giugno con una conclusione (al netto delle competizioni europee e di quanti turni infrasettimanali svolgere) tra fine luglio e inizio agosto. Scegliendo questa soluzione si dovrebbe far poi slittare alla fine di settembre l'inizio della stagione 2020-2021 e riformulare sia le date del calciomercato (si parla di una finestra lunga fino al 31 dicembre) che l'accesso alle competizioni europee (visto che non ci sarebbero date utili per i famosi preliminari), oltre che rivedere le date per le Nazionali.

Altra soluzione che gode di una certa considerazione è il blocco del campionato con conseguente ripartenza a fine agosto della nuova stagione. Questa soluzione da una parte permetterebbe il riallineamento con le giuste date delle competizioni ma dall'altra provocherebbe la rabbia (giusta) di alcune società (Lazio su tutte) che vedrebbero vanificati gli sforzi profusi in questo campionato.
La stagione 2019-2020 si chiuderebbe senza vincitori con Juventus, Lazio, Inter e Atalanta in Champions e Roma e Napoli in Europa League. Ma che fine fanno le promosse dalla Serie B? Proprio questo rischia di essere il nodo da sciogliere in caso si decidesse di optare per questa soluzione. Per questo motivo si è parlato anche di una possibile Serie A con 22 squadre sommando alle 20 compagini della stagione corrente il Benevento ed una seconda squadra che verrebbe scelta dopo lo svolgimento dei Play-off. Il rischio è però quello di dare vita ad una catena anche per le squadre da promuovere dalla C alla B visto che squadre come Monza, Vicenza e Reggina, al momento leader dei propri gironi, dovrebbero essere ammesse d'ufficio alla categoria superiore. Dopo anni che si parla di riforme per snellire i campionati (visti i fallimenti ciclici ai quali assistiamo ogni estate) rischieremmo di ingolfare ancora di più il sistema.

Originale sarebbe la soluzione dei Play-off e Play-Out che permetterebbe di concludere in poco tempo la stagione così da preservare la prossima. Anche qui però i dubbi sono molti: chi avrebbe diritto a partecipare alle competizioni? Sarebbe giusto inserire nella lotta al titolo squadre che mai hanno lottato per la vittoria finale?

Per lo Scudetto potrebbe esserci una finale in gara secca tra Juventus e Lazio oppure un triangolare inserendo l'Inter se si dovessero considerare pochi i nove punti (sarebbero sei in caso di vittoria nel recupero con la Sampdoria) di distacco tra i nerazzurri e la testa della classifica.
Stesso discorso per il quarto posto con la sfida tra Atalanta e Roma, mentre per i restanti due posti in Europa League potrebbero esserci dei play-off allargati ad otto squadre inserendo Napoli, Milan, Verona, Parma, Bologna, Sassuolo, Cagliari e Fiorentina visto che tra gli azzurri e i viola ci sono nove punti di distacco (sei dal Milan). Rimarrebbero poi sette squadre come Udinese, Torino, Sampdoria, Genoa, Lecce, Spal e Brescia per la corsa salvezza, senza dimenticare le eventuali modalità di promozione tra B e A,C e B e così via.

Come chiudere quindi la stagione? Quale soluzione è la più giusta? Potrebbe essere una soluzione (o forse più una provocazione) quella di trasformare la stagione seguendo l'anno solare. In questo modo ci sarebbe tempo per concludere la stagione in modo regolare (considerando anche le coppe Europee) allungando i contratti fino al 31 dicembre e trasformando l'ultimo mese dell'anno come finestra di mercato e periodo di vacanza per i calciatori. In questo modo la stagione 2020-2021 si trasformerebbe solo in 2021 iniziando a gennaio e concludendosi a novembre. Dovrebbero essere poi ricalcolate sia le pause per le nazionali che il calendario delle coppe.
Il tutto ricordando che nel 2022 ci sarà il mondiale in Qatar che in questo modo non interromperebbe più la stagione nel bel mezzo del cammino visto che partirebbe a competizioni concluse.





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