Con la promozione del Monza la prossima Serie A è ormai al completo ed in attesa dell’inizio del mercato (con i primi colpo che iniziano ad essere ufficializzati) è tempo per i club del massimo campionato di varare i nuovi progetti tecnici come dimostra il mercato degli allenatori che è in pieno fermento. Un anno fa, di questi tempi, erano le big del campionato le vere protagoniste con ben otto squadre tra le prime dieci a cambiare guida tecnica. Quest’anno con le big ferme, saranno le medio-piccole le vere protagoniste per quanto riguarda il discorso panchine.

Naturalmente confermato il tecnico campione d’Italia Stefano Pioli che in poco tempo è passato da traghettatore del progetto Rangnick (che vista l’avventura allo United rende ancora più grande la gioia di aver confermato il tecnico emiliano) ad artefice della rinascita rossonera e che ora spera in qualche acquisto di qualità (e di nessuna cessione di livello) per aumentare la competitività della squadra sia in Italia (dove dovrà difendere il titolo appena conquistato) che in Europa (dove sarà testa di serie ai sorteggi).
Anche sull’altra sponda del Naviglio si continuerà con l’attuale progetto tecnico con Inzaghi che nei prossimi giorni dovrebbe prolungare il suo contratto con l’Inter. Nonostante lo Scudetto sfumato, il tecnico piacentino al primo anno in nerazzurro è riuscito a portare a casa sia la Supercoppa che la Coppa Italia, oltre ad aver riportato il club agli ottavi di Champions (con tanto di vittoria in quel di Anfield). Il tutto condito dal bel gioco e da un’unità di intenti che ha permesso ai nerazzurri di continuare il progetto nato con Conte (e prima con Spalletti) nonostante le premesse estive con i nerazzurri dati da tutti come meno competitivi rispetto alla stagione appena finita.

Nonostante l’annata complicata, continuerà l’avventura bis alla Juventus di Allegri che forte di un contratto lungo (e ben remunerato) sarà ancora alla guida dei bianconeri. Tra gioco che latita e risultati al di sotto delle aspettative di problemi per Allegri ce ne sono tanti anche se viste le premesse del mercato estivo (si fanno i nomi di Pogba e Di Maria) viene da pensare che anche i dirigenti che tanto volevano la linea verde si siano arresi alle richieste del tecnico toscano che per tornare in alto vuole in rosa giocatori di spessore ed esperienza. Attenzione però, perché se anche con gli acquisti importanti la Juve dovesse rimanere nelle retrovie, la situazione futura di Allegri potrebbe diventare non così tanto tranquilla come appare al momento.
Situazione, quella poco rosea, che al momento riguarda Spalletti, che nonostante la conferma sta vivendo un momento più che complicato a Napoli. La fine del ciclo degli azzurri è ormai arrivata (dopo essere stata rimandata per tanti anni) e l’idea del risparmio tanto bramata da De Laurentiis rischia di sbattere contro le ambizioni di Spalletti che dal sogno Scudetto (abbandonato troppo presto) rischia di passare ad una lotta serrata per il quarto posto. Il tecnico di Certaldo è da sempre garanzia nell’ottenimento del risultato minimo viene però da chiedersi se riuscirà a ripetere l’attuale stagione anche con una rosa di minore livello considerando anche la pressione delle squadre arrivate dietro in classifica. In più il carattere delle due parti in causa, già citato più volte ad inizio stagione come motivo di apprensione per la convivenza tra i due, rischia di rovinare sul nascere il nuovo progetto tecnico e sarebbe un peccato considerando la potenzialità che potrebbe avere il Napoli.

Tutto tranquillo in quel di Roma con le due piazza della Capitale che continueranno i loro progetti tecnici iniziati nella stagione appena conclusa. La vittoria della Conference ha reso Mourinho ancora più centrale nel progetto giallorosso dove anche grazie a qualche acquisto di qualità (il tecnico portoghese vuole aumentare il tasso tecnico della squadra) spera di alzare l’asticella. Tra vittoria europea, simbiosi con il pubblico e il lancio di tanti ragazzi del settore giovanile (uno su tutto Zalewski) la prima di Mou in giallorosso può considerarsi positiva. Ora per migliorare ancora è richiesta più continuità e magari qualche miglioria sul gioco non proprio uno dei migliori del campionato.
In casa Lazio, invece, si lavora alacremente per dare, finalmente, a Sarri gli uomini giusti per il suo credo. Considerando i tanti addii (tra chi ha convinto poco e chi uscirà per fare cassa) e il numero cospicuo di nuovi arrivi la stagione appena conclusa appare un po' sprecata soprattutto se consideriamo il fattore tempo che Sarri chiede per plasmare la squadra secondo le sue idee. Insomma la prima vera stagione di Sarri rischia di essere la prossima e questo potrebbe compromettere l’ingresso tra le prime quattro nel prossimo campionato.
In casa Atalanta si aspetta la conferma di Gasperini, che nei prossimi giorni dovrebbe incontrare la nuova proprietà per mettere le basi del nuovo progetto tecnico. La probabile rivoluzione dell’organico potrebbe permettere al tecnico di ricominciare e magari di prolungare il suo contratto per dare vita ad un nuovo ciclo. Se però consideriamo l’assenza dalle coppe viene da pensare che la prossima stagione per i bergamaschi e soprattutto per il suo tecnico sia da all-in: senza impegni infrasettimanali i nerazzurri potrebbero diventare veramente insidiosi per la corsa al titolo (anche se per facilitare le tempistiche si dovrebbe continuare con la rosa attuale inserendo solo alcune novità) visto che spesso i tanti impegni sono costati punti in classifica. Se non si dovesse trovare una quadra attenzione ai profili di Juric e Tudor entrambi graditi al nuovo DS D’Amico e discepoli, soprattutto il primo, di Gasperini.
Attenzione quindi a Juric, che nonostante il contratto con il Torino potrebbe lasciare i granata in casa di chiamata da Bergamo. Al momento questa ipotesi è però remota con il tecnico croato che è già al lavoro per la prossima stagione come dimostrano le sue ultime richieste in fase di mercato. Si è invece conclusa l’avventura di Tudor a Verona nonostante una stagione di alto livello. Il tecnico, infatti, ha deciso di lasciare anche perché avvertito delle eventuali partenze dei pezzi pregiati della rosa. Se l’ex assistente di Pirlo potrebbe tornare alla guida del Galatasaray (guidato nel 2017) a Verona manca solo l’annuncio per l’arrivo di Cioffi reduce da una buona stagione da subentrato ad Udine. I bianconeri friulani,invece,dovrebbero ripartire per la prossima stagione da Sottil autore di un’ottima stagione in Serie B alla guida dell’Ascoli e pronto al grande salto nella massima serie.

Ad Empoli potrebbe interrompersi il rapporto con Andreazzoli (nonostante la salvezza raggiunta in largo anticipo) ed in caso di addio potrebbe toccare a Paolo Zanetti prendere in mano le redini dei toscani. Reduce dall’esonero di Venezia (e da un girone di ritorno piuttosto complicato) per Zanetti, Empoli potrebbe essere la piazza giusta per continuare ad allenare in Serie A. Cambio anche a La Spezia con Thiago Motta verso l’addio. In pole per la sostituzione c’è Gotti pronto a ripartire dopo l’esonero di Udine. Restano ben saldi al loro posto, invece, Mihajlovic (chiamato però a fare di più), Dionisi (buona la prima in massima serie a Sassuolo), Giampaolo (attenzione però alla nuova proprietà che potrebbe portare cambiamenti), Italiano (ben saldo a Firenze nonostante un finale di stagione poco positivo) e Nicola (che dopo il miracolo di quest’anno spera in una stagione più tranquilla).

Per quanto riguarda le neopromosse l’unica panchina confermata è quella di Baroni a Lecce. A Cremona è invece finita l’avventura di Pecchia (vicino alla firma con il Parma) con la società che è già all’opera per trovare il giusto sostituto: piacciono Alvini (reduce dai Playoff con il Perugia), Pirlo (che potrebbe ripartire dopo la stagione travagliata alla Juve) e Andreazzoli (piace per esperienza e idee). Quest’ultimo piace, e non poco, anche al Monza che in caso di divorzio da Stroppa potrebbe proprio ripartire dal tecnico toscano