Questo campionato di Serie A non sarà certamente ricordato come uno dei più incerti della storia del calcio italiano, almeno per quanto riguarda la squadra che si aggiudicherà il titolo finale, considerando che la Juventus, con ogni probabilità, si laureerà campione d’Italia con diverse giornate d’anticipo prima della sua conclusione.
Ma al termine della 29° giornata si rivela invece alquanto incerta ed entusiasmante la lotta per garantirsi i posti in Europa per la prossima stagione, con almeno nove squadre in lizza per le sei poltrone europee disponibili, quattro di Champions e due di Europa League.
Dato per scontato l’ingresso in Europa di Juventus e Napoli, che occupano indisturbate le prime due posizioni della classifica, rimangono altre sette squadre a giocarsi gli ultimi quattro posti continentali disponibili, due in Champions e altrettanti due in Europa League.

La vittoria ottenuta dalla Lazio ieri sera a San Siro contro i nerazzurri di Spalletti, sempre più impegolati nella “grana” Icardi, ha rimesso prepotentemente in gioco i capitolini che, in caso di vittoria nel recupero contro l’Udinese, raggiungerebbero il Milan a 51 punti, e si porterebbero a soli due punti di distacco dall’Inter, attualmente a quota 53.
La Lazio tra le squadre che seguono in classifica il Napoli pare essere quella più in condizione. Nella gara di ieri sera a Milano ha dimostrato grande compattezza, corsa, determinazione e personalità. Inzaghi pare aver trovato la quadratura del centrocampo con Lucas Leiva straordinario perno di centrocampo capace sia di grande interdizione davanti alla difesa che di capacità di far ripartire l’azione con altrettanto efficacia. Al suo fianco un Milinkovic Savic finalmente ritornato ai massimi livelli dopo alcuni mesi piuttosto sottotono e la grande intuizione di Simone Inzaghi, vale a dire la trasformazione di Luis Alberto in mezzala di grande qualità a tutto campo, capace di ridare luce, ariosità e imprevedibilità al gioco dei biancoazzurri, elementi che negli ultimi tempi gli uomini del presidente Lotito parevano avere un po’ perso.

L’Inter continua a dimostrarsi squadra generosa, ma con grandissime difficoltà in fase realizzativa. Anche nella gara di ieri sera contro la Lazio gli uomini di Spalletti hanno messo in campo grande impegno e voglia di vincere ma la sterilità del reparto offensivo, anche a causa delle assenze dei due unici centravanti presenti nella rosa Mauro Icardi e Lautaro Martinez, non ha consentito ai nerazzurri nemmeno di segnare quella rete che gli avrebbe consentito di pareggiare la gara, cosa che avrebbe per lo meno tenuto alla larga a laziali in classifica.

Non tanto meglio se la passano i cugini rossoneri che nelle ultime due partite hanno rimediato altrettante sconfitte contro Inter e Sampdoria, mettendo anch’essi in mostra una sterilità offensiva piuttosto preoccupante e un gioco piuttosto asfittico che, se non illuminato dalle intuizioni di Suso, fatica terribilmente ad apportare quegli elementi di genialità e di imprevedibilità in grado di mettere in difficoltà le squadre avversarie.

Rispettivamente a 48 e 47 punti si trovano Atalanta e Roma. Ma mentre i bergamaschi sono in grande condizione psicofisica, evidenziata anche dalla netta vittoria per 3-1 di ieri a Parma, i giallorossi sembrano essere in caduta libera. Il cambio di conduzione tecnica, risultati alla mano, pare non aver portato gli esiti sperati alla dirigenza capitolina e la squadra paga i limiti e le incoerenze di una campagna acquisti sicuramente non tra le più oculate.
A partire dalla cessione di uno dei migliori portieri del mondo, il brasiliano, Alisson, per arrivare alla lista degli acquisti, dove Nzonzi si è dimostrato un doppione di De Rossi, Kluivert un buon prospetto ma ancora troppo acerbo per un campionato difficile come il nostro, Cristante che dopo essersi separato da Gasperini fatica a ritrovare quella condizione che in terra bergamasca lo aveva fatto balzare all’onore delle cronache come uno dei migliori centrocampisti italiani.
Senza considerare che Patrik Schick con Edin Dzeko proprio non riesce a giocare, e che il talentuoso argentino Pastore più che una geniale intuizione di mercato, come sembrava essere l’estate scorsa, si è rivelato un buco nell’acqua. Tutti elementi di criticità che anche la clamorosa rivelazione Zaniolo non è stata sufficiente a colmare.

Sampdoria e Torino a 45 punti potenzialmente potrebbero ancora incunearsi nella lotta per il sesto posto che gli garantirebbe l’Europa League, ma paiono leggermente in ritardo, soprattutto rispetto all’undici di mister Gasperini. I blucerchiati faticano a fare il definitivo salto di qualità, e ogni qual volta arrivano a ridosso degli appuntamenti decisivi commettono passi falsi inaspettati, mentre i granata di mister Mazzarri, pur dimostrandosi squadra affidabile e difficile da battere, con suoi dodici pareggi (seconda solo alla Fiorentina nella statistica dei pareggi stagionali) dà l’impressione di avare qualcosa in meno delle altre dal punto di vista della qualità.

Le prossime nove giornate saranno quindi da gustare fino all’ultimo minuto dell’ultima giornate e si preannunciano ricche di pathos, emozioni e grande intensità. Inter, Milan, Lazio, Atalanta, Roma, Sampdoria e Torino. Sette grandi pretendenti per soli quattro posti disponibili. Vedremo che tra queste, sarà in grado di conquistare il maggior bottino possibile tra quei ventisette punti complessivi a disposizione di ognuna di esse, utili per stabilire chi, oltre a Juventus e Napoli, saranno i nostri portacolori nelle due manifestazioni continentali della prossima stagione.