Calvarese è uno di quei personaggi che hanno tolto una decina di punti ai rossoneri, per incompetenza di fondo, perché facilmente suggestionabili dalle frignate ad hoc e per la totale assenza proprio del Milan in quel dell’Aia.

Ieri non si è smentito regalando di fatto il pareggio alla Fiorentina, ma soprattutto togliendo definitivamente al Milan la scala del salto di qualità (e classifica) da sotto i piedi.

Nonostante l’ennesimo incontro giocato in modo egregio, non si può pensare ad un Milan fuori dalla sfera della mediocrità che ne ha caratterizzato tutta la stagione, che gioca da scudetto per 70 minuti e da squadra retrocessa per 20! Vero che da retrocessa giocavamo gli interi novanta fino a tre mesi fa, ma non si può essere un dipinto eternamente lasciato a tre quarti!

Pioli ha fatto la differenza in negativo, alimentando e giustificando coloro che sostengono come imprescindibile un cambio tecnico in vista di giugno: in superiorità numerica, con una Viola in difficoltà ed in vantaggio di una rete, è inaccettabile non mettere al sicuro il risultato con un paio di marcature in più. Soprattutto non è possibile subirla per tutti i venti minuti finali lasciando in campo, ancora una volta accreditato di una fiducia ridicola quanto immeritata, Calhanoglu che, ahilui, dovrà vedersela nei prossimi giorni con gli strali di Ibra (tornato monumentale e rapinato dal fischietto incompetente di un gol regolarissimo e straordinario)! Stefano se le va proprio a cercare le soluzioni drastiche in termini di cambio a livello tecnico, non c’e’ che dire, perché subendo, poteva tranquillamente sostitutuire il turco da schiaffi con un difensore.

Turco che è stato miracolosamente risparmiato dalla sospirata epurazione di gennaio nella quale ci siamo liberati con un ritardo di mesi dei suoi compagni di merende (e rendimento nullo). Spero vivamente che a gennaio tocchi a lui, Biglia e Calabria, così da completare un capolavoro per il quale prego da anni!

Gazidis ha appena dichiarato, questa volta in un’intervista, e non nella fantasia distorta delle scimmie urlatrici, che il piano di Elliott per il Milan rimane sempre lo stesso, ovvero, tra gli altri aspetti, il ritorno tra gli dei del pallone.

Ecco: rifletta sulle sue dichiarazioni e si domandi se una squadra top in Europa può permettersi Hakan Calhanoglu col numero 10 sulla schiena!