Come volevasi dimostrare: bastano un paio di stati influenzali, Calabria che rientra stremato dalla gita scolastica, un centrocampo per cui ci si è lavati le mani peggio di Ponzio Pilato, e questa squadra rientra in confusione.
Arrembaggio alla carlona solo in 11 contro 10; prima dell’espulsione il Verona poteva essere tranquillamente sul’1-3.

Poche storie: Ibra a letto con l’influenza o in campo fa una differenza enorme! Leao continua a non essere aggressivo come ci aspetteremmo, Castillejo è tornato ad essere Castillejo (cioè la riserva dell’ala destra che non esiste), Calabria è rimasto Calabria (cioè la riserva di Conti, che a sua volta è la riserva del terzino destro che non si è voluto comprare).

Calhanoglu, manco a dirlo, dopo il sorprendente ingresso in Coppa Italia, torna ad incidere da par suo nella partita: apporto nullo o quasi, stinchi e tibie avversarie centrati con la precisione di un cecchino (gol incluso che sarebbe stato facilmente parato). Musacchio che ci racconta che almeno Kjaer è stato azzeccato e Romagnoli che fa il compitino da sei meno meno meno.

Tutto qua il Milan, preda di un Verona che, prima del cartellino rosso sembrava il Liverpool. Ci si chiede dove stia la mano del tecnico, visto che nessuno in campo sa cosa fare al netto delle intuizioni estemporanee di Rebic e Theo.

Certo il mister emiliano ha avuto una mano inesistente da parte della proprietà, ma questo era scontato: lo stuolo di giornalai hanno battuto i tamburi sugli 80 milioni potenzialmente risparmiati dai prestiti e dalle cessioni, ma nessuno ha scritto che il centrocampo del Milan non può giocare in serie A, figuriamoci portarlo in zona Europa League.

Con una striminzita vittoria, traguardo obbligatorio per chi quella casella aspira ad occupare, oggi saremmo stati a 5 punti dall’Atalanta, quarta: ed uno straccio di centrocampista con una vaga idea di cosa fare del pallone nella sessione di gennaio, sarebbe stato il primo obiettivo di una società che lì vuole arrivare!
Invece silenzio totale: sembra che tornare a discutere a Nyon dia fastidio ai reggenti; meglio un settimo, ottavo posto in beata tranquillità  per non avere seccature, prolungare di un anno a Ibra per tenere a bada la piazza stremata dal fumo negli occhi e pensarci a luglio con calma!

Nemmeno Robinson, e dico un terzino che sta retrocedendo in C col Wigan: meglio un caloroso bentornato a Laxalt, proprio ora che sembrava iniziata l’epurazione dei bidoni! Un eterno ritorno!
Il prossimo sarà Andrè Silva. O chissà il Borini visto oggi!