Da tempo la proprietà cinese è sulle piste della Juventus, imitando i migliori come solo quell'illustre nazione sa fare.
Il primo step fu mettersi nelle mani del duo Marotta-Conte. Al ché i primi frutti stanno per arrivare, anche se la ripiudata Coppa in palio non è stata quella che il Trainer nerazzurro immaginava d'inseguire, a detta delle sue stesse dichiarazioni.
Dopo 10 anni, l'Inter si accinge a portare in Italia un titolo europeo, ancora lei, dopo i fasti del triplete.
A poche ore dall'evento, affronto alla radice la questione, invitato anche dalla sicumera che sembra avvolgere l'ambiente del Biscione, che ha stranamente coinvolto anche un Conte di solito sempre con la guardia alzata.

Non mi soffermo sulla famosa "road to ..." UEFA, che comunque un campanello d'allarme deve suggerirlo, visto la differente caratura delle squadre affrontate rispettivamente dalle due squadre. Ma si vede che l'italiana è in fiducia e lanciata, buon atletismo, insomma tutti gli ingredienti per affondare il colpo vincente.
Ma il DNA bianconero impone una brusca frenata. Alle finali l'Italia c'è già arrivata in questo decennio, anche nella competizione più importante. Le finali però vanno vinte. E' il refrain più gettonato negli sfottò rivolti alla Juve, per il rapporto disastroso finale contro vittorie ottenute.
E' questo l'epicentro! Ce la farà l'Inter bianconerazzurra a superare lo scoglio più grosso? Riuscirà a imbrigliare il fato?
Lo sapremo a breve. Tecnicamente l'Inter ha dato il meglio nel pressing alto e la bruciante ripartenza risolutiva. Quando ha dovuto costruire ha presentato qualche lacuna. Di contro il Siviglia ha vinto gare contro squarde di tradizione e in rimonta, anche con qualche aiutino della Dea bendata, che non guasta mai.
Andiamo a scrivere la Storia!