Purtroppo è un copione che si ripete: ogni volta che veniamo eliminati si dà la colpa a qualche episodio, quando arbitrale, quando causato dalle circostanze o da eventi esterni alla partita, e ognuno di questi ha influito negativamente e in modo determinante sulla sconfitta della nostra amata squadra. Tanto per citare gli ultimi freschi episodi: in Turchia è stata colpa del campo arato da quelli del Galatasaray, a Berlino non fu dato un rigore su Pogba, contro il Bayern non ci furono dati due rigori (uno all'andata e uno al ritorno), a Cardiff è successo qualcosa di misterioso e fortemente condizionante nell'intervallo della partita, e infine a Madrid il rigore dubbio a 30 secondi dalla fine del recupero. Per carità, tutte cose che ci hanno penalizzato indubbiamente, ma se noi juventini abbiamo la voglia di migliorarci e di saltare sempre l'ostacolo che ci si pone davanti all'obiettivo da raggiungere, non possiamo fermare la nostra analisi a quegli episodi. Dobbiamo guardare agli errori che sono stati commessi non dagli altri, per i quali non possiamo farci niente, ma da noi. Su questi sì che possiamo lavorarci.

Adesso veniamo all'ultima cocente delusione, l'eliminazione per mano del Real Madrid. Potevamo fare in modo che anche un eventuale errore arbitrale non ci condizionasse? Al 60' direi proprio di sì. Eravamo sullo 0-3, avevamo giocato fino a quel momento una grandissima partita ed avevamo raddrizzato il punteggio in modo tale da aver dalla nostra anche una miglior condizione psicologica, tanto era l'entusiasmo. Ed ecco che adesso arrivano i lati negativi. Da un semplice ragionamento logico, non occorre essere geni o veggenti: quando mancava ancora mezz'ora dalla fine della partita, dovevamo fare il "tutto per tutto" per segnare il quarto gol, perché così facendo:

1) non si sarebbe andato ai supplementari e per noi questo sarebbe stato un bene, perché avevamo speso tantissimo e perché agli eventuali rigori avremmo comunque avuto davanti dei titani dal dischetto;

2) anche se il Real Madrid avesse segnato un gol (e poteva starci) avremmo comunque passato il turno, perché il risultato 1-4 ci avrebbe premiati. Avremmo forse fatto grandi discussioni sul rigore dubbio al 93'? Direi che ci avremmo sorriso sopra.

Quindi, senza attaccarsi all'episodio arbitrale, è giusto invece fare autocritica, quella che fa crescere, che insegna a capire eventuali errori e a non commetterli di nuovo in altre situazioni simili. Analizzando la partita sono riuscito a focalizzare quelli che per me sono stati i maggiori errori commessi in terra spagnola.

Il primo errore lo attribuisco ad Allegri, che riuscito ad azzeccare l'undici ideale per scardinare la porta dei galacticos, non si è accorto che raggiunto lo 0-3 il baricentro della Juve stava paurosamente arretrando. Non uscivamo più dalla nostra trequarti campo. Storicamente quante volte siamo riusciti in Europa a cavarcela con queste grandi squadre tenendo questo atteggiamento difensivo e attendista? A mia memoria, negli ultimi sei anni, mai. Avevamo ancora due cambi a disposizione, mentre il Real Madrid al 75' li aveva fatti tutti. Avevamo un'arma micidiale per le difese avversarie, come Cuadrado che scalpitava in panchina, e invece il mister che cosa si mette in testa? Facciamo la gestione della palla "con calma", come si ci trovassimo davanti alla Reggina, con tutto il rispetto... I cambi da fare secondo me erano sicuramente Cuadrado per uno stremato Mandzukic, con spostamento di Douglas Costa a sinistra e Asamoah per Alex Sandro, che insieme ad Higuain non ha mai inciso nella partita, oppure Sturaro per Matuidi, anche lui stanchissimo.

Altro errore, però di ordine tattico stavolta, in occasione dell'azione che ha scaturito il rigore. Tutti danno la colpa a Chiellini che è salito, lasciando il solo Alex Sandro ipnotizzato da CR7. Invece per me Chiellini fa una cosa giustissima, insieme a Matuidi. Loro salgono per mettere in fuorigioco gli attaccanti oltre la linea di difesa. Indovinate un po' chi rimane accanto a Cristiano Ronaldo lì impalato? Manco a dirlo... Alex Sandro, che poi non salta nemmeno per cercare di creare difficoltà al portoghese nella sponda di testa.

Mai come mercoledì sera abbiamo dominato contro il Real Madrid. Se ci mettiamo in testa di giocarcela senza tattiche attendiste, possiamo battere i più forti. Questa è la lezione principale che dobbiamo imparare. E spero che non ne servano altre da qui in avanti. Mister Allegri, di lezioni così ne abbiamo dovute subìre fin troppe, non ci appelliamo agli eventuali errori, pur irritanti, dell'arbitro. Vediamo di non sbagliare noi e di mettere a frutto gli insegnamenti acquisiti.