Divise dei calciatori sempre più moderne, dai colori raggianti, ora cupi, dagli stili più variegati e dai prezzi sempre più rilevanti. Tessuti particolarissimi, costosi, ma pur sempre divise. Calzettoni, pantaloncini, maglietta. Tutti uguali. Salvo, le scarpette, gli scarpini, o le scarpe da calcio.

Pare che la prima testimonianza, se così la si può chiamare, di abbigliamento per il calcio risalga niente meno che a metà del 1500. E si parlava proprio di un paio di scarpe da calcio. 
Le maglie più antiche riguardando il Winchester College intorno al 1840, color rosso, contro color blu. Per arrivare poi verso la fine del 1800 e lanciarsi nel secolo breve per avere le uniformi, o le divise dei calciatori tutte uguali per squadra.

Le personalizzazioni non mancavano e non mancano. Per arrivare al presente che vede nomi o soprannomi o cognomi, numerazioni che hanno fatto saltare le vecchie logiche di un calcio considerato da tanti superato, dai più, a dire il vero forse rimpianto. Sarebbe bello se ritornassero i vecchi numeri che identificavano i ruoli. Personalizzazioni erano possibili per la fascia da capitano, oggi messe in discussioni, ma sostanzialmente c'era e c'è un grande equilibrio ed uniformità che sfugge però nella parte più importante per un calciatore. I piedi. Scarpini colorati, diversificati, che sfuggono alla divisa.

Sarebbe giusto che anche le scarpe facessero parte della divisa dei giocatori? E dunque almeno dello stesso colore se non della stessa marca? Visto che poi rappresentano la parte più importante per un calciatore? Perchè se la personalizzazione ed i colori variegati e diversificati all'interno della stessa squadra sono possibili per le scarpe, non si vede perchè un giorno non possa arrivare anche per altro. In quella sorta di anarchia dei colori che potrebbe rispondere alle logiche di un mercato sempre più competitivo ed alla ricerca del business particolare.