Non c'è un muro, non c'è un palazzo, ma solo un 'Pazzo' che corre come un razzo ed esulta come un...'Pazzo'.

Fin da bambino sognava di giocare al calcio, partito da Pescia Toscana, si trasferisce a Montecatini Terme, dove muove i suoi primi passi, non serve un genio per capire che quel ragazzino, è un talento, è un bomberino di razza già a 14 anni, tanto che dalla terra della Dea, dove si dice, che un signore baffuto seduto sulla panchina (Emiliano Mondonico), appena un anno prima lo segnala alla sua società, che però attese ancora una stagione prima di portarlo a Bergamo, ma proprio in quell'anno il baffuto signore non c'era più, era andato via dalla società. Così quel ragazzino di 15 anni approda nell'Under 17 della squadra bergamasca, giovane e pimpante, non sembra poter divenire un fisico prorompente, e la sua corsa sembra più quella di un centrocampista più che di un attaccante. Ma la fame di gol è la cosa che lo galvanizza di più. Cresce e si fa notare, tanto che nella stagione 2003-2004 all'età di 20 anni, il tecnico Giovanni Vavassori lo porta in prima squadra nel campionato cadetto, gioca ben 39 gare di cui 21 da titolare, e 9 reti stagionali. Con la promozione in Serie A, il suo posto diviene da riserva, giocando ben 12 gare di cui 6 da titolare, e 3 reti.

Ma questo ragazzo piace e la Fiorentina per 6,5 milioni di Euro se lo porta a casa. Il ragazzo, quindi ha la possibilità di misurarsi con un club molto importante, al fianco di Luca Toni nel reparto avanzato. Proprio in quell'anno in contrapposizione al compagno di reparto che muove la mano davanti l'orecchio per festeggiare una rete, lui s'inventa le due dita ad indicare gli occhi, come a dire "Mi vedete bene?". Ecco che in poco tempo, il suo cognome dimezzato e con l'aggiunta di una O alla fine si trasforma in Pazzo. Tra il 2005 e il 2009 in maglia viola in 108 presenze, di cui 62 da titolare, tra campionato e coppe, mette a segno soltanto 25 reti. Forse la magia di Firenze non ha colpito nel segno, ma comunque resta nel cuore dei tifosi. Ma la sua stagione importante sta per arrivare...

Nel 2009 la Sampdoria per 9 milioni di Euro se lo porta a casa e il Pazzo esplode in modo definitivo. Nella prima stagione in 37 presenze tra campionato e coppe mette a segno ben 19 reti, con la Samp che vola ad un inaspettato 4° posto finale, grazie alle sue reti. A Gennaio 2011 la Samp si trova davanti a 19 milioni di Euro offerti dall'Inter, non può rifiutare, la squadra di Massimo Moratti se lo porta a Milano. Per lui si tratta della prima grandissima occasione, divenendo addirittura l'uomo della copertina del videogioco Fifa 12 della Sony. La squadra che aveva conquistato il Triplete appena due mesi prima, punta su di lui. Approdato all'Inter in meno di sei mesi, si presenta ben 17 volte in campo siglando 11 reti, ma l'anno successivo, perde la sicurezza, tanto che in 33 presenze mette a segno solo 5 reti. Il Pazzo non va, l'Inter lo cede al Milan per 14 milioni di Euro. Nella prima stagione sembra tornare a grandi livelli, 30 presenze e 15 reti, ma poi nelle due successivo (2013-2014 - 2014-2015) cade in un baratro, in ben 44 presenze, soltanto 6 reti. La sua carriera sembra aver preso una strana piega, e di quel felice ragazzino che correva e festeggiava reti a gogò, sembra si siano perse le tracce.

Non crede nessuno in lui, ed ha soltanto 30 anni, le big non lo cercano più, ora si deve trovare una sistemazione più adeguata, con un ingaggio più adeguato. La squadra che nella stagione 2014-2015 l'unica offerta all'altezza per restare in Serie A, è quella del Hellas Verona che se lo porta a casa a titolo gratuito, il Pazzo, accetta la sfida, ma forse lo smalto perso nelle ultime due stagioni, portano un bottino magro per l'attaccante pistoiese, visto che in 30 presenze mette a segno solo 6 reti, la squadra retrocede in B, ma lui decide di restare. Quando tutto sembrava sul viale del tramonto, nella stagione 2016-2017, il Pazzo fa una stagione strepitosa, tanto che fa segnare in 35 presenze stagionali, di cui 33 da titolare, la bellezza di 23 reti risultando il capocannoniere della serie cadetta con due lunghezze sul secondo Fabio Ceravolo del Benevento a quota 21.

L'Hellas torna in A, il Pazzo diviene un punto di riferimento importante, un punto cardine per l'attacco, ed è alla soglia dei 34 anni. Ma tutto sembra cambiare, tutto sembra meno nitido, la stagione dell'attaccante toscano si conclude di nuovo con poche reti, 4 per la precisione in 19 presenze, di cui 7 da titolare, il Verona torna in B, e il Pazzo, sembra comincia a meditare l'addio, che si certifica nel calciomercato nel Gennaio 2018 passando agli spagnoli del Levante, in prestito secco. La mezza stagione spagnola non porta bene al Pazzo, sembra scarico, tanto che in 9 presenze mette a segno solo una rete, contro il Real Madrid, che lo inorgoglisce, lo gratifica, ma non è dello stesso pensiero il Levante, che a fine stagione lo rispedisce a Verona a fine stagione. La squadra di Verona era in Serie B, il Pazzo torna e in 24 partite mette a segno 14 reti, che servono alla squadra per risalire in Serie A.

L'Hellas, quindi, era di nuovo tornato in Serie A, e il Pazzo era tornato importante per il progetto, il Verona va molto bene piazzandosi in un sorprendete 9° posto finale a ridosso della zona Europa, ma qualcosa non va, l'attaccante toscano è spesso relegato in panchina, conta solo 15 presenze e 4 reti, sembra che a 35 anni suonati, sia arrivato il momento di dire addio in modo definitivo all'Hellas Verona. La stagione si conclude con lo svincolo da parte della società che non gli rinnova il contratto, il Pazzo, tramite social trova una grandissima alleata, la moglie Silvia Slitti, che lo sostiene e lo difende davanti a tanti attacchi. La stagione 2020-2021 lo vede un trentaseienne in attesa di occupazione, si parla di un interesse del Monza del duo Berlusconi-Galliani, proprio i due che lo portarono al Milan, si parla della Virtus Entella addirittura tornando a giocare in coppia, niente meno con il suo ex compagno di squadra alla Sampdoria, Antonio Cassano, per concludere una carriera che lo ha reso il 'Pazzo' per tutti, che non lo ha visto mai sopra le righe, mai con parole fuori posto, ma sempre un ragazzo in linea con l'atteggiamento giusto in campo, ha vestito anche la maglia della Nazionale facendo tutta la trafila; dall'Under 16, Under 21 e Maggiore. L'inaugurazione di nuovo stadio di Wembley, dove mise a segno una tripletta contro l'Inghilterra Under 21, chiamato in modo sporadico in tre anni, ricordando un rosso, per una gomitata a a O'Shea dell'Irlanda Del Nord, che era poco più di un appoggio, giudicato molto male dall'arbitro Stark.

Il Pazzo è nel cuore di tutti, anche di chi non l'ha mai avuto nella sua squadra, ma che molte volte avrebbe voluto vedere quel cartello con la sua entrata, tanto bravo nelle palle nell'area piccola, soprattutto in gare ostiche. Si, la sua carriera è stata più avara del solito se vediamo il complesso, ma forse anche i passaggi in squadre più importanti, dove militavano anche grandi campioni, gli hanno chiuso sul nascere la sicurezza di essere un uomo importante, tanto da utilizzarlo più come una riserva di lusso, che per un attaccante titolare quale poteva essere.