Se la scuola, che è l'assetto principale e fondamentale di ogni sistema civile e democratico, fosse minimamente considerata a livello "valorariale" importante o non meno importante del calcio, chissà che situazione si racconterebbe oggi.

Eppure la scuola di oggi deve scontrarsi con problemi strutturali enormi. Da chi rischia di non iniziare l'anno scolastico a settembre perchè le scuole sono totalmente fuori norma a livello di sicurezza, ad un settore quale quello dell'istruzione, in Italia, che continua ad attrarre pochi investimenti pubblici e non a caso si continua ad essere agli ultimi posti nelle classifiche d'Occidente. E che dire degli stipendi del personale scolastico? Non si sa ancora se ci saranno i soldi richiesti per il prossimo rinnovo contrattuale, ma gli stipendi del personale scolastico, privo oggi di ogni autorevolezza, sono una miseria già in confronto ai colleghi europei. Se poi rapportati a quanto guadagnano alcuni giocatori di calcio ti vengono i brividi per capire come la nostra società sia totalmente distorta ed ingiusta. Giocatori come Messi, Ronaldo, Neymar, Benzema, Aguero, Tourè, Pogba, Pellè guadagnano intorno o anche sopra i 200 mila euro a settimana. Quelli che un docente  mediamente non vede neanche in 10 anni di servizio.

In Italia poco meno del 50% dei calciatori professionisti non superano i 50 mila euro annui, in ogni caso cifre irraggiungibili per il personale docente della scuola, visto che i loro stipendi vanno mediamente dai 22.000 euro annui della scuola primaria ai poco più di 30.000 euro per i gradi successivi. Dipende chiaramente dall'anzianità di servizio maturata, ma le discrepanze, in modo incomprensibile, tra i vari ordini e gradi di scuola sono rilevanti.

Ora, è chiaro che si tratta di due mondi diversi, non equiparabili, e tale discorso dal punto di vista etico potrebbe riguardare tutte le professioni, ma degli interrogativi non possono che emergere, soprattutto in una società come la nostra, dove il tasso di abbandono scolastico è enorme, il tasso di ignoranza è elevato, i docenti non rispettati ed è un Paese dove a livello culturale ci si è fermati alla terza media. Tutto ciò avrà anche dei riflessi nel calcio, e lo si vede.
Certo, non è con i soldi che si determina il rispetto di una professione o categoria, ma è anche dal riconoscimento economico che si arriva a determinarne il rispetto e l'autorevolezza.