Per chi ne avesse ancora avute, sarà il caso che le speranze siano messe da parte anche per la stagione che inizierà tra qualche settimana. Si prospetta infatti tra le più umilianti fra quelle che abbiamo subito nella nostra storia.

Mentre un numero ancora altissimo (troppo alto), di tifosi e gazzettieri mainstream, accreditati dai pontefici americani dopo accurata prova di fedeltà a prescindere, si sta ancora autoerotizzando per la confortante (incredibile) prestazione con la Juve, che altro non ha fatto se non confermare che non vinceremo una mazza, mentre a Torino faranno Man bassa per il nono anno consecutivo, filtrano le prime indicazioni.
E sono le solite indicazioni a dir poco deprimenti: il sommo pontefice Gazidis, mentre il mondo era collegato in streaming durante la quarantena, aveva altro da fare! Cosicché è stato l'unico dirigente di Serie A a lasciare una squadra di scarponi demotivati fino al midollo nell'incertezza sul delicato tema retributivo (la riduzione concordata), fino a due ora prima della partita. Se il branco di scarsi non ha avuto ovviamente nulla da eccepire sul clamoroso menefreghismo, Ibra è andato giù a muso duro e ha fatto bene, anzi benissimo! 
Risultato: la raccapricciante prestazione di Torino. Non che se imbottita di certezze sui cedolini da 40 giorni, l'Armata di giullari e saltimbanchi avrebbe offerto di meglio, ma il nervosismo dilettantesco, unito al poverume tecnico cronico, hanno dato un saggio del loro massimo splendore  dopo quasi tre mesi che i nostri prodi non calcavano un campo di calcio.
Ovviamente Ibra se ne sarebbe andato comunque da quella che per lui si è materializzata come una caricatura tragicomica del Milan, ma Aivan e la sua dozzina abbondante di supermanager terranno a far sapere che in un'aziendona certi comportamenti da possessori di attributi non sono tollerabili.
I ben informati confermano in arrivo il grande mago del calcio Rangnick (anche Giampaolo lo era, anzi di più: un profeta!), che pare abbia già preso a cazzotti due o tre tavoli quando ha saputo della fila chilometrica di squadre che si sono fatte avanti prepotentemente per Kessié e Calhanoglu! I due assi sono non solo intoccabili, ma il perno, il fulcro della Galassia Milan che ha già inserito in tempi di record il suo primo tassello: il tanto sospirato parametro zero Kalulu. Quando ho saputo, ho trattenuto a stento le lacrime, perché non solo il Lione (dove non ha totalizzato una sola presenza) si è girato dall'altra parte quando c'era da discutere del suo rinnovo, ma Massara è riuscito col Baygon a respingere le insidie provenienti da tutta Europa! E uno!

Contestualmente e con la sorpresa di chi evidentemente ha una memoria retroattiva che non sorpassa il mese, i giocatori veri (tipo Milik), sfumano per un soffio, sempre soltanto per un soffio ed al fotofinish: un mantra che ci affligge da almeno un decennio, o meglio, affligge chi evidentemente ha voglia di farsi frustare sulla schiena ad ogni sessione di pseudo mercato.
Ciò che invece è vero, è che l'estate la passeremo in questo modo come dal 2009 ad oggi: le gnocche ci passeranno davanti, noi sbaveremo perché avranno strizzato l'occhiolino al bagnino che era sulla nostra traiettoria alle nostre spalle e noi ci porteremo a letto il cesso di turno tanto per cambiare!
Buon'estate rossonera!