Capita, a volte, di fantasticare su questioni di vario genere e spesso,quando lo si fa', si intrecciano vari argomenti provando ad immaginare cosa sarebbe accaduto nel "caso in cui...".

Ebbene, proviamo oggi a favellare nel caso in cui il padre della psicoanalisi, Sigmund Freud, avesse concentrato i suoi studi sul fenomeno Inter.

Di sicuro, sarebbe partito dai fatti, che ci danno una situazione abbastanza altalenante. Freud avrebbe innanzitutto analizzato cosa spinge l'Inter ad essere così incredibilmente "pazza", e avrebbe cercato la soluzione indagando in quelle parte nascosta, spesso difficile da criptare, che si trova nell'animo più profondo di ognuno di noi chiamato "inconscio".

Sicuramente il luminare si sarebbe accorto di una sana follia che scatta in momenti particolari, in cui la squadra nerazzurra sembra al tappeto, per poi risorgere dalle sue ceneri e arrivare al Paradiso. E' molto probabile che Freud sarebbe rimasto affascinato da ciò, e non si sarebbe fermato certo ad una prima superficiale analisi. Chissà, forse anche lui, descritto come un uomo freddo, si sarebbe lasciato pervadere dall'istinto davanti ad una rimonta stile Inter-Tottenham; forse ci sarebbe stato anche lui ad esultare insieme a Trevisani ed Adani. Sarebbe curioso immaginare tutto questo, è bizzarro e divertente farlo.

Ma tornando ad un'analisi psicologica del "fenomeno Inter", è plausibile che in ultima analisi il medico avrebbe constatato l'impossibilità di ridurre il caso ad altri fenomeni simili, così come è altrettanto plausibile che per la squadra meneghina Freud si sarebbe scomodato a coniare un nome ad hoc del genere "Psico-Inter", per descrivere appunto questa squadra nella sua unicità. 

Ora il cammino stagionale degli uomini di Spalletti sembra essere molto più lineare di qualche settimana fa, in attesa ovviamente di vedere, questo è certo, altre follie da "Psico-Inter", perchè come lo stesso Freud insegna:"Non è tanto facile suonare lo strumento della mente".