Purtroppo il mondo del calcio ancora non si e' evoluto abbastanza da poter dire che tra il sesso maschile e quello femminile si sia arrivati alle pari opportunita'.
Ci sono dei ruoli, in particolare, in cui la donna viene, per usare un eufemismo, poco rispettata. Il ruolo in questione e' quello del procuratore dei giocatori, e qualcuno conosce molto bene le difficolta' che una donna puo' incontrare. 
Naturalmente, come molti avranno gia' capito, la persona in questione e' Wanda Nara, moglie e procuratrice del bomber argentino Mauro Icardi. A partire dalla meta' della scorsa stagione, Icardi e in modo particolare Wanda hanno iniziato ad avere problemi con la societa' nerazzurra l'Inter. A dire il vero i problemi sono nati tra l'allora tecnico nerazzurro Spalletti e la procuratrice di Icardi Wanda Nara.
Che il tecnico livornese non accettasse affatto le critiche da parte di qualche moglie dei suoi calciatori era cosa gia' ben nota, infatti, gia' quando Spalletti era alla Roma aveva avuto un problema simile con la moglie di Totti, Ilary Blasi, che in un' occasione aveva preso pubblicamente le difese del marito.
Il problema, pero', con Wanda era ben diverso, in quanto Wanda oltre ad essere la moglie di Icardi, era anche la sua procuratrice e, per questo motivo, aveva tutto il diritto di salvaguardare l'immagine e la salute del suo assistito. Il problema e' diventato ancora piu' grande perche', essendo Wanda Nara anche molto presente nelle trasmissioni sportive, esponeva maggiormente le questioni interne della squadra. Con l'arrivo di Conte, poi, sulla panchina nerazzurra, i rapporti tra la societa' e la famiglia Icardi, si sono definitivamente spezzati. La societa', spinta dal volere del nuovo tecnico, non ha mai voluto trattare con Wanda e di conseguenza con il suo assistito e Marito Icardi.
Credo che se al posto di Wanda ci fosse stato un procuratore uomo, forse, l'atteggiamento della societa' e anche del tecnico sarebbero stati ben diversi. Procuratori del calibro di Mino Raiola, hanno tenuto con le spalle al muro societa' come il Milan.
Tutti si ricorderanno il caso Donnarumma e del suo contratto faraonico.
Il caso di Donnarumma, non e' stato l'unico, ce ne sono stati tanti altri e le societa', non si sono mai comportate come ha fatto l'Inter con Icardi e la moglie.
Se il bomber argentino fosse stato seguito da Raiola, l'Inter e Conte di sicuro si sarebbero almeno seduti attorno ad un tavolo e, forse forse, Icardi vestirebbe ancora i colori nerazzurri.
Ho sempre ritenuto che la moglie di Icardi, per il bene del marito, non dovesse assumere certi comportamenti, ma allo stesso tempo, ho sempre ritenuto anche che la squadra nerazzurra, si sia comportata davvero male con Maurito. Mi hanno sempre dato l'idea che avessero fatto ricadere le colpe della moglie su di lui. Inoltre se l'Inter, oggi, si ritrova ad avere la possibilita' di giocare la tanto sperata Champions League, possibilita' che il tecnico Conte sta anche sprecando malamente, lo deve anche a Icardi, che quando nella squadra nerazzurra sembravano tanti scappati di casa si e' caricato la squadra sul groppone e l'ha portata avanti in campionato.
Certo, per questo la societa' non deve essere ostaggio del giocatore, ma un po' di riconoscenza non guasta.