Alla fine lo ha chiamato. A modo suo, ma lo ha fatto. Come emerge chiaramente nell'intervista pubblicata sul quotidiano sportivo la Gazzetta dello sport.

Questa la domanda: Non è che, paradossalmente, ora Messi manca un po’ a CR7?
Così la risposta di Ronaldo:  “No, magari manco io a lui… Io ho giocato in Inghilterra, Spagna, Italia, Portogallo, nella Nazionale, mentre lui sta sempre in Spagna. Magari ha più bisogno lui di me... Per me la vita è una sfida, mi piace e mi piace far felici le persone. Mi piacerebbe che venisse in Italia, un giorno. Faccia come me, accetti la sfida. Però, se è felice lì, lo rispetto: è un fantastico giocatore, un bravo ragazzo, ma qui non mi manca niente. Questa è la mia nuova vita e sono felice”. 

Ora, Messi, era stato accostato nella fantasia senza limiti di tanti, addirittura all'Inter. Perché giustamente si era detto, nello spirito del "derby d'Italia". Se Ronaldo va alla Juve, Messi può andare all'Inter. Certo. Magari su qualche altro pianeta. Messi, di poco più giovane di Ronaldo, ora è il re della Liga. Come Ronaldo è il re della Serie A. Ronaldo ha sempre messo se stesso prima di tutti, Messi, no. Messi è destinato a diventare l'uomo immagine storia del Barcellona. E ciò vale più di un duello con Ronaldo. Ronaldo che non ha sfidanti nella Serie A. Lui, che ha sempre bisogno di sfide, ora ha solo la sfida con se stesso. Nessuno in Serie A, nonostante la sua età, può solo sognarsi di duellare con Ronaldo. 

Messi non verrà in Serie A. Non ne ha intenzione, voglia e neanche interesse.
Sono due uomini diversi, due personaggi diversi, che hanno fatto la storia del calcio, ma ora in questa storia entreranno altri, come è giusto per sempre. Messi lo sa.
E per questo lui farà qualcosa di più importante rispetto a CR7 rimanendo fedele fino alla fine alla maglia, cosa che in questo calcio oramai non esiste più, perché i vecchi campioni sono merce oramai rara e la gratitudine non è per tutti.