Per chi non avesse avuto l'occasione, il tempo e il piacere di leggere la prima puntata, che è stata utile esclusivamente come presentazione e preparazione alle modalità con cui analizzerò l'argomento delle scommesse sportive, è sufficiente sapere che ho insistito su concetti astratti, nel solo tentativo di spiegare che: "fra moltissimi che perdono, c'è anche chi vince".
A mio giudizio, per riuscirci, bisogna iniziare da due punti che ritengo importantissimi:
1- Disciplina
2- Metodologia.

Disciplina: significa darsi delle regole, fissare dei "paletti" che NON devono essere oltrepassati. In tal modo sarà semplice avere sempre la situazione sotto controllo. Sono solo due: 
A - Fissare la somma destinata alle scommesse.
B - Non eccedere nella frequenza delle giocate settimanali. 

A - La prima regola è logicamente condizionata dalle proprie disponibilità economiche. E' un semplice calcolo matematico, la scommessa non deve "MAI" poter influenzare la normale vita quotidiana.
Ad esempio, io, che non ho mai fumato e quindi sperperato denaro per danneggiare la mia salute, con una disponibilità economica sufficientemente gradevole, per mantenere la famiglia, ho stanziato una somma massima di € 15, ma generalmente contenuta in € 12, quale tetto massimo per una singola scommessa. In oltre trent'anni di scommesse, non mi sono mai e ribadisco, MAI, anche avendone le disponibilità economiche, affidato ad una scommessa singola investendo una somma importante. Per quanto siano in molti a prediligere questo modo di giocare, non fa parte della mia filosofia. Un mio amico ha perso 5 mila euro per l'infortunio al polso di un tennista, che era favoritissimo, ma è stato costretto al ritiro. Quante scommesse dovrà vincere per recuperare la perdita? Teniamo quindi la testa sul collo e muoviamoci usando la logica dei piccoli passi. Se vi è successo di leggere di quello scommettitore di La Spezia che ha giocato 1.500 Euro sulla vittoria della Macedonia contro l'Italia, che era quotata 20 a 1, facendo una vincita stratosferica, evitate ogni forma di invidia perchè vi assicuro che giocando in quel modo riuscirà ugualmente a perderli tutti. Se poi siete fumatori, la cosa migliore sarebbe eliminare quella dipendenza ed utilizzare i soldi risparmiati per scommettere. Avreste già vinto.

B - La frequenza delle giocate è un passaggio fondamentale per capire, come giocare, nel tentativo di trarne guadagno. Come ho evidenziato nella prima puntata è una "sfida" fra chi vuole i vostri soldi e Voi che volete i loro. Il mio consiglio è quello di giocare una sola volta alla settimana. Questo passaggio è utile quanto il precedente. Ha il duplice effetto di obbligare a giocare con meno fretta e più attenzione, che è una delle cause più frequenti per annoverarsi fra gli scommettitori "perdenti", ma specialmente attenua notevolmente ogni rischio di dipendenza dal gioco.
Quindi avere "regole" e saperle seguire è il filo conduttore di tutte la mie spiegazioni. Poi possono esserci delle variabili, ad esempio quando ci sono le competizioni europee per club, oppure quando giocano le nazionali. In quelle situazioni sarete voi a decidere se raddoppiare le giocate, ma sempre tenendo in evidenza la somma economica messa a disposizione. A tale proposito è indispensabile subito fare una precisazione, che verrà trattata con maggiore attenzione quando analizzerò dettagliatamente come scommettere e quali formazioni. Ogni mia considerazione è sempre finalizzata ad ottenere un guadagno e non certo per buttare via i soldi.
E' logico che ognuno può giocare come preferisce, ma ad esempio giocare ogni giorno una semplice scommessa da 2€ inciderebbe per 14€ settimanali, se giocate di fretta, magari con una sequenza di squadre che in "gergo" chiamiamo: LENZUOLO, avrebbe lo stesso valore di comprare un gratta e vinci. Viceversa le scommesse sportive, hanno una loro logica e funzionalità, ma implicano la conoscenza delle partite che si vanno a giocare. Sono tanti i giocatori che non hanno tempo e si trovano costretti a giocare a caso o condizionati da valutazioni effimere, comprendere questo passaggio è un primo passo, non poi così secondario. 

Chi poi pensa che sia tutto "rose e fiori" è meglio che si adegui prima possibile alla realtà.
Se il mondo delle scommesse è costantemente monitorato, se i flussi di denaro improvvisi, sugli eventi sportivi, vengono analizzati in ogni minimo particolare, è superfluo che vi esponga le problematiche. Più l'evento è marginale, più il campionato è secondario, più sarà facile che "casualmente", si possa concretizzare qualche risultato imprevisto. E' anche per questo motivo che sono totalmente contrario alle puntate "INGENTI" su poche partite. Argomento già esposto.
Che il pallone sia rotondo, è risaputo, ma a ciò bisogna aggiungere che tutto il resto sia umano e vi assicuro che ciò, non possa e debba, essere trascurato. Superfluo quindi evidenziare che avventurarsi al di fuori dei campionati più seguiti: Inghilterra, Germania, Francia, Spagna e Italia, sia sconsigliabile. Per anni il campionato Belga e Russo, sono stati veri e propri salti nel vuoto.
Poi ho amici che giocano i campionati Cinese e Giapponese, ma sono scelte che non condivido, anche perchè dubito che conoscano la bravura di qualche calciatore di quei campionati.

Per quanto riguarda la METODOLOGIA è racchiusa in un solo punto. Scrivere regolarmente quanto si gioca, quanto si vince o si perde, in modo di avere costantemente chiara e precisa, la propria posizione. Indicativamente, senza contare i turni infrasettimanali, ci sono 30 giornate di campionato, 10 turni di coppe e 5 di Nazionali, mettendo in preventivo di non vincere mai, in una stagione sarete in perdita di 540 €, giocando scommesse da € 12. La mia scelta era di fermarmi se avessi raggiunto i 300 € di perdita. Non è mai successo, sono ampiamente in attivo, ma è altrettanto vero che ho spesso sospeso le scommesse poichè i miei pronostici erano totalmente sbagliati.
C'è una frase che ho usato spesso e racchiude ogni spiegazione per giustificare chi, come me, si è sempre divertito giocando: "I soldi più belli, sono quelli vinti, ma quelli più "brutti" sono sicuramente quelli persi al gioco, o per pagare le multe".                      

Avrò occasione di raccontarvi la mia vincita più bella che è stata in lire, sette milioni e cinquecentomila, ora prima di concludere questa seconda puntata anticipo l'argomento della prossima.
Cosa serve per vincere? Questi cinque punti dovrebbero essere sufficienti:
1 Conoscenza dell'evento sportivo;
2 Evitare rischi e trappole;
3 Accontentarsi anche di vincite ritenute modeste;
4 Un sistema di gioco;
5 Fortuna.

Per chi fosse interessato l'appuntamento è a mercoledì prossimo.