Non è una novità che il calcio italiano sia in qualche modo "diverso", non sempre in senso positivo.
Non stupiscono nessuno quei commenti tanto simili agli sfottò che sentiamo in casa e che ci vengono rivolti, in special modo verso una squadra in particolare, da oltre i confini nostrani.
Non è strano rendersi conto che quando si parla di scandali e di calcio venga in mente l'Italia a capo di pochi stati con molta meno visibilità calcistica.
Tutto si riconduce probabilmente a Calciopoli. Anche coloro oltre i confini, che di calcio capiscono poco, spesso ne hanno sentito parlare, mentre in Italia il termine è come una macchia scura sulla passione calcistica che negli anni ha continuato a oscurarla come un cancro, lasciando ferite difficili da ricucire e ignorare. Fu uno scandalo che fece tremare l'intero settore calcistico italiano e che, con il senno di poi, fu sottovalutato in maniera quantomeno ingenua, per essere buonisti.
Avrebbero dovuto rivedere l'organizzazione e la composizione dell'intera classe arbitrarle e probabilmente decretare misure più incisive verso le protagoniste di quella vergognosa vicenda, poichè il danno più grande non è stato quello fatto alle dirette concorrenti, ma all'immagine del calcio italiano.

E' ora facile comprendere, in effetti, come l'incolumità con cui il settore arbitrale è restato immutato e quasi intoccato attraverso la vicenda e come alle decretate colpevoli, perchè oltre ogni possibile protesta questo fu il verdetto, fu permesso restare a gravitare nel panorama calcistico, sia risultato in una perdita di credibilità data da quel tarlo di dubbio ormai impossibile da rimuovere che ormai si è insinuato in una nazione. Peggiora la cosa il fatto che lo scandalo abbia coinvolto squadra e arbitri, creando quasi l'immagine di un legame indissolubile, unito da condivisioni di interessi e sponsorizzazioni passati negli anni, che mai avrebbero dovuto essere permessi. Era uno scenario suicida a cui nessuno, per qualche ragione comodo probabilmente a molti, volle guardare, preferendo lasciare le cose il più comode possibile, limitandosi a far sbollire le acque e disseminare contentini.

Ora a distanza di anni, siamo sull'orlo del precipizio calcistico. La competività del calcio, così come di conseguenza il suo potere di mercato, nel nostro paese è ai minimi storici. L'Italia non ha più stimoli calcistici per i tifosi e spesso anche per i calciatori, che dopo eventi ed episodi masticano spesso rabbia e lacrime di frustrazione. Si parla di Calciopoli Bis, di qualcosa che potrebbe non esserci su carta, ma che visti i fatti potrebbe esistere nella mente degli arbitri: perchè quando si consente a squadre e giocatori di comandare chi espellere e ammonire e quando, senza non solo sanzionare, ma anche piegandosi, è segno di qualcosa che funziona in modo estremamente sbagliato nel calcio italiano. 

Ora, nei giorni trascorsi, a riaprire vecchie ferite, un nuovo scempio. Scempio non è una parola usata a cuor leggero, poichè un uomo ha compromesso gli sforzi di anni di squadre, in soli 90 minuti. Ha tramutato la corsa scudetto e champions nello spettro del natale passato tornato a ricordare malefatte che molti avrebbero preferito non fossero mai esistite ad inquinare la favola del calcio italiano. Parliamo ovviamente di Orsato.
Dovrebbe essere uno dei massimi calibri della classe arbitrale italiana, eppure ancora una volta, come già accaduto negli anni scorsi, ha usato due metri e due misure nel massimo derby italiano. Stavolta superando un limite di immagine, forse per il Var che ora poteva e doveva prevenire, forse perchè clamorosi e innegabili gli episodi. Non parliamo forse della prima espulsione di Vecino, dopo pochi minuti. L'intervento ha provocato danni, ma di li a dire che fosse volontario e che il giocatore dovesse "saltare" ne passa di acqua sotto i ponti, in quanto la cosa avviene in poco più di un secondo e il giocatore dell'inter era già in procinto di scaricare il peso sul piede avanzato, con cui stava intervenendo sul pallone, senza peraltro essersi avvisto in quel momento dell'avversario entrato in scivolata.
Un intervento costato una espulsione a inizio partita che se fosse stata data alla Juventus, probabilmente Buffon avrebbe definito come "insensibile" in quanto andava a pregiudicare una delle partite più importanti della stagione. Un intervento che poteva essere giudicato in maniera discrezionale come giallo o come rosso, e proprio qui sorge il problema: era stato giudicato e la natura dubbia dell'intervento assieme alla sanzione applicata, non consentiva l'utilizzo del Var per revisionare quella decisione, da regolamento in quanto non era verificata una situazione di chiaro errore.
Ma è possibile soprassedere su ciò e anche su un dubbio intervento in area su Icardi, in cui il Var non si sentì, stavolta, di intervenire, aumentando la differenza di metro usata nella partita. E' possibile, forse, soprassedere sul primo intervento che sarebbe dovuto costare un secondo giallo a Pjanic. Non sul secondo. L'arbitro era a due metri, conscio di un terzo intervento, portato in netto ritardo e completamente sul giocatore. Un  intervento scomposto che già aveva punito in maniera anche meno evidente al Torino, in precedenza. Eppure scelse di non vedere e non solo, ammonire un giocatore dell'Inter, cosa che per parità di metro avrebbe potuto e dovuto fare anche addietro con quei giocatori della Juve che spingevano al rosso e cui invece lui e Tagliavento, altro incriminato per episodi post partita dall'aria dubbia, hanno prestato orecchio.

Un insieme di eventi troppo lungo e con radici profonde, qualcosa che diviene difficile chiamare coincidenza, se si presta orecchio ai precedenti e alla teorica abilità degli arbitri coinvolti. Ma ciò che più sconvolge, ad oggi, è che tutto passi impunito e venga smorzato da molti esponenti dei media, che la direzione arbitrale non si sia assunta responsabilità e, soprattutto, che il concerto di eventi sospetti continui. Perchè si, a pochi giorni dalla partita scandalo, Orsato è stato chiamato dalla Fifa a rappresentare l'Italia come arbitro nei mondiali in Russia. Un premio immeritato viste le capacità mostrate e troppo immediato per passare sott'occhio.

Così il mondo ci guarda e ride, mentre il calcio italiano piange, svilito del suo senso. Anche il Wrestling, falso per principio, ha i suoi numerosi fan, amanti del puro spettacolo. Purtroppo il calcio Italiano ormai, non offre uno spettacolo meritevole di tanta attenzione.