In un mondo pallonaro dove la componente legata al denaro fa da padrone, si rischia spesso di perdere il senso dell'orientamento e della ragione tralasciando un ingrediente importante e spesso sottovalutato: la crescita di un giocatore. Le piccole-medie squadre hanno spesso una politica ben precisa, ovvero quella di far crescere gli elementi all'interno della loro rosa, coccolarli, valorizzarli e gestire la loro vendita tenendo ben presente l'aspetto economico e la possibile crescita del ragazzo.
I talenti di maggior rilievo finiscono spesso nel network delle grandi e la piccola società sceglie il momento più opportuno per cedere il giocatore nel momento della sua esplosione. Un binomio che al 99% dei casi trova il lieto fine ma sporadicamente può trovare situazioni di difficile natura dove deve essere fatta un'analisi più ampia a riguardo. 

Il caso del Sassuolo Calcio in questo senso trova un perfetto esempio. La società emiliana si appresta a giocare il suo sesto campionato in Serie A. Qualche grattacapo al primo anno da neo promossa, poi un assestamento in zona salvezza con annesso il picco del 6° posto nella stagione 2015-2016 con Eusebio Di Francesco in panchina. Una società sana guidata dal patron della Mapei Giorgio Squinzi e una bella realtà del calcio nostrano dei giorni d'oggi.
Diversi giocatori hanno fatto e stanno facendo percorsi importanti come i vari Zaza, Sansone ed ora Matteo Politano, passato all'Inter con un'operazione da circa 25 milioni di euro. Ragazzi che tra il 2015 ed il 2018 hanno salutato il trampolino di lancio chiamato Sassuolo per affiacciarsi a realtà più prestigiose. 
Ed in tutto ciò Berardi che farà? Il 24enne attaccante è ritiro per preparare la stagione numero sette con la maglia neroverde. Artefice della promozione nella massima serie nel lontano 2013, Berardi ha vissuto il suo magic moment nelle due stagioni successive, arricchendo le sue prestazioni con 31 reti. La società però, d'accordo con il giocatore, decise di non privarsi di un ragazzo di appena 21 anni e con ancora ampi margini di miglioramento.
Ma nella fase di ascesa dei suoi colleghi qualcosa è andato storto nelle sue gambe e soprattutto nella sua testa. Tre campionati all'ombra dei suoi compagni di reparto ed un feeling con il gol mai più totalmente ritrovato hanno reso Berardi un giocatore normale. 
Normale per tutto l'ambiente calcistico ma meno per il Sassuolo che lo considera a tutti gli effetti una pepita d'oro. Il prezzo fissato per lui è e rimane di almeno 30 milioni di euro e la partenza di Politano lo ha reso indispensabile per le future sorti dei neroverdi. 

Ma a tutto c'è una logica. Non sempre le cose vanno come speravamo e spesso bisogna saper accettare la sconfitta per il bene di un ragazzo che ha  assoluto bisogno di ritrovarsi.
La crescita di una società può avvenire anche tramite queste operazioni senza il dio denaro da fare da padrone. Lasciatelo partire al miglior offerente, anche se l'offerta non sarà delle migliori e delle più sperate. Ne recupererete in soddisfazione personale vedendo un vostro ragazzino che diventerà finalmente uomo.