Un sistema complesso è una struttura all’interno della quale ogni componente ha un ruolo essenziale interagendo con tutte le altre e influenzandosi reciprocamente. Il dettaglio diviene quindi fondamentale perché in una situazione in cui tutto è così collegato è logico che ogni particolare può fare la differenza. Paul Valery è un poeta, scrittore e filosofo transalpino che affermava: “Chi vuole fare grandi cose deve pensare profondamente ai dettagli”. Non vi è verità più grande. Come scritto anche recentemente, è chiaro che nessuno potrà mai raggiungere la perfezione. Proprio per questo non bisogna fissarsi troppo su una data finezza altrimenti si rischia un rimuginio che distrugge l’animo e di conseguenza ogni attività svolta, ma certamente occorre effettuare ogni opera con grande amore e cura della minuzia. E’ necessario trovare il giusto equilibrio e non è così semplice perché spesso la realtà pone di fronte a scelte che in ogni caso potrebbero lasciare strascichi negativi. Bisogna valutare quale sia “il male minore” e sovente occorre farlo anche in un breve spazio temporale. Ecco, forse questo è un vantaggio. Con molte ore a disposizione, infatti, un individuo rischia di pensare troppo e con grande ansia alla decisione da assumere. In tal modo il sentimento avverso potrebbe prendere il sopravvento e condurre nella direzione errata. Non è sempre così, ma l’intuizione potrebbe rivelarsi geniale e risolutiva in senso positivo.

Solo il tempo dirà se la scelta di Maurizio Sarri di sostituire Cristiano Ronaldo con Dybala faccia parte di quest’ultima categoria oppure si rivelerà una sorta di autoflagellazione figurata per il tecnico toscano. Il risultato del match nudo e crudo lo pone dalla parte della ragione. La Juventus ha superato il Milan 1-0 grazie proprio a un gol della Joya subentrata a CR7. L’azione del centro bianconero è stata magnifica e, con 9 passaggi, ha spedito l’argentino a superare secco Romagnoli per poi concludere a rete di destro lasciando impietrito Donnarumma. Tutto bene, quindi. In realtà non è proprio così. O meglio, sarebbe stato perfetto se il campione lusitano avesse accettato di buon grado la seconda sostituzione consecutiva dopo quella patita qualche giorno prima in Champions contro la Lokomotiv Mosca. Tra l’altro il cambio di ieri sera arrivava al 55’ quindi quando la gara doveva ancora completare i suoi due-terzi. Un giocatore del calibro del 5 volte Pallone d’Oro non accetta certo di buon grado una situazione simile. Eh infatti… Ronaldo non pare essere uscito dal match proprio entusiasta. Scambiando un gesto di assenso con il compagno che subentrava al suo posto, si è diretto velocemente verso lo spogliatoio senza “passare dal Via” che nella fattispecie rappresenta la panchina bianconera. Secondo alcuni, poi, Cristiano si è lasciato sfuggire pure qualche epiteto. Finita qui? Macché. Stando a certe ricostruzioni il giocatore sarebbe uscito dallo Stadium prima del fischio finale di Maresca protagonista di un’egregia direzione di gara. Eccolo il dettaglio che rischia di far saltare il banco. Eccola “l’intuizione sarrista” che può rivelarsi arma a doppio taglio. Tutto l’ambiente juventino si augura che non sarà così.


Ora “provoco” i tifosi bianconeri con un quesito che credo si rivelerà assurdo, ma che per alcuni istanti qualcuno si sarà posto.
Era meglio tenere Ronaldo, non certamente brillante, in campo con il concreto rischio di non superare il Milan oppure effettuare il già citato cambio scelto da Sarri con il grave pericolo di aprire una crepa tra il tecnico e il giocatore più rappresentativo della rosa? Ammetto che io avrei scelto la prima opzione.
Complimenti al mister di Figline che, come riportato dai tanti, ha mostrato grande personalità e soprattutto per l’audacia. “I rigori li sbaglia solo chi ha il coraggio di calciarli” diceva Maradona. In questo caso, l’allenatore della Juve si è presentato sul dischetto e ha pure scelto il cucchiaio proprio come Totti nella semifinale europea del 2000.
Un post su Instagram pubblicato da Ronaldo durante la notte sembra aver “spedito il colpo di Sarri verso il gol”, ma il rischio è stato davvero enorme. Il campione lusitano, infatti, ha scritto: “Partita difficile, vittoria importante #finoallafine”. E’ di una brevità e freddezza piuttosto sconcertanti, ma in queste poche parole si legge un grande “fiuuuuuuuu” di allegriana memoria sospirato da tutto il popolo sabaudo.

Probabilmente CR7 ha assorbito la delusione, se mai vi è stata, e ha cercato di esprimere la sua vicinanza alla squadra attraverso il noto social.
Bene così, quindi. O almeno si spera.
Ma se Cristiano fosse ancora alterato? Se il suo rapporto con Sarri fosse stato incrinato? Sarebbero guai seri. Purtroppo, a questi livelli, un tecnico deve essere in grado di ragionare con logiche anche diverse rispetto a quanto accade nella vita normale. Lo affermo con rammarico perché l’etica indicherebbe altre soluzioni, ma la realtà impone un riguardo machiavellico. Il numero 7 è un capitale troppo importante per la Vecchia Signora. Urge preservarlo e difenderlo. Non si può sciuparlo.
Al di là del valore economico che questo giocatore si porta appresso, bisogna valutare pure il futuro. Sta attraversando un momento negativo e l’hanno capito pure i muri dello Stadium, ma non si dimentichi che a fine stagione si giocherà l’Europeo. Magari il bomber, ormai 35enne, ha ben pensato di svolgere una preparazione che lo conduca in grande forma verso la primavera quando le partite della sua Juve saranno determinanti per poi mantenersi in ottimo stato pure nella kermesse dedicata alle nazionali. Se così fosse, come lo si potrebbe rimproverare? Sfido chiunque a essere sempre al top. Urge considerare pure che, come riferito dal suo allenatore, Ronaldo non è in perfette condizioni fisiche a causa di una botta al ginocchio patita circa un mese fa. Quando si riprenderà, tornerà a essere il giocatore devastante che è sempre stato. E’ una certezza pressoché assoluta ed è presumibile che nella tiepida stagione potrà risolvere più di una situazione difficile alla sua squadra. Non bisogna incrinare i rapporti tra lui e altri componenti del gruppo. Bisogna difenderlo alla stregua di una pepita d’oro e, ahimè, a volte potrebbe essere necessario riservargli un trattamento velatamente preferenziale.

Ammesso questo, Sarri ha vinto ancora. “La fortuna aiuta gli audaci” e quest’anno il toscano pare davvero amico della Dea Bendata. A parte i successi giunti con merito e il contributo della buona sorte, quest’ultima ha deciso di stargli vicino pure nella gestione dello spogliatoio. La sua scelta di ieri, molto coraggiosa, sembra sia stata premiata e potrebbe emergere da questa difficile vicenda come autentico trionfatore. Il gruppo juventino lo vedrà come l’uomo che, in ben 2 occasioni, è riuscito a “far accomodare” Cristiano anzitempo. Il tutto con il benestare del risultato ottenuto sul campo. Che dimostrazione di forza e personalità! Della serie: “comando io e detengo la situazione totalmente in pugno”. Come se non bastasse ha mostrato che, per lui, tutti sono uguali e questo donerà certamente grande sicurezza al resto della squadra. Quanto scritto non sarebbe stato possibile se alle spalle non vi fosse un’ottima società come quella del presidente Agnelli. I bianconeri hanno accettato che il loro allenatore si prendesse un simile rischio nella consapevolezza di avere la forza per affrontare le eventuali conseguenze. Allora sì che anche chi si trova a gestire un patrimonio importante come quello rappresentato da CR7 può permettersi il giusto lusso di trattarlo come un giocatore qualunque della sua rosa.
Il toscano ha avuto, poi, il grande merito di dimostrare tutta la sua infinita intelligenza durante le classiche interviste post gara. Si è presentato davanti ai microfoni di giornalisti giustamente volenterosi di conoscere la situazione nel dettaglio con una calma e una serenità incredibili. Non ha negato l’evidenza. Non ha attaccato il suo giocatore per il comportamento non propriamente consono alla situazione, ma lo ha tutelato. Ha sostenuto di essere contento per il nervosismo palesato dal calciatore perché indicativo della volontà di essere sempre al top. Ha spiegato con estremo garbo i motivi della sostituzione senza mai affermare apertamente che Cristiano stesse disputando una prova negativa e denotando i suoi problemi fisici. Anzi, ha ringraziato l’uomo che si è messo a disposizione del gruppo nonostante la sua condizione non perfetta. Ha rimarcato come CR7 sia una componente essenziale della squadra. Lo ha coccolato. E’ stato magnifico e sulla stessa lunghezza d’onda erano anche alcuni colleghi di Cris sentiti nel dopo gara. Una gestione magistrale della situazione da parte di una società che, in certe occasioni, non fallisce quasi mai.

Tutto questo, però, rischierebbe di non essere possibile se non ci si trovasse davanti a un professionista esemplare. Probabilmente Ronaldo “ha sbroccato” e penso che debba essere accettabile. “Chi è senza peccato, scagli la prima pietra”. Il portoghese pare davvero potesse patire dolore ed essere comprensibilmente deluso della prestazione. Come detto da Sarri, nonostante le sue condizioni fisiche, ha deciso di non tirarsi indietro tutelando il suo corpo ed è stato sostituito. La reazione avuta è comprensibile e il post notturno rappresenta un segnale distensivo molto importante. Si spera definitivo.
Più che un semplice desiderio, però, tale aspettativa assomiglia a una garanzia. Per ulteriori informazioni si analizzi la carriera di un giocatore che è sempre stato emblema di correttezza. Sicuramente CR7 e Sarri avranno modo di parlarsi e di chiarirsi in uno stretto lasso temporale. Magari, questo è già accaduto. La situazione rientrerà perché, quando si è di fronte a grandi uomini, le fratture vengono sempre risanate. A volte sono anche positive consentendo franchezza e fierezza.
Tramite tali vicende si riesce a conoscersi meglio e a superare certe barriere che altrimenti non si riuscirebbero ad abbattere. Sta poi alla sensibilità di ognuno riuscire a ricucire lo strappo senza strascichi e in questo caso sembra proprio che ci si trovi di fronte a uomini totalmente in grado di assolvere al compito.