Il Napoli arriva alla fine della stagione con i suoi titolari completamente svuotati, sia mentalmente che fisicamente e Maurizio Sarri non sembra intenzionato a giocarsi le carte della sua panchina, eppure guardando qualche chilometro più in giù dello scialbo 0-0 di San Siro, più precisamente a Bologna dove possono gustarsi un giocatore dai colpi da fuoriclasse come Simone Verdi, una punizione delle sue e un assist per il 2-0 dei rossoblù sul Verona.

Verdi sembra proprio essere il giocatore che manca al Napoli, un giocatore di estro e che può risvegliare le partite dal torpore con giocate come le sue punizioni o i suoi tiri da fuori.
Il giocatore ex primavera del Milan ed ex Empoli poteva essere Mr Scudetto per il Napoli, come è successo parecchie volte nella storia della nostra Serie A, un giocatore arrivato a gennaio può dare nei momenti di difficoltà un grande apporto ad una squadra in lotta per il titolo, gli esempi sono fin troppo semplici da Cassano per il Milan passando per  Borriello nella prima Juve di Conte e il macedone Pandev nell'Inter del Triplete.
Purtroppo per il Napoli, Verdi non veste la maglia azzurra e ciò è figlio di una delle metodiche di gestione della squadra più folli e autodistruttive viste negli ultimi anni, quella di Sarri di lasciar marcire talenti in panchina e negli anni di bruciare gente come Pavoletti, Maksimovic, Giaccherini, Gabbiadini e ora anche giovani come Ounas e Rog, ormai il Napoli ha perso appeal per quei giocatori che sanno di non essere titolari inamovibili e probabilmente questo è uno dei motivi per cui la Juventus è superiore e continuerà ad esserlo, tutti nella Juve hanno un momento di celebrità, anche più dei 15 minuti che diceva Warhol, anche gente come Sturaro, Betancur e Lichsteiner che sembravano destinati alla tribuna, hanno dato il loro contributo e Allegri ha dimostrato come nel calcio gli uomini e la tecnica contino molto di più dei dogmi tattici.