Diciamocelo, la sconfitta di ieri sarebbe stata assolutamente evitabile. Ok il valore dell'avversario, una squadra in forma ricca di giovani talenti con ottime individiualità, ma stiamo pur sempre parlando del Napoli, la squadra prima in classifica in Serie A e che ogni domenica incanta con il suo gioco. Eppure il tabellino a fine partita diceva Napoli 1 Lipsia 3, con i partenopei crollati sotto i colpi di Werner e compagni.

Reina; Hysaj, Albiol, Koulibaly, Mario Rui; Allan, Jorginho, Hamsik; Callejon, Mertens, Insigne. Ormai la sappiamo ripetere a memoria la formazione del Napoli. Eppure Sarri, in una delle partite più importanti della stagione, presenta un 11 con ben 8 sorprese (6 non-titolari più Hysaj e Callejon fuori ruolo). Otto undicesimi. Troppi. Anche perchè una mossa di questo tipo è stata (ovviamente) letta dai giocatori come "Non importa il risultato, tanto ci concentriamo sul campionato". La mancanza di motivazione in campo è stata evidente, e il risultato non poteva che essere questo.

Il Napoli ora è fuori dall'Europa League all'80% (a Sarri e giocatori il compito di smentirmi), e con la Coppa Italia già salutata non resta che puntare tutto sul campionato. Ok che l'obiettivo è sempre stato questo, ma la debacle del San Paolo rischia di avere ripercussioni sulla testa dei giocatori anche in ottica campionato. Perché il Napoli ha poi soltanto un punto di vantaggio sulla Juventus sei volte campione, un margine praticamente nullo, soprattutto se questa non riuscisse a qualificarsi nel ritorno di Champions a Wembley contro il Tottenham. Allora sì che per il Napoli sarebbero dolori, con anche la Vecchia Signora a concentrarsi esclusivamente sulla Serie A.

Da queste considerazioni la mia contestazione a Sarri: uscire dall'EL giocandosela fino all'ultimo è un conto, e poteva anche starci visti gli obiettivi dichiarati ad inizio anno, ma uscire così, volontariamente, rischia di avere pesanti strascichi, soprattutto mentali. E guai a sottovalutare la mentalità di una squadra, soprattutto in questa fase di stagione. In bocca al lupo Maurizio.