E' ormai passata una settimana da quando Maurizio Sarri è diventato ufficialmente il successore di Max Allegri. Accolto tra lo scetticismo dei tifosi bianconeri (che si aspettavano, o per meglio dire, speravano nell'arrivo di Pep Guardiola), l'ex allenatore del Chelsea è chiamato a fare una grande stagione, confermando l'egemonia juventina in Italia e affermandosi in Europa. Quello che però si è aperto, soprattutto nell'ambiente napoletano, è un vero e proprio dibattito: ha fatto bene Sarri a sedersi sulla panchina degli odiati nemici? Secondo la maggioranza dei partenopei no. Loro l'hanno vissuta e la stanno vivendo come un tradimento, mettendo addirittura in dubbio l'integrità morale dell'allenatore. Se a farlo fossero stati solo i soli tifosi del Napoli diremmo una reazione del genere è più che fisiologica: l'allenatore che ti ha condotto splendidamente per tre anni, sfiorando addirittura lo scudetto nella sua ultimo stagione, si siede sulla panchina più odiata d'Italia. Qualche dubbio sorge quando a fare dichiarazioni di questo genere sono giornalisti sportivi come Carlo Alvino, che in radio ha addirittura parlato di Sarri come un uomo senza dignità.

Vorrei che ci soffermassimo per un momento sul significato di questa parola. La dignità, cari lettori, è una qualità che nulla ha a che vedere con situazioni di questo tipo. Maurizio Sarri, pur avendo i suoi difetti, si è sempre dimostrato un uomo di grande valore, e la vita a volte ti porta a fare delle scelte che qualche anno prima non avresti mai pensato di dover fare. In questo caso più che di dignità credo si debba parlare di professionalità: un allenatore o un calciatore, a questi livelli, non possono precludersi la possibilità di andare in un determinato club solo perchè in passato ha indossato altri colori. Caso analogo da prendere in considerazione è quello di Antonio Conte: una leggenda juventina, che adesso si trova sulla panchina degli "odiati nemici". In questo frangente non si è sentito parlare di dignità o di integrità morale dell'allenatore pugliese semplicemente perchè nell'ambiente juventino il concetto di professionalità è ben chiaro e viene rispettato dalla dirigenza in primis. Per concludere mi sento di dare un consiglio ai tifosi napoletani: piuttosto che concentrarvi sulle vincende legate ad altri club, concentratevi su voi stessi; avete un grande allenatore e un'ottima rosa per competere su tutti i fronti, e pensare alla Juventus, piuttosto che al proprio percorso, non farà altro che distrarvi dall'obiettivo. Sperando in un campionato più competitivo, auguro buon calciomercato a tutti.