Scritto in tre momenti differenti, farfugliando pensieri vagabondi e sfuggenti che appena li esprimi girano l'angolo e si confondono con altro. Un lungo migrare tra le parole senza una meta precisa se non, forse, il derby di questa sera e qualche leggera e minoritaria difesa di Sarri, giusto per mantenere una direzione "ostinata e contraria". Se volete andare avanti lo fate per vostra precisa volontà, inutile chiedermi i danni alla fine.

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Tra poco ci scoppierà in petto la Primavera e questa malattia la finirà di trascinarmi in giro con stanchezza e lascerà che le radici della mia energia si allunghino meravigliosamente e il sole ne bacerà i frutti, succosi e irrimediabilmente belli...

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Rallentamenti e recuperi...

 

La Roma perché è un frutto ancora troppo acerbo che a volte ha una gradevole asprezza e altre ti allappa la bocca, l'Atalanta perché nella troppa sicurezza ha trovato un suo limite, che supererà per tempo, per darci qualche gioia nella coppa importante, e il Milan di Ibra forse domani piangerà, se l'Inter non si spaventerà della maschera cattiva che Zlatan indosserà per questo derby di Carnevale, dove ognuno dovrà recitare un ruolo che ama molto ma che ancora non è suo, ma che, se anche piangerà, come spero accada contro la mia Inter, è destinato comunque ad un buon recupero, visto anche l'incedere zoppicante di chi sta davanti.

Spero di vedere, domani sera, un Eriksen che ci ricordi Sneijder al suo primo derby - elegante, trionfale e letale - e mi ricordi il perché sono stato così contento che l'Inter l'abbia preso, rinfrescandomi le volte che l'ho ammirato nel Tottenahm, ma il derby è infido e da gustare dall'inizio alla fine come un buon thriller. Spero che il finale, almeno questa volta, sia quello che immagino, perfino un po' noioso, se è lo scotto da pagare per mantenere una pressione arteriosa non a rischio di impennata, in effetti tutto il contrario di un buon thriller ma la necessità in questo caso è virtù reale, non carnevalesca maschera, e che non mi colga di sorpresa con qualche colpo di scena, a meno che questo non ci porti comunque i tre punti e ci mantenga in scia della Juve e tenga ancora dietro la Lazio.

Lazio che davo per scontato che stesse davanti a noi in classifica, per via dei tre punti nel recupero con l'Hellas, che le sono sfuggiti, come le è sfuggito l'appiglio per portarsi a tiro della Juve, in una partita diretta che ha già vinto di recente, così non è stato e le nostre manchevolezze recenti (leggi pareggi al posto di vittorie) ci sono state fatte pesare meno del dovuto.

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Il sogno che manca...

 

Il Politico mi sorprende mentre sto per mandar giù un boccone e, con un sorriso contorto, quasi che gli procurasse un dolore, mi chiede di iniziare uno sciopero della fame con lui e per lui, finito nel mirino di una magistratura che gli vuole tanto male da voler applicare le leggi vigenti contro di lui, come se non fosse più un intoccabile. Si è battuto strenuamente per crearmi un muro tutto intorno, a mia difesa, anzi, a nostra difesa, e, adesso, ce ne stiamo chiusi qui dentro, liberamente prigionieri. Il politico è cicciottello e non so davvero se conosca il significato di digiuno. A guardarlo non si direbbe. Questo però spiegherebbe perché l'ho visto sempre con del cibo in mano o a portata di bocca: si preparava a questi tempi duri e di sacrificio. Mi ha spiegato tante volte che io, per lui, non sono più il nemico venuto dal Sud. Adesso i nemici vengono da posti più a Sud. Ci sarà sempre un Sud da combattere, dobbiamo allearci. Eppoi, questo è un nemico facile, straccione. I suoi padroni gli hanno spiegato che sarà una battaglia facile.

I politici della mia infanzia avevano un sogno da condividere e lo spiegavano ai più grandi. Sogni che venivano da lontano e si mischiavano alle parole di "un uomo, come dio passato alla storia" (cit. De André - Brassens) e parlavano di fratellanza umana, di orizzonti ampi. Mi hanno allevato quei tempi e quei sogni. Quel sole, non quest'ombra.

Il Politico ha un incubo da condividere e lo predica in giro. Per una manciata di voti può evocarne anche altri. Il boccone va giù. Dallo schermo il Politico sembra avere capito. Domani la mia gioia e la sua avranno un colore diverso nel derby...

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Grazie Spalletti...

 

Quando, durante la difficilissima partita con l'Udinese, e fino a lì davvero pensavo che il punto dello 0-0 fosse preziosissimo e quasi mal guadagnato, è entrato Brozovic e la suadra ha iniziato a girare con più ordine, mi sono rivolto a chi mi stava vicino ed ho detto di getto che bisognerebbe ringraziare pubblicamente Spalletti per essere andato in aeroporto per catturarlo e riportarlo alla Pinetina, lui che era stato già ceduto per raggranellare qualche spicciolo. Di recente qualche parola troppo in libertà su altri spiccioli, riguardante lo stipendio che l'Inter paga ancora al buon Luciano, hanno innescato qualche polemica con il nostro ex allenatore ma bisognerebbe sempre ricordare che ci ha riportato a giocare in Champions e senza le grosse spese per approntare una buona formazione come è accaduto quest'anno. Si sa però che la memoria, nel calcio e in altri campi, è sempre distratta dai nuovi personaggi e a chi c'era prima, di norma, si caricano tutte le scorie delle negatività vissute. Gli ho avanzato anch'io parecchie critiche, forse perfino per vicende non dipendenti dalla sua volontà, ma non ho mai pensato che non fosse uno bravo nel suo mestiere.

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Ancora Napoli-Juve...

 

Perché ancora Napoli-Juve? Perché è un'anomalia del sistema e va studiata a freddo. Questa Napoli-Juve finita inopinatamente con una vittoria del Napoli è tutto in una sola persona da mettere sotto inchiesta per manifesta incompatibilità ambientale e incapacità professionale?

Certo, andare a perdere contro un Napoli in cui giocatori spauriti, dopo le troppe sconfitte, continuavano a mollare il pallone perché scottava oltre il tollerabile quando arrivava ai loro piedi, era cosa che sembrava impossibile non solo nell'anticiparla ma anche mentre si guardava la partita. Si vedeva la solita Juve, tanto cara ad Allegri, che controllava la partita senza rischiare nulla, quasi aspettando il momento buono per dire "ora ti faccio vedere" e iniziare a giocare. Credo che lo temessero gli stessi impauriti calciatori azzurri. Ronaldo, nella sua scostante fierezza di uomo simbolo, di letale cecchino nelle ultime partite, si agitava scontroso per il campo con una lentezza non capibile se non con la mancanza di "possibilità" realizzative adeguate e sulla mancanza di stimoli agonistici che l'avversario non suscitava. Più volte l'ho visto (solo io?) rifiutare il passaggio, a volte girandosi di spalle, rispetto a chi rimetteva in gioco un pallone, altre accorciando sull'avversario, quasi a ricordargli la marcatura.

Me la raccontavo immaginando un finale scontato, con la Juve che finiva con il far tenere il fiato sospeso alla vittima di turno, iniziando a spingere in modo decisivo e un Napoli rassegnato a tornare negli spogliatoi quanto prima possibile, per smettere di soffrire. Invece, quando il Napoli ha segnato il goal del vantaggio i calciatori azzurri si sono galvanizzati nell'avere provato che l'impossibile era alla portata anche loro e hanno provato, forse travisando il ruolo dell'uomo a bordo campo e riconoscendolo per il loro maestro, a giocare come sapevano e qualcuno degli scambi, in quello strano finale di partita, era degno del loro passato. La Juve ha provato ad entrare in partita e riprendersi quanto, di solito, le è dovuto e perfino Ronaldo ha capito che vi era lo sfregio allo scettro di migliore al mondo e ha provato, in un paio di occasioni, di allontanarlo dagli artigli avversari, improvvisamente pericolosi, ma già il secondo goal era in tabellino e il suo guizzo vincente a depositare in rete il pallone, vano.

Adesso, si è scatenato di tutto e qualcosa di simile al reato di lesa maestà si è ipotizzato, per questo Sarri che scende in campo come se fosse un allenatore da competizioni dilettantesche. Con quel mozzicone di sigaro, o che altro, per ruminare la tensione e i pensieri. Perché ancora ha questa mania di prendere appunti. Insomma, per respirare... Qualcuno rimpiangendo il buon Allegri, dimenticando che, dopo un lustro passato insieme, magari il rapporto aveva bisogno di rigenerarsi e che è stata una buona decisione dividersi, senza dirsi "a mai più rivedersi". Ricordo ancora le perplessità dei tifosi della squadra bianconera dopo la sconfitta con l'Ajax...

Forse Sarri non è esteticamente all'altezza del blasone juventino ma della sua incapacità a produrre bel gioco, dubito fortemente. Forse che aver chiamato lui a guidare una squadra che oramai giocava il calcio di Allegri, più camaleontico perché adattato all'avversario di turno per poi prevalere nelle differenze di qualità, più utilitaristico e versato nel produrre risultati, senza modificarne alcune strutture portanti, come il centrocampo, dove il Pjanic degli ultimi tempi mi sembra involuto, un attaccante in grado di creare gli spazi a Cristiano Ronaldo, era già sufficiente?

Comunque, in tutto questo malumore che si respira tra le fila della tifoseria juventina, la squadra è ancora prima in classifica, in corsa per le altre due competizioni che potrebbero far gridare al triplete, con l'entusiasmo dovuto. Allora, perché questo invocare la ghigliottina o, almeno, l'esilio, con tanto anticipo? È tutta di Sarri la responsabilità del ritardo nel produrre buon gioco? A Napoli è stato lui, che probabilmente avrebbe smesso di fumare per un giorno in cambio di una vittoria, ad aver preso sottogamba la partita? Proprio in quello stadio e davanti a quei tifosi che sono stati i suoi e a cui avrebbe voluto mostrare di quanto fosse cresciuto?

Ancora oggi non mi spiego l'allontanamento di Marotta, pur avendo recepito la volontà della società di ringiovanirsi. Chi ha valutato ha ritenuto che i suoi sostituti ne sarebbero stati più che degni, anzi, ben oltre il meglio visibile. Ora, visto il nervosismo che a volte traspare, penso che il ceco, da vecchio ed esperto simulatore nei campi di calcio, in cui è stato anche uno dei più forti centrocampisti della sua era calcistica, si sottrarrà alle responsabilità e farà sì che sia il solo Paratici ad essere buttato giù dalla torre. Cattiverie mie. Date loro solo il trascurabile peso che meritano.

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Ahi! Ahi! Ahi!

Hellas Verona - Juventus 2-1...

 

Ci risiamo! Adesso crollerà tutto addosso al buon Maurizio che, sentendo che il feeling con il calcio professionistico si sta sgranando tanto da essere quasi irriconoscibile per quel che è, già pensa ad un buen retiro post professionistico nella sua Figline Valdarno, che non ricordo di avere mai sfiorato nei mie vagabondaggi in Toscana. Seguivo le vie dove si mesce, si beve e si acquista del buon Gallo Nero e questo limitava di parecchio le mie escursioni diurne, alloggiando a Tavarnelle in Val di Pesa, alla Locanda Vittoria (ora chiusa, a quel che so) e gozzovigliando, da solo o con un gruppo di amiche e amici, al Ristorante Borgo Antico, entrambi gestiti dalla gentilissima e preparatissima Katia, sfegatata juventina, che mi fece capire come vi è una partita sentita come un derby, anche se non lo è veramente, ed è quella che mette contro la Juventus e la Fiorentina. Tra i tanti juventini presenti localmente e i tifosi viola, trovano spazio simpatici e meno simpatici scherzi che continuano ad accentuare i veleni sportivi della rivalità. Tra i suoi racconti, flash rubati alla frenesia della sua attività, e le leccornie che ci venivano servite, era davvero un darsi al bel tempo, avendo una mia neutralità poco credibile da esibire, amando non poco Firenze, ma amando anche tutto quello che faceva imbizzarrire di gioia le mie papille gustative... Il mattino, dopo tali racconti, guardavo con occhio diverso il gestore (tisoso della viola) di questa o quella attività, a cui era stato fatto uno scherzo un po' cattivello, per rifarsi di altri subiti...

Mi sono perso, come al solito nella soffitta del mio cervello, a tirar via ragnatele da questo o quel ricordo...

Il patibolo, come temevo, viene richiesto di nuovo e con una certa urgenza per il buon Maurizio, arrivato tra scetticismi e mancate operazioni di mercato. Operazioni di mercato che avrebbero stravolto la rosa, sostituendo un buon numero di calciatori, rimasti invece tutti, come un picchetto (al contrario) alla vecchia Fiat degli anni settanta, bloccati per il mancato appeal delle soluzioni proposte o per scelta personale. Questo ha limitato quasi al nulla le disponibilità in mano a Paratici, che forse pagherà anche lui a fine anno, magari al posto di altri che hanno spinto per scelte tanto radicali quanto incomprensibili (Marotta).

Ieri sera (ormai è già una domenica post festivaliera) ho visto, tra una mollezza generalizzata, un discreto Ronaldo. L'unico a credere di uscire anche da lì con la vittoria in tasca. Il grigiore e la mediocrità della Juve, se addebitata solo a Sarri, rischia di creare altri danni e altre macerie. Davvero i leader e vecchi baluardi della squadra che parlano della Champions e non dell'avversario di turno non contano nulla? Davvero il vagare inutile e gli errori stupidi di gente che ha giocato finali di coppa sono solo colpa di un allenatore inadatto? Davvero i campioni possono sparire nel nulla per colpa delle decisioni di un solo uomo? Come quando si addossò solo a Max Allegri la sconfitta contro l'Ajax non tenendo conto che i suoi uomini di fiducia (a parte il solito Ronaldo) si erano liquefatti sul campo e solo la vanesia cocciutaggine degli avversari, intenzionati ad infilarsi con il pallone nella porta, anziché colpire con facilità con tiri calibrati, aveva limitato i danni del confronto fra quelle giovani peste e i campioni del nostro torneo più importante...

Adesso, vorrei anche dire che la Juventus ha incontrato un ottimo Verona che, nonostante il buon pareggio contro l'inarrestabile, fin lì, Lazio a metà settimana, ha mostrato di avere ancora tanto carburante nel serbatoio. Minimizzarne il valore è aggiungere male al male. È autolesionismo puro. Perché continuare a picchiare la testa contro un muro oltre il momento di sconforto? Solo per accentuare l'eventuale pochezza di Sarri?

Facciamoci come al solito, in questi casi, delle domande. La Juve di ieri sera e quella contro il Napoli avevano un che di anomalo nell'aspetto caratteriale. Questo è dovuto a spocchia accumulata in tanti anni di vittorie, spesso non troppo sofferte? Un atteggiamento di ingiustificato, dopo Napoli, senso di sufficienza nei confronti di un avversario, che pur facendo benissimo, è di altro blasone? La mollezza era psicologica, dovuta magari alla distrazione del futuro avversario di coppa, per cui guardando in alto, anziché agli eventuali ostacoli che puoi avere tra i piedi, ci sta una caduta? La squadra non ha fiducia nel suo allenatore e si è involuta anche nei singoli (Pjanic più di altri) che non sanno sopperire con il loro contributo di esperienza e classe in campo? La squadra è stanca e svuotata agonisticamente? Chi, a parte Ronaldo, ieri sera ha giocato "da Juventus"? E via così... Le risposte? Boh! Altre domande... Sarà mai la squadra di Sarri? Gli stimoli della champions ridaranno vigore emotivo a questi giocatori? Il centrocampo è il migliore pensabile o il migliore passabile? 

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Brividi derby?

 

Spero che il risultato della Juve sia un ulteriore sprone per i miei nerazzurri del cuore e che il Milan aspetti un'altra occasione per sfruttare lo stop della Roma, e accorciare di 3 punti, ma la tensione dell'attesa non è poca, anche se continuo a considerare l'Inter ben più forte dei rossoneri, pur avendo detto in più occasioni che la loro classifica, per la qualità non trascurabile della rosa, continua a stupirmi. Il fatto è che non ho ancora visto un'Inter rullo compressore, né un'Inter la cui qualità in campo pesi quanto deve pesare quando sull'altro piatto della bilancia hai posto delle aspettative che, per i costi sostenuti, non possono essere nascosti. Ad oggi è la Lazio che, delle tre di testa, mi è parsa più quadrata, anche se con la Roma ha sofferto non poco, e qua un inciso riguardo il peso delle motivazioni forti per perseguire un risultato altrimenti difficilissimo, parlo della Roma e della sua incostanza a mostrarsi bella sempre, come nel derby, anziché solo quando è caricata al massimo. La Lazio, dicevo, sta esprimendo il massimo mentre le altre due faticano. Questo vuol dire che quando avrà un calo e le altre viaggeranno più sicure verrà lasciata indietro? Ad oggi sembra davvero improbabile ma non vedo tante certezze in giro ed è per questo che il campionato concede momenti davvero interessanti... ed è per questo che un po' di timore per il derby di questa sera non mi sembra ingiustificato...

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Ringraziamenti e scuse...

 

Davvero qualcuno si è avventurato fino a questo limite estremo? Mi scuso se, pur non promettendo nulla, vi ho tratto in inganno e vi ringrazio per la pazienza, se non per la (malriposta) fiducia. La prossima volta, leggendo il mio nickname, staveve accorte.