Ancora la storia che il Napoli ha perso lo scudetto in albergo.
Ieri sera Sarri lo ha ribadito per l'ennesima volta: la partita di San Siro ha tagliato le gambe ai suoi giocatori! Ancora questa abitudine di scaricare sugli altri i propri fallimenti. Ho personalmente elogiato Sarri e il Napoli, affermando che quest'anno nessuno si sarebbe dovuto permettere di mettere in discussione il loro eventuale scudetto, nonostante in alcune circostanze gli arbitri ci abbiano messo lo zampino. Sarebbe stata una vittoria strameritata. Ma le vicende si sono svolte diversamente. 

Il Napoli ha dato segni di pericolosi scricchiolii già all'inizio del girone di ritorno, quando ha perso in casa contro la Roma. E non bisogna dimenticare che la vittoria di Torino è stata più frutto dell'autolesionismo della Juventus, piuttosto che merito dei partenopei. Sarri è un ottimo allenatore, le sue squadre giocano un grande calcio. Ma è molto discutibile come persona, e le sue esternazioni sono sempre fuori misura.
Si ricorda poco volentieri l'affermazione su Mancini, nel 2016 allenatore dell'Inter. In quella circostanza Sarri apostrofò il Mancio dandogli del "frocio", salvo poi tornare sui suoi passi e chiedere scusa.
A Torino il gentiluomo ha mostrato il dito medio ai tifosi della Juventus, i quali certamente non sono degni di elogio se è vero che hanno provocato la reazione dell'allenatore.
Ma come si fa a mettere a confronto il comportamento di 4 teppistelli con la responsabilità di un personaggio pubblico, per di più l'allenatore della squadra che in trasferta sta per giocare la gara della vita contro gli acerrimi rivali? Se quel gesto fosse stato fatto al passaggio su un'altra piazza, sarebbe successo un putiferio. Per fortuna, a Torino non è successo niente.

E di dichiarazioni spropositate il buon Sarri ne ha fatte a iosa.
L'ultima nel post partita di Genova. Ancora con questa storia che la sua squadra ha perso lo scudetto in albergo, litania che si sussegue domenica dopo domenica. E poi ha anche avuto il coraggio di affermare che altra ragione della sconfitta della sua squadra è stata l'aver giocato tutte le partite tranne una dopo la Juventus, e quindi i suoi giocatori, evidentemente troppo sensibili, avrebbero giocato la propria partita con l'angoscia del risultato della Juve sulle spalle.
Quando Tardelli ha cercato di correggerlo, durante la Domenica sportiva, il mister ha glissato. Forse qualcuno dovrebbe dire a Sarri che per vincere lo scudetto devi comunque fare il 75% delle vittorie, prendere pochi gol, e sperare che la squadra avversaria (la Juve ... ndr.) combini qualche pasticcio. Quindi, cosa c'entra il fatto che è stato un male giocare sempre dopo? Le partite le devi vincere a prescindere. E poi non è colpa della Juventus e neppure del palinsesto se Sarri ha deciso di autoeliminarsi dall'Europa League e dalla coppa nazionale. Infatti, la Juventus ha giocato molti più anticipi a causa delle partite infrasettimanali.

Sarri ha sempre sbagliato i suoi calcoli. E' sempre stato convinto che far giocare sempre gli stessi giocatori, garantendo così un grande spettacolo, avrebbe dato i suoi risultati alla fine dei giochi. Si è convinto che uscire dalle altre competizioni era essenziale per puntare allo scudetto. E' straconvinto che la Juventus sia l'origine di tutti i mali della sua squadra, praticamente un mostro. Eppure a Torino Sarri ha vinto, e non ne ha saputo approfittare. Adesso lascerà il Napoli con zero titoli, e questo dispiace perchè la città, unica cosa su cui sono d'accordo, è davvero una bellissima città, con un popolo meraviglioso, spesso vittima, a causa di pochi, di una pessima nomea.

La prossima stagione Sarri andrà all'estero, e siamo certi che il suo aplomb cambierà. Nel frattempo non si vede l'ora che il campionato finisca, anche solo per non sentirlo più nelle sue elucubrazioni mentali.
Napoli e il Napoli meritano di meglio. Allenatori bravi ce ne sono davvero tanti. Veri uomini invece molto pochi.