Una sconfitta, è solo ed esclusivamente una sconfitta. L'eco rimbomba nella mente di noi juventini, una sorta di litania rassicurante, rasserenante.

Ma nella Torino bianconera la sola idea, la sola parola, non è accettabile.  Napoli-Juventus si rivela un trappola per la Vecchia Signora. Incolore, apatica, molle, senza alcun desiderio di vittoria.

Dopo un'occasione mancata la lucidità viene meno, e le parole fuoriescono senza controllo dell'intelletto, provenendo direttamente dalla pancia dei partecipanti.  La conferenza del nostro allenatore ne è la prova lampante. Ma speculare continuamente in modo pedante e fastidioso su quanto detto dal tecnico bianconero è inaccettabile.  Aizzare la tifoseria, fomentarla contro Sarri è ingiusto. Trasformare una battuta in una dichiarazione di guerra nei confronti dei supporters bianconeri o ancor di più della società bianconera è puerile.

Non nego che il nostro mister sia stato alquanto incauto nel rilasciare alcune dichiarazioni. In sala stampa, seduto in quella che per anni è stata la sua casa lavorativa, sembrava fosse tornato a vestire la tuta azzurra. La professionalità ha fatto spazio all'uomo, dobbiamo prenderne atto, Sarri ha lasciato il cuore in quella squadra e in quella città, si è schierato tra le fila del popolo partenopeo per molto tempo. Ciò non toglie che avrebbe sicuramente desiderato la vittoria più di tutti, e nel caso fosse arrivata avrebbe rilasciato le medesime dichiarazioni di affetto nei confronti del Napoli. 

Sarri deve esclusivamente lavorare, come sta facendo, per far vincere trofei alla Juventus, nulla più. Non deve entrare nel cuore dei tifosi.

Ma secondo voi, popolo juventino, Conte potrà mai entrare nel cuore del tifo neroazzurro? Sarri ha il cuore a Napoli e Conte a Torino, ma entrambi, da seri professionisti fanno di tutto per far vincere la squadra che allenano.