"Franza o Spagna, purché se magna".
La presunta attitudine della gente italica, in quanto popolo e in quanto individuo, al facile tradimento per convenienza o interesse, ce la portiamo dietro - ahimé - da secoli.
 Molti fatti storici danno ragione al famoso detto del Guicciardini ed il calcio, che riflette da sempre usi e costumi di chi lo interpreta e lo vive, non è da meno.
Sarri alla Juve e Conte all'Inter: chi tradisce chi? E cosa, tradisce?
Sull'ingaggio di Sarri, è stato divertente leggere le molteplici reazioni piene di sgomento, delusione e frustrazione da parte dei tifosi napoletani. Così come io, da juventino, da tifoso innamorato da sempre di Antonio Conte giocatore, capitano, allenatore e simbolo bianconero, ho vissuto con grande trepidazione le settimane del suo limbo: va all'Inter?
Allegri fuori dalla Juve e no, Conte non firma e sembra improvvisamente farsi lontano, per i tifosi interisti, sennò avrebbe già firmato e sarebbe stato annunciato, si pensa un po' tutti.  
 Juventini come me, preoccupati per il futuro di Conte, interisti in fibrillazione e improvvisamente spiazzati, napoletani disorientati e in angoscia per il futuro di Sarri.
Come se Ancelotti non fosse neanche mai atterrato sul pianeta partenopeo...
Li capisco, niente da dire.
 E' il sentimento del tradimento e se sei un appassionato e non un pezzo di ghisa, sensibile a immedesimarti in espressioni, stili, personalità, non ne sei immune.
 Alla fine dei giochi, ognuno ha fatto la sua scelta, esclusivamente da professionista:
Conte all'Inter, dopo aver ascoltato per cortesia e amicizia (Petrachi) la proposta della Roma, è stata la scelta più ovvia e scontata, dopo i vari abboccamenti invernali: ma secondo me, quando la Juve ha sancito la separazione da Allegri, non è stato un caso che Conte sia sembrato quasi sfumare, per gli interisti...
 E forse Conte un po' ci ha creduto, di riavvicinarsi. Antonio lì aspettava un sms, un whatsapp qualsiasi da parte della Juve e qualunque fossero stati i discorsi già messi in piedi con l'Inter, si sarebbe precipitato di corsa a Torino.
Ha sperato nella sua "vedova juventina" Nedved, quello dei tre che spingeva tanto per un suo ritorno.
 Ma su questo il presidente Agnelli non ha sentito storie: se Allegri out, non voglio neanche sentirlo nominare, Conte. Avanti con Sarri, dunque e a quel punto, con una svolta epocale in casa juve ed il passaggio a una "squadra maschia", (LiveHead ha a che fare con questo concetto) come avrebbe detto Brera, la situazione sulle varie panchine di serie A si è fatta fluida.
 Ognuno al suo posto, quindi:
Conte con la sua grande voglia di rivalsa, con gli occhi della tigre per dimostrare ad Agnelli che lui resta il più forte, quello che fa la differenza in panchina.
Sarri che realizza il suo ingaggio perfetto, dopo aver militato praticamente in tutte le categorie di questo magnifico sport.
Strana la storia di Sarri, per aver richiesto uno stipendio tale da far vivere finalmente di rendita la sua famiglia, De Laurentis, da signorotto alto-borghese, permaloso e scortese, rifiuta sdegnato e si irrigidisce: da qui pensa di cambiare Sarri e il resto è storia.
Ancelotti oggi prende molto di più di quanto richiesto da Sarri all'epoca.
 
 Ah, ma i traditori? Ogni tifoso si tiene la sua delusione, il suo tradimento e vivrà con ancora maggiore fibrillazione i risultati e le prestazioni di "alcune" altre squadre...
 Allocchi, gufi o barbagianni che siano, sarà un campionato da emozioni fortissime.