Con la vittoria all’Olimpico sulla Roma la Juventus si è laureata campione d'inverno, ma l'allenatore toscano ha un singolare primato: negli ultimi 15 anni è l'unico ad aver perso lo scudetto (due volte con il Napoli) dopo aver chiuso in testa a metà stagione. E a beffarlo è stata sempre la sua attuale squadra. Sarri è cambiato in tantissime cose, da quando gli hanno cucito addosso la divisa della Juventus, ma di quando in quando riaffiora lo spirito che aveva, il tipo che era.
"Mi sono toccato ampiamente sotto", dice 'festeggiando' un'onorificenza che non conta nulla, ma che a lui ha solamente portato male: se le statistiche dicono che tre volte su quattro chi è primo alla fine del girone d'andata lo resta anche alla fine del girone di ritorno, quello che fa eccezione è proprio lui, due volte campione d'inverno con il Napoli e due volte fregato dalla Juve sul traguardo. Per inciso, negli ultimi 15 anni una situazione del genere è capitata solamente all'allenatore toscano: per trovare un altro precedente bisogna risalire al 2002/2003, con il Milan in testa a metà strada, ma lo scudetto poi alla Juve.

Sarri essere primi ora conta poco anzi… niente 

Magari il contagio bianconero ha cambiato Sarri anche in questo, lo ha reso meno scaramantico. "Mah, ho chiesto a mia moglie e mi ha detto che le sembro la stessa testa di ca… di sempre". Però dopo la toccatina ha lasciato il posto alla razionalità: "Sono arrivato alla conclusione che queste statistiche sono come quelle del pollo a testa: lasciano il tempo che trovano e si basano solo sul passato, quindi hanno poco significato. E poi il titolo di campione d'inverno non esiste, quindi non mi interessa vincerlo oppure no". Quel che conta, dice lui, sono i 48 punti collezionati dalla Juventus, quindi con una proiezione di 96, senza tenere conto dei margini di miglioramento che ancora avrebbe la sua squadra.

Demiral stagione finita per il turco

Dopo il successo sulla Roma resta però lo strascico più importante nell'1-2 inflitto ai giallorossi, cioè l'infortunio di Demiral. Il difensore turco è stato sottoposto questa mattina agli esami per valutare l'entità dell'infortunio: le notizie provenienti dal J Medical non sono delle più incoraggianti, visto che Demiral ha riportato la distorsione del ginocchio sinistro e gli esami in più hanno evidenziato la lesione del legamento crociato anteriore con associata lesione meniscale. Come riporta il sito della società bianconera, sarà necessario intervenire chirurgicamente nei prossimi giorni. Stop di cinque mesi e stagione finita, anche per il difensore turco Europei a forte rischio. Anche Mattia De Sciglio si è sottoposto ad esami che hanno escluso la presenza di lesioni muscolari ma evidenziato l'elongazione del muscolo grande adduttore della coscia sinistra. Le sue condizioni saranno monitorate giorno per giorno.

Mercato cambiano le strategie 

Cambiano a questo punto le prospettive di mercato della Juventus, almeno per quello in uscita. Con il ritorno di Chiellini vicino, ma non troppo, si chiudono le porte della cessione per Daniele Rugani, quasi inutilizzato da Sarri nel corso della stagione: difficile immaginare un ritorno sul mercato per ingaggiare un difensore, vista anche l'abbondanza nel reparto. La Juventus è proprietaria del cartellino di Romero, centrale del Genoa girato in prestito proprio ai rossoblu: difficilmente i liguri si priverebbero di uno dei pochi elementi positivi in questo inizio di stagione problematico. Probabile dunque la conferma di Rugani in attesa di poter riabbracciare capitan Chiellini.

Pogba il Real Madrid si ritira?

Sul fronte Pogba, invece, da Torino si registrano con soddisfazione le parole del presidente del Real Madrid Florentino Perez, che ha ironizzato sul presunto interessamento dei Blancos per il francese campione del mondo 2018. “Pogba? Non so chi sia…” ha detto Perez parlando a una tv saudita a margine della partita contro l’Atletico Madrid, finale della Supercoppa spagnola vinta dal Real per quello che è stato il nono titolo conquistato da Zinedine Zidane come allenatore dei madridisti alla nona finale complessiva. Proprio la presenza sulla panchina del Real di Zidane aveva fatto pensare a un’offensiva, più o meno immediata, per Pogba, il cui divorzio dal Manchester United la prossima estate sembra sicuro, e invece ecco il ribaltone a sorpresa. Che quella di Perez sia pretattica? In casa Juve sperano ovviamente di no e del resto la strategia del presidente blanco potrebbe essere quella di investire nella prossima estate sul reparto d’attacco, magari dando l’assalto a Kylian Mbappé, altro francese che dalle parti del “Bernabeu” piace molto. Anche perché a centrocampo il Real può contare su un altro talento come Valverde, che ha sei anni in meno rispetto al francese. Anche Zidane dichiara: “Non ci saranno acquisti a gennaio, Valverde sarà una delle grandi stelle di questa squadra nei prossimi anni”. La Juve può quindi sorridere: il ritiro del Real sarebbe un’ottima notizia nella corsa estiva a Pogba, che resta comunque un obiettivo del Barcellona e anche dell’Inter di Conte. I bianconeri sono però pronti a sostenere gli elevati costi dell’operazione, che potrebbe sfiorare i 100 milioni.

Nel girone di ritorno tutti i big match allo Stadium 

I risultati, anche in Champions, sono ampiamente dalla parte di Sarri, che nel girone di ritorno avrà anche il vantaggio di giocare in casa tutti i confronti con le squadre più vicine in classifica (Inter, Lazio, Roma, Atalanta). La strada verso il nono scudetto di fila sembra dunque spianata, soprattutto se Sarri saprà ottenere i miglioramenti che pretende dai suoi. "Non sono così presuntuoso da allenare me stesso. Qui ci sono giocatori con certe caratteristiche e devo adattarmi: non siamo una squadra brillante nello stretto e fisicamente. Per essere chiari, se con il mio Napoli avessimo difeso nei 25 metri come abbiamo fatto a Roma, avremmo perso. Però se proprio dobbiamo gestire le partite, vorrei che lo facessimo nella metà campo avversaria e non nella nostra. Per questo dico che possiamo migliorare ancora".