Tra 2 settimane si chiuderà la sessione di mercato e tutte le squadre, ad oggi, non si possono definire complete in termini di organico, anzi. Tralasciando i problemi altrui è bene concentrarsi invece su cosa manca a questo nuovo Milan per poter essere finalmente competitivo per il grande (solito) obiettivo stagionale: il ritorno in Champions League. Il mercato va necessariamente suddiviso tra quello in entrata e quello in uscita, ovviamente. 

Mercato in entrata: manca la seconda punta veloce ed agile da affiancare a Piatek, è indubbiamente la lacuna tattica più evidente. Da settimane si parla di Correa, perfetto per caratteristiche tecniche e tattiche, ma le richieste dei colchoneros risultano esose in relazione alla valutazione (congrua) fatta da Maldini/Boban/Massara. Di tanto in tanto spunta qualche altro esubero di squadre di alto profilo, non ultimo quello di Mariano Diaz del Real Madrid. Purtroppo sono nomi che non scaldano il cuore dei tifo si e che non infiammano gli animi in maniera tale da fornire quella convinzione e quella forza d'animo indispensabili per affrontare l'ennesimo "anno zero". Personalmente reputo l'argentino Correa un prospetto ideale per il credo tattico di mister Giampaolo: parliamo di un giocatore molto dotato tecnicamente, rapido, bravo nel vedere il gioco e nel servire i compagni, un elemento in grado di giostrare non solo da attaccante di raccordo (più o meno esterno) ma anche da trequartista all'occorrenza. Ma siamo davvero sicuri che questa sia l'unica vera mancanza in organico? A mio parere no: manca un "vero" numero 10, un trequartista che accenda il gioco e la manovra, un giocatore che inventi la giocata e garantisca l'imprevedibilità che non puoi ottenere nemmeno dopo migliaia di allenamenti di natura tattica. Il deus ex machina che trascende gli schemi. Eppure a livello numerico in quella zona di campo ad oggi si possono (teoricamente) schierare ben 4 giocatori: Suso, Paquetà, Calhanoglu e Bonaventura.
Attualmente il trequartista titolare è lo spagnolo, con l'alternativa rappresentata da il rientrante Jack, che sta bruciando le tappe ma che avrà bisogno di tempo per essere al top. Paquetà è considerato principalmente una mezzala (effettivamente il cambio di passo gli manca) ed il turco un jolly che sa fare un po' di tutto ma non eccelle in nulla. Non mi sembra che la caratteristiche precedentemente attribuite al numero 10 di cui ha bisogno questa squadra appartengano a Suso, che a mio avviso andrebbe quindi ceduto non solo per un discorso puramente tattico (è un esterno che si può adattare trequartista) ma soprattutto per un fattore economico (plusvalenza totale con conseguente risparmio per un inevitabile prossimo rinnovo a cifre maggiorate, in caso di permanenza).
Chi prendere quindi? Serve individuare un giocatore che non sia l'ennesima scommessa under 25, un giocatore che abbia quindi una buona esperienza ad alto livello e che magari abbia anche vinto qualcosina in carriera. Un giocatore che però non deve essere al centro del progetto tecnico del proprio club di appartenenza. Un giocatore che abbia un nome pesante, che sia spendibile anche a livello di merchandising. Il mio pensiero va in direzione Madrid, sponda Real (sai che novità...), ma non si tratta del "solito" trottolino croato, bensì dell'oggetto del desiderio del carissimo Carletto Ancelotti, uno che di calcio ne capisce. Intendo ovviamente James Rodriguez. A 28 anni è ancora giovane e può rappresentare il tassello ideale nello scacchiere di Giampaolo. Il meglio di sé questo ragazzo lo ha fornito quando si è ritrovato al centro di un progetto e non quando è stato uno fra i tanti big. Nell'attuale Milan rappresenterebbe quel top player che ci manca. In merito ai costi dell'operazione credo che una quadratura sia fattibile, ovviamente dopo opportune cessioni. 

Mercato in uscita: l'elenco è lungo, sicuramente non c'è la volontà (e soprattutto il tempo...) di piazzare troppi colpi in uscita. In difesa almeno 2 terzini sinistri dovranno salutare (Laxalt e Strinic i papabilissimi); in attacco Andrè Silva mentalmente è un ex giocatore del Milan da 1 mese, mentre Castillejo è un pesce fuor d'acqua nelle vesti di seconda punta; sulla trequarti ho diffusamente trattato in precedenza mentre a livello di centrocampisti forse ci si può "accontentare".

Conclusioni: al momento attuale la squadra è grosso modo la stessa che ha mancato la qualificazione in Champions di 1 punto, con una guida tecnica diversa ma non per questo più capace di garantire un miglioramento in termini di punti. Juventus, Napoli e Inter sono molto più avanti, faranno un campionato a parte. E' realistico giocarsi il 4° posto principalmente con le "solite" romane. Non si dimentichi l'Atalanta: sarà molto complicato per Gasperini azzeccare una stagione come quella passata, specialmente avendo un impegno infrasettimanale affascinante ma estremamente impegnativo come la Champions League, ma è una squadra da tenere sempre in considerazione. Proprio il fatto di non avere la coppa deve essere sfruttato al massimo: lavorare bene per tutta la settimana ed arrivare in primavera col serbatoio ancora pieno sono requisiti ottimali per una volata finale. Infortuni permettendo... 
Prima di tutto però serve ultimare il vero anno zero.