Monta la polemica fra la Dirigenza delle due Milanesi e il sindaco della città meneghina Beppe Sala; il motivo del contendere è lo stadio di San Siro e più in generale la sua ristrutturazione o meno.

Il Sindaco nelle ultime ore ha parlato di  cattiva interpretazione da parte dei Media di quanto da lui dichiarato in precedenza a proposito dello stadio, che  il Comune vorrebbe semplicemente ristrutturare, mentre le due Società vorrebbero ricostruirlo ex novo nella stessa zona.

Beppe Sala nelle ultime ore è tornato sull’argomento e nel ribadire il suo pensiero ha allargato l’orizzonte delle ipotesi specificando che il Comune preferisce che si ristrutturi il Meazza, ma che è disposto anche a prendere in esame la prospettiva della costruzione di un nuovo impianto limitrofo all’esistente; e ha concluso con la speranza che Milan e Inter, a breve, si presentino con una proposta concreta e definitiva.

Sinceramente sto dalla parte del Sindaco, pur non vivendo a Milano, sono a favore della ristrutturazione del Meazza a San Siro; quello stadio gronda di emozioni, di gioie infinite, anche di qualche lacrima repressa, ma soprattutto per le due tifoserie pur nella loro contrapposizione  gronda di storia, perché fortemente unite in un amore che è nato e cresciuto nello stesso posto.

Sono contrario alla costruzione di un nuovo impianto, che forse può rappresentare un nuovo Business per le due Società; ma non sarà la stessa cosa, vale a dire che per quanto potrà essere bello, accogliente e confortevole, non sarà mai come San Siro, perché è come nella vita di ognuno di noi: il primo amore non si scorda mai.

Ma al di là dell’aspetto romantico della vicenda, credo in generale che spendere c.ca 600 milioni di euro per un impianto vicino all’esistente  - quando con meno della metà si può ristrutturare il Meazza - non è di facile comprensione; anche perché ancora non si conosce niente dell’eventuale nuovo impianto, vale a dire se conserverà lo stesso nome oppure se Suning ed Elliott  vorranno imprimere i loro copyright.

Non è un discorso da poco, e non sarebbe nemmeno la prima volta che la storia di un impianto e quindi anche il suo nome, venga sacrificato sull’altare degli sponsor o dei nuovi proprietari; a Perugia ad esempio, il PalaEvangelisti, storico impianto a cui sono legate grandi imprese  pugilistiche di Gianfranco Rosi, dall’altare citato è calato il nuovo nome di PalaBarton.

Ma l’elenco sarebbe infinito; basta citare per tutti lo Juventus Stadium, poi incredibilmente rielaborato in Allianz Stadium: roba da far venire i brividi al cuore dei tifosi bianconeri che hanno visto sparire proprio il nome della loro amata.
L’ultimo esempio ce lo fornisce lo stadio Friuli, dove ha giocato ultimamente la Nazionale azzurra che dal 2016, grazie allo sponsor, è stato derubricato in Dacia Arena; un vero peccato per la Regione, e non solo per quella.