Giunti a questa fase del campionato, noi Sampdoriani dobbiamo senz'altro ritenerci soddisfatti della nostra Samp: due vittorie consecutive nei derby, un'ottima valorizzazione dei nostri giovani talenti, la conferma di un bravo allenatore che, a differenza di altri predecessori, tiene a confermarsi nella nostra piazza, una classifica più che dignitosa, sono solo alcuni degli aspetti che, insieme alla crescita strutturale ed organizzativa della Società, inducono noi tifosi a pensare ad un futuro positivo.Si, tutto bello e tutto vero, se non ci fosse quel maledetto calciomercato, un demone selvaggio che un po' ci infastidisce e, in alcuni momenti, addirittura ci tormenta. Le sirene di mercato, già in piena attività, ci fanno temere momenti di alta criticità per la Sampdoria. Il marasma giornaliero delle voci è in continua crescita e ci mette in confusione: Schick inseguito da molti o addirittura già ceduto all'Inter, altrettanto si vocifera su Muriel, Torreira insofferente al rinnovo propostogli, clausola si, clausola no, aumenta la clausola, no toglila, Skriniar corteggiato da tanti, e chi più ne ha più ne metta. Certo, il tifoso blucerchiato è "navigato", non crede al fantamercato, ma rischia seriamente di cadere nell'esercizio di uno snervante onanismo mentale. Quello che più indispone, è l'arroganza delle cosiddette "grandi" che reputano la Samp terreno di facile conquista. L'idea di una Sampdoria violata e violentata, rapinata dei suoi migliori elementi, una qualche traccia la lascia nel nostro subconscio che cerca opportune contromisure. Nasce appunto da una forma di intima ritorsione il fatto dell'altra notte, quando sul mio tablet onirico è rimbalzata la notizia che personaggi dell'alta finanza e facoltosi ricchi imprenditori, tifosi o simpatizzanti della Sampdoria, con l'intento di arginare le offensive di mercato di cui si è detto, si erano uniti formando una cordata, denominata "Sampidea" che, bruciando sul tempo una concorrenza agguerritissima, avevano acquistato dalla Sampdoria s.p.a. il cartellino del giocatore Schick, corrispondendo al presidente Ferrero l'importo della clausola rescissoria presente sul giocatore. Subito dopo, Sampidea aveva stipulato con Sampdoria s.p.a. un contratto triennale di comodato d'uso (prestito gratuito) di Schick a favore della Società blucerchiata, riservandosi il diritto di immagine dello stesso giocatore per la durata di detto contratto. Veniva inoltre precisato che all'onere di spesa per l'ingaggio, ovviamente lievitato,del giocatore, avrebbe provveduto una società degli Emirati arabi attraverso un contratto di sponsorizzazione di durata triennale con la Società blucerchiata. In prospettiva, alla scadenza del triennio contrattuale, il calciatore Schick sarebbe ritornato nella piena disponibilità di Sampidea, già proprietaria del cartellino del giocatore, e pertanto, lo stesso sodalizio si sarebbe trovato a disporre completamente di un giocatore di 24 anni, nel pieno della sua maturità fisica, tecnica e tattica, al culmine quindi del suo processo formativo. Un calciatore, quindi, da mettere sul mercato nel momento migliore, con la certezza, per Sampidea, di assicurarsi con la sua cessione una plusvalenza di straordinarie proporzioni.A quel punto, tra i potenziali acquirenti di Schick non sarebbe da escludere Sampdoria s.p.a. precedentemente ceduta da Ferrero a quella società degli Emirati arabi, già conosciuta in qualità di sponsor, con potenzialità finanziarie tali da assicurare una crescita costante e duratura alla Sampdoria del futuro. Tutto estremamente bello ed interessante come può esserlo stato questo mio sogno ai confini della realtà. Al risveglio, però, mi si è presentata una domanda alla quale non so dare una risposta certa: esistono davvero i sogni premonitori ? (Anche i sogni hanno bisogno di uno spazio, scusate il disturbo)