Zvonimir Boban è l’unico che sembra voler dare un segno di discontinuità a questa società di muti e sedicenti dirigenti finanziari (di sportivo non vedo più niente). A denti stretti fa capire che a questo punto della preparazione si sarebbe aspettato ben altro, e ti credo!

Ce l’ho con tutti!
Con una guida societaria appunto che permette ancora che profili come Suso o Rodriguez siano rispettivamente esterno destro e terzino sinistro inamovibili da due anni, Biglia e Calhanoglu praticamente mai in discussione Borini e Castillejo primissime scelte per subentrare. Tutta gente dalla quale dobbiamo liberarci subito o sarà troppo tardi.

A Giampaolo non rinfaccio la buonafede di cercare un chiavistello per trovare un gioco, ma di farlo con gli undici di Gattuso dei quali si sarebbe dovuto liberare da subito: altro che Suso fuoriclasse da tenere!

Bennacer, Krunic, Leao, Rebic, Theo Hernandez in aggiunta alle poche certezze Donnarumma, Musacchio, Romagnoli, Calabria stesso che è pieno di limiti, Piatek e, forse, Paquetá con Jack Bonaventura devono essere il Milan da qua a fine stagione, altrimenti la vedo durissima.

Due all’ora è la velocità che il Milan dichiara apertamente ad ogni avversario, cui viene esplicitamente detto che può ripiegare con tutto comodo perché attacchiamo con la stessa rapidità  con la quale l’Italia invase la Grecia che ci ributtò a pedate nell’Adriatico, che non esercitiamo nemmeno l’ombra di un gioco in verticale e che, forse, tiriamo in porta un paio di volte. Poi qualche gazzettiere fa ancora lo stupito perché Piatek non segna!

I campioni da noi non esistono e non vengono nemmeno rimpiazzati dal gioco in velocità che è l’unico metodo per sopperire alla mancanza di giocatori determinanti: praticamente uno sfacelo. Fatico a non addormentarmi come un ghiro quando vedo questa speranza di squadra che tiene in gioco una neopromossa in dieci fino al novantaduesimo, perché dimenticavo, l’altro messaggio forte e chiaro che ormai è arrivato ad ogni avversario è che abbiamo paura, non abbiamo le palle per chiudere nessun incontro.

Una squadra messa così, lo ripeterò cento volte, non va da nessuna parte!
È arrivato il momento di passare oltre quando si legge di progetto, di maestri, di concetti. Qua abbiamo solo un’opzione che assomiglia molto all’ultima spiaggia: fuori dai piedi quei quattro o cinque mammasantissima che condizionano da mesi i nostri spettacoli vomitevoli e dentro tutta la campagna acquisti o quasi.

E preghiamo che ci vada bene.