Più di un tifoso della Juventus ha notato i gesti di insofferenza di Cristiano Ronaldo in queste due prime partite di Serie A, concluse dal fuoriclasse portoghese senza reti.
Cristiano Ronaldo, ovvero il giocatore  straordinario, un acquisto "folle" per la storia juventina: più in linea con quello che facevano Moratti o Cragnotti, o fanno gli sceicchi oggi, che con quella storia di oculatezza sabauda che ha portato a comprare Platini, Del Piero e Zidane a cifre molto più contenute.
La seconda follia, dopo i 90 milioni di euro spesi due anni fa per Higuain, che poi questa estate è stato svenduto al primo (e forse unico) offerente, grazie a quella cura Allegri che in meno di due anni ha trasformato il "Batitusta" visto a Napoli, in un centravanti di manovra qualunque.

Dopo Verona, partita in cui Ronaldo aveva comunque giocato da esterno d'attacco un ottimo secondo tempo, il tecnico livornese ha sostenuto che la squadra doveva imparare a servirlo meglio. A molti l'indicazione, o l'auspicio, è sembrato opportuno, soprattutto dopo lo scempio della manovra juventina nella scorsa stagione. Probabilmente, però, l'aggettivo "meglio" era di troppo, essendo stata minima l'interazione tra Ronaldo e i due pupilli di Allegri: quel Dybala che, lasciato in panchina contro la Lazio, è a detta del tecnico "essenziale per  il suo ruolo tra le linee" o al Douglas Costa che "spacca le partite".
Non si capiva dunque a chi fosse destinata quella critica, fino alla partita di ieri: riuscire ad impippire Ronaldo dopo Higuain è una cosa a cui ogni juventino si deve ribellare, non tanto per ragioni di appartenenza, quanto per ragioni puramente estetiche. Ogni persona sana di mente sa che quando si incontra un tale con un cappello da Napoleone, non si tratta del generale francese poi divenuto Imperatore. La realtà dei fatti è sempre un ottimo riferimento per verificare le proprie convinzioni.
Allegri dice ieri che "Ronaldo ha capito che la serie A non è la Liga". Alt, mister Allegri. Ronaldo ha segnato ovunque, più o meno 500 gol in 400 partite nelle sue squadre di club, di cui 120 in Champions League. Alla Juventus di Allegri, che domina la Serie A da anni, con una difesa che fino ai suoi pasticci era granitica, Cristiano Ronaldo ha segnato 8 gol in 5 partite. Sia chiaro, diciamolo forte per evitare malintesi: il problema di Cristiano Ronaldo non sono Tomovic, Strakosha, Sorrentino, Acerbi, Lulic, Wallace e compagnia bella.
Fino ad ora il problema di Cristiano Ronaldo è il solito gioco fatto di un estenuante possesso palla, estremamente difensivista, incapace di generare una ripartenza degna di questo nome, per avere quella superiorità numerica che fa la fortuna delle grandi squadre, il Real di Zidane su tutte. Il dubbio è che se Allegri avesse allenato la Juventus negli anni Ottanta, Zibì Boniek avrebbe dovuto fare il terzino per trovare trenta metri di campo accanto a sé.

Quindi è ora di finirla: da quando il calcio è calcio, le squadre più deboli cercano di ostacolare le più forti con una tattica difensivista. Fanno eccezione le utopie di tre o quattro matti, che non a caso hanno vinto nulla, nonostante le fanfare popolari.
Quindi caro Mister si svegli: Cristiano Ronaldo è un fenomeno mediatico, tutto il mondo la guarda. Se non segna è solo colpa di schemi pigri e ripetitivi. Non di Tomovic e Wallace, con tutto il rispetto per atleti di Serie A.
Consideri, caro Mister, che se Cristiano Ronaldo si mettesse il cappello da Napoleone, non solo non lo prenderebbero per matto, ma lo riconoscerebbero tutti, in tutto il mondo. Quindi non faccia del suo meglio per trasformare anche Cristiano Ronaldo in un giocatore normale, altrimenti è verosimile che ad essere messo in dubbio sarà l'allenatore.
Non solo in serie A o nella Liga... ma ovunque.