Gattuso deve stare al Milan, in quanto patrimonio e anima del Milan. A condizione però di non sedersi in panchina, perché non fa per lui. Se mai ci fossero stati dubbi, è bastata la “prestazione” con la Lazio delle 11 assenze, per dimostrare tutti i limiti del nostro mister. Squadra arroccata fieramente dietro la linea della palla a protezione della porta. E pazienza se ti chiami Milan, se davanti hai uno degli attaccanti più in forma del campionato e se i gol in trasferta valgono doppi. Al nostro quello che importava era non prenderle. Roba da Nereo Rocco e calcio in bianco e nero. Quello che stupisce è che ci sia una parte di tifoseria che ancora si ostina a dare al colpa ai giocatori. Come se Suso (con la pubalgia), Kessie (botta alla gamba) Paquetà con i postumi dell’influenza e Piatek per nulla servito se non con lanci lunghi ed inguardabili, fossero problemi di rosa.
Mi chiedo allora perché quando Piatek segna gol impossibili con Napoli e Atalanta sia merito di Gattuso, mentre partite vergognose come quelle con le romane, siano sempre responsabilità della qualità della rosa. A me è apparso chiarissimo quale fosse l’ordine di scuderia. Altro che giocarsela. C’era il terrore che ha sempre contraddistinto l’atteggiamento del Milan tutte le volte che si ritrova ad affrontare squadre leggermente più forti. Gattuso è un uomo di campo, non di panchina.
La sua bravura (testardaggine) è di credere in un piccolo gruppo di persone e mantenere la linea a prescindere dai risultati. Il resto, mi si perdoni, ma è fortuna.
La fortuna è di giocare in un campionato mediocre, dove la Juve le vince tutte e il Milan per il momento riesce a non perderle.
La fortuna è di avere una società che a gennaio gli ha comprato 2 giocatori che hanno elevato i suoi schemi mediocri. No, sinceramente non accetto le critiche alla rosa (ovvio che si possa migliorare) e sono stufo della lista della spesa che parte ogni volta che la squadra gioca male. “Diamo via questo e quest’altro e prendiamo quello e quell’altro”.
Ricordiamoci piuttosto Atene, il derby, Roma, partite in cui l’unico obbiettivo era fare barricata. Zero schemi, zero idee. Speriamo la società lo capisca e trovi una nuova collocazione a Gattuso.