Donny van de Beek è stato uno dei giocatori simbolo della sontuosa cavalcata europea dell'Ajax che, dopo aver battuto Real Madrid e Juventus, si arrese nei minuti finali contro un fortunato Tottenham
Quell'anno, l'anno della Champions di Klopp, tutti tifarono Ajax soprattutto dopo le due imprese titaniche e tutti gli amanti delle storie a lieto fine si immaginarono la finale diversamente con Liverpool e Ajax ancora una volta rivali in un match che ha sempre il sapore di storia del calcio. 
Di quella squadra tutti si ricordano di De Jong, di De Ligt, di Onana o di Ziyech ma tra i ventritre elementi di quel gruppo quasi perfetto c'era un giocatore che incarnava perfettamente gli ideali e lo stile dell'Ajax più di tutti: Donny van de Beek.

Il calciatore olandese classe '97 è nato, cosi come De Ligt, con la casacca dell'Ajax e si è fatto apprezzare in Europa per le sue caratteristiche che lo rendono un grande giocatore destinato a grande palcoscenici e ad altre grandi partite per lui che nelle notti importanti, con la maglia dell'Ajax, ha sempre risposto presente con 5 gol e 3 assist in 17 presenze in Champions League con la maglia dei Lancieri. van de Beek è il giocatore che è sempre al posto giusto al momento giusto! 

Nato a Nijerk, una regione agricola dell'Olanda, Donny si è distinto fin dalle giovanili per la sua mentalità tanto da colpire positivamente Bergkamp, che avrà un ruolo importante per il suo esordio nel 2015 sotto la gestione De Boer, e Cruyff
Fin da piccolissimo tutti parlavano bene di Donny perchè in una squadra ricca di palleggiatori l'ex numero 6 dei lancieri spiccava per le doti senza palla per la naturalezza con cui riusciva ad inserirsi tra le linee e nel trovare la posizione migliore per offrire al compagno una linea di passaggio sicura. 
Per una giostra perfetta come quella dell'Ajax Donny era l'ultimo bullone ma anche il più importante perchè in metto a tanta tecnica e palleggio lui allungava la squadra, si inseriva in corridoi che in pochi riescono a vedere e presseva il primo portatore di palla avversario.  Ad un esiguo numero tocco di palloni medio a partita, compensava con una conoscenza del calcio fuori dal comune unita alla dote innata di saper fare tutto e bene.
Le sue qualità sono, e soprattuto erano, note a tutte, tanto che la scorsa estate, dopo insistenti voci che lo volevano a Madrid, è approdato alla Manchester United per quasi quaranta milioni
I suoi primi 6 mesi inglesi sono stati un fiasco con l'ex Ajax, che non è riuscito a ritagliarsi uno spazio da protagonista a causa dell'ingombrante presenza di Pogba e Fernandes. Con i Red Evils Donny ha disputato appena 19 presenze in stagione e 760' giocati. 

Van Gaal, storico allenatore dell'Ajax e dello United, ha commentato così il trasferimento del suo pupillo a Manchester:“Spero che il suo momento arrivi, ma non ha fatto una buona scelta. Con Pogba e Fernandes, dove dovrebbe giocare? Poteva capirlo in anticipo e, essendo un ragazzo con delle grandi qualità, avrebbe potuto trasferirsi in un’altra grande squadra, che gli avrebbe reso più giustizia”.

Nell'Ajax di ten Hag giocava in un solito ruolo di trequartista con la libertà di spaziare e di muoversi come gli piaceva perchè l'essenza del calcio olandese passava per lui. Donny saliva in prima linea per il pressing per poi occupando tutte le porzioni di campo per sfruttare le sue qualità dell'intercettare i passaggi e nel recuperare palla.
Lo scorso anno, stando ai dati di WhoScored, il giocatore viaggiava con una media di 2 contrasti vinti a partita e 0.7 intercetti, numeri importanti se si considera il suo ruolo, la sua statura e la sua natura più da finalizzatore. Donny infatti conta 41 gol e 35 assist in 147 presenze con l'Ajax: tanta esperienza e tanti gol per un centrocampista classe 97.
Non avrà la fisicità in mezzo al campo di Pogba o la padronanza del palleggio di Bruno Fernandes ma Donny ha una qualità nel giocare con i vuoti e con i pieni che non tutti i campioni dei top club hanno. Il giocatore sa proporsi come ultimo terminale davanti alla difesa avversaria (pieno) offrendo sempre una linea di passaggio, e, soprattutto, sa vedere e attaccare gli spazi (i vuoti) prima degli altri. 

Donny van de Beek può ancora migliorare entrando maggiormente nel vivo del gioco e toccando più palloni con la speranza che resti della stessa bellezza, non la bellezza dei giocatori brasiliani con le loro finte e i loro dribling ma la bellezza e l'eleganza dei movimenti dei "cigni" del calcio. In Olanda lo hanno paragonato a più riprese ad un Ninja, un giocatore silenzioso che gioca nell'ombra e che colpisce sempre al momento giusto. 

Salvate il soldato Donny, o per i fan, MaraDONNY!
Nonostante io sia juventina, ho deciso di mettere come immagine uno dei momenti di gloria di Donny: il gol alla Juve.