Qualcuno, tipo un livornese dalla battuta pronta, non ricorda se fosse moro o biondo. Qualcuno ha contattato la redazione di “Chi l’ha visto?”, in cerca di notizie sul suo conto. Sarà uno dei protagonisti del mercato estivo, oramai alle porte, dato che non è sicura la sua permanenza sui campi della Continassa. Estro e fantasia, tanto bassetto quanto potente fisicamente, uno scatto degno dei migliori velocisti al Mondo. Ladies and gentlemen, Douglas Costa, professione: centrocampista\attaccante; segni particolari: spaccapartite incallito.

Straripante, aggettivo più adeguato per descrivere le gesta del brasiliano, durante la passata stagione. Max Allegri, quotidianamente, bacia la terra sulla quale l’ex Bayern posa i piedi. L’ultima metà dell’anno le prestazioni del crack sono aumentate di livello, sebbene nel girone d’andata si siano intraviste notevoli capacità estratte dal cilindro del suo bagaglio tecnico. Un esempio su tutti è la sfida fra Juve e Samp: entrato dalla panchina, Costa mette a segno non uno, non due, ma tre assist. Un’ira di Dio ambulante, terrore di ogni marcatore, impaurito da ciascun elastico, accelerazione o tunnel partoriti dall’ala. Il tifo bianconero, in Rete o allo stadio, ha tributato sovente grandi razioni di approvazione e applausi. Con il numero 11 sulla schiena, poi, la memoria non può che tornare ai tempi in cui era la zazzera bionda di Nedved a incantare il “Delle Alpi”.

Quest’anno, fra i più attesi in assoluto, è incappato in un Annus horribilis. Considerando che gli infortuni ne abbiano falcidiato costantemente la forma fisica, non vanno tralasciate, tuttavia, determinate circostanze di vita, dentro e fuori dal campo. Lo sputo a Federico Di Francesco è il degno preludio di un tunnel dal quale è davvero difficile uscire. Un incidente in auto e una partecipazione, senza preavviso, al mega party di Neymar, a Parigi, hanno irritato, non poco, i dirigenti juventini. Si può dire che l’incidente in macchina, sia una sorta di rito di iniziazione dei sudamericani a Torino (vedi Vidal o Caceres). Altro aspetto censurabile riguardava la passione di Douglas per i videogames, “Fortnite” su tutti, come testimoniato da alcuni video postati sui social dal diretto interessato.

Molto probabile, pertanto, una partenza verso altri lidi. D’altronde, in casa Juve, non si transige su troppe cose, figuriamoci sulla condotta extra-calcistica. Chiedete a Vidal, reo di aver alzato un tantino il gomito e aver fatto l’autoscontro qua e là. Venticinque presenze e un gol non costituiscono un lasciapassare sicuro per il prossimo anno. È opportuno considerare, inoltre, discorsi di natura tattica, dai quali il brasiliano potrebbe essere escluso. Se Allegri optasse, per assurdo, sulla restaurazione del 4-3-1-2, necessiterebbe di un trequartista di ruolo, immolando sull’altare giocatori del calibro di Douglas o di Cuadrado.

Siamo sicuri, al di là di ogni valutazione riferita a questa stagione, che Costa il sacrificio di cui la Juve ha bisogno, per autofinanziare il calciomercato? Le dichiarazioni di Pjanic o l’equivoco Dybala non rappresentano situazioni molto più spinose? È più urgente dar via il brasiliano d’attacco o quello di difesa (Alex Sandro), “ex giocatore” della Juve da circa due anni?

Pensandoci bene, ai bianconeri, un giocatore come il brasiliano è mancato tanto. Velocità di gamba e di pensiero assai discutibili, coniugate a scarsa verve negli ultimi venti metri, non fanno altro che aumentare i rimpianti, specie in partite come quella con l'Ajax. Il palo colpito contro i lancieri ha pesato nell'economia del doppio confronto. L'assenza al ritorno, oltretutto, si è fatta sentire eccome. Il trascinatore spaccapartite non è mai stato rimpiazzato adeguatamente dai suoi omologhi: Cuadrado sempre out e Bernardeschi intrappolato nei consueti alti e bassi.

Chiesa, leggendo i giornali, dovrebbe occupare la casella lasciata vuota da Costa. A livello economico, la valutazione si aggira sui 60 milioni, considerando, in caso di cessione e conseguente reinvestimento di tale somma sul talento della Viola, un esborso di una sessantina\settantina di milioni, escludendo eventuali contropartite. Chiesa è un giovane talento, Douglas, in condizioni ottimali, una solida realtà. Non ha la pretesa di essere un titolare, avendo inciso, senza distinzioni, sia in caso di titolarità, che di partenza dalla panchina. Fabio Paratici e, sul piano tattico, Allegri dovranno contare fino a cento, prima di vendere un profilo del genere. Una scheggia impazzita può tornare utile, specie in quelle partite soporifere di campionato o in quelle notti di Champions poco felici.