La Lazio perde con una big ancora una volta, e proprio come nei tre precedenti "scontri di vertice" lo fa giocando male, uscendo dal campo con le ossa rotte. La colpa? Ovviamente di tutti, mister compreso, ma c'è qualcuno che va recuperato subito, o altrimenti rischia di diventare l'ennesimo talento grezzo che si è perso per strada.

La posizione conta

Il Milinkovic dello scorso anno, oltre a dominare il centrocampo con la sua superiorità fisica, era noto anche per il vizio di gonfiare spesso la rete: inserimento al limite dell'area, tiro micidiale e goal messo a referto. Era letteralmente la prassi domenicale. Quest'anno invece, oltre ad aver segnato una sola volta, non lo abbiamo nemmeno mai visto in uno dei suoi famosi inserimenti, anzi, a dirla tutta il serbo ha iniziato a sbagliare troppo spesso le stesse giocate che nella stagione precedente, gli riuscivano con una facilità disarmante. E ha pure iniziato a giocare un po più da mediano. No Savic, cosi non ci siamo.

O lui o nessuno

Se contiamo le vittorie di Inzaghi in queste prime dieci partite di campionato, andrebbe detto che non sono poche: sei vittorie e quattro sconfitte, la Lazio non conosce mezze misure, o vince o perde. Il problema è che le sconfitte sono arrivate tutte contro le dirette rivali "Champions" e che a differenza dello scorso anno, in entrambi i casi la squadra non convince, problema che al 50% passa sui piedi della sua stella. Sì, proprio lui. Milinkovic-Savic.

Come recuperarlo?

Chiaramente i destini del giocatore e del club sono legati l'un l'altro: per raggiungere l'obiettivo mancato (per un soffio) nella scorsa stagione, c'è bisogno del miglior Sergej, e per farlo tornare a quei livelli, in cui faceva davvero la differenza tra vincere e perdere, serve tutto l'aiuto possibile da parte della squadra e dei suoi tifosi. Oltretutto il talento c'è, questo è innegabile. Se Milinkovic è in giornata (cosa che sta iniziando a non accadere più) è quasi impossibile fermarlo con le buone maniere, e non a caso nella scorsa sessione di mercato è stato valutato ben cento milioni. Ora però c'è bisogno di umiltà per tornare a essere il sergente che tutti vogliono ritrovare in campo.