Quanti anni erano che il Milan non era in testa alla classifica? Moltissimi. Quindi in alto i calici, il Milan batte il Bologna e inizia la stagione, finalmente, con il piede giusto.
Davanti a mille spettatori che tornano a frequentare San Siro, come successo in molti altri stadi, la partita inizia con un'ottima opportunità per la squadra allenata da Mister Mihajlovic e la palla sfila, fuori di poco, dalla porta difesa da Gigio "Meraviglia". Sarà l'unico brivido e tiro del primo tempo in favore del Bologna. Il Milan, partito lento, inizia ad aumentare il ritmo e fioccano le occasioni. L'azione che porta al gol di vantaggio è molto bella, frutto di un palleggio prolungato che inizia con un cambio gioco, da sinistra a destra, per poi tornare a sinistra dove un cross perfetto di Theo Hernandez raggiunge Ibra che con uno stacco imperioso, quasi da fermo, fra due avversari, batte l'incolpevole portiere felsineo. Da quel momento la partita diventa in discesa per i ragazzi di Mister Pioli. Il raddoppio su calcio di rigore, assegnato tramite l'aiuto del VAR, ad inizio ripresa, mette il risultato al sicuro di ogni inconveniente, anche se la girandola di cambi, attuata anche in funzione dell'imminente impegno che vedrà i rossoneri nuovamente in campo, Giovedì, per l'Europa League, lascia due ottime occasioni al Bologna per riaprire la partita, ma la bravura di Gigio nega ogni possibilità. Mentre Ibra, autore della doppietta e in campo per tutti i novanta minuti, probabilmente per cercare di migliorare la propria condizione fisica, attraverso i minuti in campo, si divora altre due nitide occasioni.

Al triplice fischio finale è due a zero, sufficiente per essere contenti, allungando la striscia positiva di risultati utili, ma consapevoli di quelle lacune che non sono ancora state risolve attraverso quei due, tre acquisti indispensabili per poter fare il salto in avanti decisivo.                        Il Bologna è stato un avversario ordinato, non ha lasciato spazi al centro del campo, obbligando il Milan a giocare sulle fasce e li è stato evidente quanto Castilleco, possa essere in difficoltà e Rebic, per quanto generoso, sia ancora molto lontano dalla condizione migliore. Nelle rare occasioni che i rossoneri hanno potuto distendersi, in velocità, si è visto un bel calcio e Chalanoglu ha potuto esibire tutte le sue qualità. Gli infortuni di Romagnoli e Musacchio, evidenziano quanto il reparto difensivo necessiti, prima possibile, di un innesto di qualità. Gabbia è stato ordinato, attento in fase difensiva, ma timoroso nel costruire l'azione, al punto che i compagni spesso rinunciavano a passargli la palla. Poteva anche segnare un gol, apparentemente facile, quando un passaggio di Rebic lo ha raggiunto, in un'area affollata e da pochi passi dal portiere ha calciato, frettolosamente, a lato. L'ingresso di Duarte per Kjaer, nel finale, è stato sufficiente a mettere in agitazione tutti i tifosi milanisti, nonostante il Bologna concludesse la partita in dieci. Buona la prova di Saelemaekers, entrato ad inizio ripresa per Castilleco, colpito ad una gamba, mentre i pochi minuti di Krunic, Tonali e Diaz, non sono sufficienti ad esprimere un giudizio. Il non ingresso poi di Paquetà, sembrerebbe rafforzare la convinzione che il giocatore brasiliano sia prossimo alla partenza.

Un Milan quindi che gioca con convinzione, trainato da un grande Campione, purtroppo che a breve compirà 39 anni, ma ugualmente fortissimo, sviluppando un gioco che, giorno dopo giorno, sta affinando movimenti e automatismi importanti, ma che per farci sognare necessita di rinforzi, per il momento, accontentiamoci e SALUTIAMO LA CAPOLISTA.