Il mio maestro di Yoga, se mai ne avessi uno, disapproverebbe la mia inkazzatura per uno 0-3. Voglio dire, tre pere sono tre pere. Uno dovrebbe mettersele in saccoccia e stare ben zitto. Ma ci riesco assai poco. Perdere così dopo una partita così fa girare gli zebedei. Questa è la verità. Abbiamo cominciato bene, ce la siamo giocata faccia a faccia contro una squadra oggettivamente forte e in palla. E potevamo giocarcela anche per più di 30 minuti solamente evitando le *** di Ranocchia e Juan. Sabato sera hanno messo in mostra senza ritegno i rispettivi motivi per cui non riescono a passare da buoni difensori a ottimi giocatori. Little Frog si deve essere fatto una dose massiccia di camomilla prima di scendere in campo vista la mollezza dei suoi rilanci. La svirgolata che ha avviato l’azione del primo gol è il classico errore del Ranocchia deconcentrato che, a volte, spunta sull’erba di San Siro. Ancora più grave, se vogliamo, l’errore di Juan. Le sue sgroppate quando esce palla al piede dalla difesa ricordano molto Lucio, così come la maggior parte degli esiti disastrosi. Quando gli ho visto fare 70 metri di corsa senza mai (MAI!) passarla ho subito pensato “adesso la perde e ci piazzano il secondo”. Neanche il tempo di finire il pensiero che Gervinho era già dall’altra parte in attesa di essere abbattuto dal sempre lucido Pereira. Due *** insomma. Ma contro questa Roma non puoi farne neanche mezza. Poi, dallo 0-2 in poi, è stata chiaramente tutta un’altra partita. Speriamo che Mazzarri riesca a estrarre comunque dei buoni insegnamenti. Non dimentichiamoci che siamo tutt’ora “under construction”. La regola che a certi livelli non si possono commettere leggerezze prima la si impara meglio è. Risultato, secondo me, troppo penalizzante. Pensare che le promesse di Guarin “segno contro la Roma e non mi fermo più” si sono infrante su un palo, dispiace. Anche perchè se il primo tempo finiva 1-1 nessuno avrebbe gridato allo scandalo. E non per il rigore fuori area. L’entrata di Pereira l’avrebbe fischiata anche Ceccarini bendato, quanto per una squadra ben messa in campo che se l’è giocata apertamente. Di buono ho visto l’atteggiamento nel secondo tempo. Quando vedi una squadra che al 90′, sotto di tre gol, corre, spinge, si affanna collezionando calci d’angolo invece di sbracare totalmente, ti lascia un briciolo di speranza. La speranza che in due partite non si sia buttato via quanto di buono si è fatto sino a ora. Certo, quando ho visto in campo, contemporaneamente, Icardi, Milito, Alvarez e Palacio ho pensato con nostalgia a quei finali di partita con Milito, Eto’o, Sneijder e Balotelli. La qualità serve sempre in campo. A Roma ne hanno tanta. Noi ci arrangiamo. www.disinformazionesportiva.com