Gli occhi degli addetti ai lavori ieri nella partita fra Napoli e Liverpool erano per 2 uomini in particolare: Insigne e Salah. Dalla loro prestazione si può capire bene come mai la sfida sia finita con la sconfitta del Napoli.
Due prestazioni agli antipodi. L'egiziano non ha segnato solo la rete della vittoria e conseguente qualificazione, ma dimostrato di essere un fuoriclasse. Ha trascinato la squadra, dimostrandosi leader indiscusso. L'importanza della partita lo ha esaltato, le sue doti atletiche sono abbinate ad una tecnica di valore assoluto.
Rende sempre al meglio, con l'aumentare dell'importanza della partita aumenta la sua prestazione. Non sente la pressione, la squadra lo cerca in tutto il fronte offensivo.
Un acquisto top, per un giocatore stressato in Italia, che adesso a Roma è molto rimpianto. Il fair play finanziario ha fatto il resto.
Insigne ha giocato una partita insufficiente. L'Europa sembra mostrare al mondo un giocatore diverso da quello che ammiriamo in campionato. Le qualità tecniche sono notevoli, ma non bastano. Senza la personalità, il saper decidere le partite importanti non si va avanti.

L'inesperienza europea non può giustificare tutto. Insigne non è leader né trascinatore. Nelle partite che contano non rende al Max e questo gli fa perdere la possibilità di essere fuoriclasse.
A Napoli gode di un amore immenso della sua città che forse lo protegge troppo. Il giardino di casa non deve diventare l'unico teatro per mostrare sprazzi di puro talento, anche Mancini lo sta aspettando con ansia.
Ad Insigne manca la personalità, quello scatto mentale per poter diventare fuoriclasse, la categoria massima dell' eccellenza. Per questo è andata così: Salah 1 Insigne 0.