Questa è la storia di un Uomo che c'è l'ha fatta, di un atleta che ha trovato il suo riscatto sociale attraverso il calcio, di un ragazzo che è passato dalla fame e dalla povertà, alla ricchezza e alla notorietà. E che, nonostante tutto, non ha dimenticato il suo passato, e ora che è ricco e famoso, e che non vive più di stenti e di preoccupazioni, ma ha una vita agiata e tranquilla,  ha deciso di restituire qualcosa al mondo, cercando di aiutare chi è in difficoltà e vive situazioni che lui conosce fin troppo bene poichè le ha vissute sulla sua pelle. Questa è la storia di Mamadou Sakho, una storia di riscatto sociale e di destino scritto. Una storia di rivincita personale e di solidarietà.

Mamadou Sakho è un forte e imponente difensore centrale francese nato a Parigi, il 13 febbraio 1990. Cresciuto a Goutte d'Or, un quartiere multietinico nei pressi di Montmartre, nella capitale francese. Mamadou Sakho ha origini senegalesi. E' il quinto di sei fratelli. Ha vissuto una infanzia tremenda e difficile, dove era costretto a chiedere l'elemosina per potersi comprare da mangiare. Sulla sua infanzia difficile, Mamadou Sakho ha dichiarato: 

"So cos'è la fame. So cos'è il freddo. Ero solito chiedere le monete per poter mangiare. Un giorno una donna pensando che la volessi derubare ha avvicinato a sè la borsa. Quel gesto mi ha scioccato. Volevo solo delle monete per comprare del pane ma lei pensava che l'avrei rapinata. Da quel giorno ho fatto una promessa a me stesso e le dissi: Guarda, oggi ho fame e lei pensa che io voglia farle del male. Ma io, quando diventerò qualcuno, quando avrò qualcosa, restituirò tutto".

Una volta divenuto maggiorenne, al compimento del 18esimo anno di età, Mamadou Sakho ha fondato una associazione di volontariato chiamata l'Amask, con lo scopo di aiutare i più bisognosi in Francia, Inghilterra e Africa, da dove era originario il padre senegalese, e proprio in Senegal ha fatto costruire un orfanotrofio a Tamba. Ha dichiarato che l'orfanotrofio sarà intitolato al padre e lo chiamerà Souleymane Sakho e che la popolarità deve essere usata per ispirare azioni positive e volte al bene.

Mamadou Sakho ha una personalità molto forte. A 17 anni è divenuto capitano del Paris Saint Germain, non una cosa da tutti. Bisogna avere sicurezza, personalità, carattere, essere mentalmente più grandi della propria età. Mamadou Sakho è tutto questo. Essere capitano del Psg non è un peso per uno che perso il padre quando aveva 13 anni e che si è ritrovato a doversi prendere cura della sua famiglia e dei suoi tre fratelli e delle sue tre sorelle.

“Il giorno in cui ho perso mio padre sono diventato un uomo con delle responsabilità. Sapevo che sarei diventato un calciatore, ma non era un obiettivo, era un obbligo. Qualcuno mi ha anche chiesto se fosse stato difficile diventare capitano del Paris Saint-Germain a soli 17 anni e io risposi che la fascia da Capitano più difficile che ho indossato nella mia vita è stata quella per la mia famiglia, quando avevo 13 anni".

Mamadou Sakho è cresciuto nelle giovanili del Paris Fc, il Paris Football Club per poi passare alle giovanili del più quotato e rinomato Paris Saint Germain, club con il quale esordirà nei professionisti nel 2006. Nel 2013 lascia il Psg e passa al Liverpool. Anche qui si impegna fuori dal campo aiutando i più bisognosi e anche insegnando il francese ai più giovani. Nel 2017 resta in Inghilterra e va a giocare nel Crystal Palace. Ha giocato con la nazionale francese maggiore e ha militato in quelle giovanili, dall'Under 16 all'Under 21. Nella sua carriera ha vinto con il Psg 1 coppa di lega francese, 1 coppa di Francia, 1 campionato francese e 1 supercoppa francese.

E' soddisfatto della sua vita, nonostante le sofferenze, e non ha rimpianti, a tal punto da dichiarare: 

Non rimpiango mai nulla della mia vita. Se qualcosa è destinata a te, la otterrai, anche se tutto il mondo è contro. Seguo semplicemente il mio destino. La vita è breve. Il calcio è breve. Dobbiamo essere positivi. Siamo qui per regalare sorrisi e uno spettacolo positivo".

Fiducia nel proprio destino, positività, carattere, anche nei momenti avversi della vita. Il riscatto sociale arriva per tutti. Mai abbattersi. Mai dimenticarsi il proprio passato e aiutare i più bisognosi. Il proprio destino è scritto. Questo insegna Mamadou Sakho.

"Ciò che è destinato a te troverà il modo di raggiungerti" Hester Browne